sabato 31 dicembre 2022

#Pensieri: Dialogo tra segni

Anche se non ho mai preso sul serio la vita, i suoi eventi e neanche me stessa, non vuol dire che non viva i miei giorni che definisco di grandine intensa: quando sono davanti a circostanze che possono far crollare tutto quanto e non c’è nulla che io possa fare se non osservare con attenzione dove la grandine fa il suo danno maggiore e ripararlo.

Non sono una che si piange addosso, anche perché non ho proprio idea di come chiedere aiuto, né di quando c’è bisogno di farlo, figuriamoci se mi armo di vittimismo.     
Forse nella mia infanzia sono stata derisa per una richiesta, o forse mi è stata negata. Penso, però, che neanche da bambina o ragazzina riuscivo a esprimere davvero ciò che avevo dentro.
La sfida degli ultimi anni è stata proprio quella di cominciare a chiedere aiuto, e in effetti ci sto riuscendo, tanto che Aida mi ha recentemente ringraziata, facendomi notare quanto io sia più umana, anche ai suoi occhi. Mi è sempre stato detto, in effetti, di essere forte, caparbia, ottimista, e non ho mai capito il perché, visto che dentro di me volevo solo morire.

Così ho cominciato a osservare per bene i miei pensieri e grazie all’esercizio del “non prendermi mai sul serio”, ho dato dei nomi ad alcune parti di me, supportata dall’astrologia. Tranquilli, non è un articolo che vi dimostra la sua veridicità, li ho semplicemente suddivisi per archetipi, così da associare più facilmente ogni parte di me alla sua paura e alla ferita che l’ha generata.
Sono Pesci ascendente Sagittario (cuspide Capricorno) con la luna in Cancro. Pesci è quindi la parte di me a cui aspiro, quella che voglio dare al mondo, che ricerco negli altri per nutrirmi; il Sagittario è quella parte di me che esprimo per gli altri, il modo in cui voglio farmi vedere, con una spruzzata di Capricorno; infine il Cancro, la parte di me più emotiva. Racchiude tutte le mie emozioni, i miei desideri, le mie speranze ma anche i miei timori.
Quanto segue è un dialogo di una giornata tipo, ma quando è presente la grandine.

venerdì 30 dicembre 2022

#Comicità: Zapping 2

"Che bello! il sole splende dalla mia finestra e mi invita a fare una passeggiata spensierata. Sento di avere nelle mani il mio riscatto.

Ora che mi sono laureato di nuovo, rivedo la stessa libertà che provai nel 2019 dopo la prima volta!

Posso fare tante cose costrittive per me stesso e per il mondo!"

Il telefono di Gianluca inizia a squillare, è una videochiamata di gruppo.

Gianluca: "Pronto?"

Francesca: "È arrivato il momento".

Gianluca: "No, non voglio".

Aida: "E invece devi".

Gianluca: "Ho detto di no, non cambierò idea!"

Ho ceduto subito in realtà: dopo qualche minuto mi ritrovo nella camera del mio coinquilino a fare zapping tra i programmi TV.

#Racconti: E luce fu

Scarica elettrica, la stessa che corre sotto la pelle di ogni singolo uomo o donna su questo pianeta. Un sistema nervoso di stimoli e risposte che si innervano nel ritmo pulsante del cuore.
Adrenalina che dal cielo piomba direttamente al suolo e lo rende vivo.
Scintilla che tra le nuvole incendia il punto colpito.
Respiro, fiato, sospiro. Un attimo.
Sono rapido, sono la luce.
Venerato, temuto, sconfitto e, adesso, ingabbiato. 

Ho fatto, per lungo tempo, urlare nel cuore della notte l’uomo che timoroso mi vedeva piombare e incendiare. Ho fatto tremare i popoli con la mia potenza, il mio suono ha preannunciato la tempesta. Si pregava per la calma, si pregava perché cessassi.
Il giovedì era il mio giorno. E non importava la lingua parlata, l’effige realizzata e idolatrata. Non c’era cultura che non mi invocasse, popolo che non mi conoscesse. Ero la natura, ero la furia.

giovedì 29 dicembre 2022

#Racconti: Quella volta che Pandora è andata via

Dunque, partiamo dal principio.

Una grande esplosione generò l’intero universo, alcuni dicono sia opera di Dio, altri dicono che sia il menù iniziale di The Sims.

Sono successe tante cose, e in questo universo Pandora non ha aperto il famigerato vaso, né ha recitato la parte della donna curiosa che volle addentare la mela nell’Eden. Ma credetemi, permettetemi l’eufemismo di dire che ha fatto qualcosa di peggiore.

#Cinema&SerieTv: Una notte violenta e silenziosa - Recensione

Visto con gli occhi da bambino, il Natale è un momento che potremmo definire magico. Babbo Natale scende dai camini e soddisfa i desideri di tutti i più piccoli che sono stati buoni. Crescere fa diventare un po’ più disillusi, tanto da non sentire più lo spirito natalizio. Si perde l’essere fanciulli, di conseguenza si è più attratti dalle versioni più violente di Babbo Natale, quasi come se si volesse appagare questa “magica rottura”. È arrivato, con buona probabilità, in sala “Una notte violenta e silenziosa” proprio per poter rispondere a questa mancanza di magia.

mercoledì 28 dicembre 2022

#Mitologia: Viaggio verso la salvezza

Con gli articoli precedenti abbiamo affrontato il concetto di morte e dolore, abbiamo accettato di provare quel senso di vuoto e smarrimento, inevitabili quando perdiamo le nostre speranze.
Ora siamo consapevoli che non possiamo avere il controllo su ciò che accade, e che tutto ciò che ci circonda è destinato a morire.
Va bene avere stabilità nel lavoro, nelle relazioni e nella salute fisica e psichica, ma non possiamo basare la nostra intera esistenza su questi concetti effimeri, sempre pronti a mutare e sfuggirci di mano nonostante la nostra volontà.     
Possiamo solo rinascere a nuova vita, ma cos’è davvero la vita? “Nel mezzo del cammin di nostra vita…” ha iniziato la sua Divina Commedia Dante, ma come lui, tutti noi a un certo punto del nostro cammino in questo mondo materiale ci sentiamo persi, spaventati perché sentiamo che ci manca qualcosa, ma non riusciamo a capire cosa.
Ebbene, la vera vita ha inizio quando cominciamo a porci delle domande, quando scopriamo che Ego e Spirito sono due parti di noi totalmente opposte, ma che vivono, nel bene e nel male, al nostro interno. Quando cominciamo a metterci in gioco, capendo che non esiste solo quello che ci circonda ed è tangibile...

#TheBeatles: All you need is love

Ammettiamolo: “All you need is love” (1967) è la canzone dei Beatles che più si conosce, anche tra i non fan. Le parole sono facili da ricordare, è orecchiabile e il ritornello è così ricco di speranza, gioia e amore che può essere a tutti gli effetti un inno di pace.
Bene, siamo sicuri che abbiamo colto sul serio il significato della canzone?
Noi ci siamo resi conto che l’avevamo compreso davvero poco, fino all’estate scorsa, quando durante una passeggiata ci è suonata alle orecchie e improvvisamente è come se la nostra mente avesse illuminato per la prima volta il senso del brano.

Piccola premessa: prima di leggere questo articolo vi consigliamo di recuperare “The Word”. Nel brano del 1965 i Beatles dicono che la Parola è l’unica arma pronta a salvarci e che per loro – ma anche per noi – questa parola è l’Amore.