Pietro Tirabassi, voce e chitarra, Enzo Civitareale, batteria e voce, Marco Bertogna (monsieur Bertognaque), basso e voce, Simone Rauso (il Rauso), voce e chitarra, Alberto Bolli piano e voce hanno iniziato con un piccolo assaggio di Dylan, Elvis e poi via con i Beatles, e i Rolling Stones.
Noi siamo di parte, visto che ascoltiamo preferibilmente musica di quel decennio, ma non per questo saremo meno oggettivi.
Tirabassi ci ha portato oltre la musica, ci ha parlato dell’origine di questo di rinnovamento, di quei nuovi volti, di quelle nuove voci, di quella nuova musica figlia del dopoguerra.
La seconda guerra mondiale aveva praticamente raso al suolo l’Europa e non solo, aveva decimato le generazioni precedenti, quindi si sentiva forte la necessità di discontinuità con il passato e c’era altrettanto prepotente la voglia di costruire qualcosa di nuovo. Cominciando dalla musica.
Ed eccoli i volti nuovi: i Beatles, i Rolling Stones era la musica l’arma con cui si faceva la rivoluzione, un nuovo modo per milioni di giovani di concepire il mondo. E allora vai con quella musica, con quelle canzoni che i nostri Riding Sixties ci hanno proposto con energia. Saw her standing there Beatles, Painted Black Rolling Stones, un medley che ha scaldato il pubblico.
Ma era solo l’inizio The Riding Sixties sul filo della memoria ci hanno ricordato quello che in quegli anni si voleva cancellare e Francesco Guccini ci ricorda con la struggente Il bambino nel vento (1967) (Auschwitz) gli orrori del nazifascismo.
Pausa, ci vuole, The Riding Sixties ci offrono un medley dei Rocks, e tutti cantiamo ma che colpa abbiamo noi, noi non siamo come voi, noi vogliamo una società basata sulla libertà. Ma, implacabile Tirabassi ci propone gli accordi di una canzone di un giovanissimo Gianni Morandi C’era un Ragazzo che come me amava i Beatles e i Rolling Stones del 1967 la canzone fu censurata, la guerra no, e mentre il nostro Complesso, come amano farsi chiamare, invitava il pubblico a ripetere la stessa nota tarattatta, il pensiero è andato con commozione a tutti quegli innocenti che perdono la vita e l’infanzia a causa dell’insensatezza dei massacri che continuano in ogni parte di questo stupendo e martoriato mondo.
Ma stiamo cavalcando gli anni 60 e la rivoluzione pacifica delle nostre canzoni passa di moda, arriva il Beatnik, e cantiamo sha la la la la tutti in coro e cominciamo a ballare anche noi buttandoci alle spalle i pensieri, portati dalla bravura e dai virtuosismi della band ancora Rocks, ancora Beatles e Stones in un crescendo in cui come si diceva all’inizio bambine, bambini, ragazze e ragazzi e …anta a ballare come una volta, a sentire ancora quella botta di adrenalina che percorre il corpo e ti fa sentire bene perché poi, alla fine...
Grazie Sperimentiamo, ancora una volta Massimo Simonini, Loredana Ripepi e tutto il meraviglioso mondo che lavora per darci queste meravigliose sensazioni ha fatto centro. Come un’armonia è il titolo di questo festival culturale e l’armonia è ciò che ci ha donato, ancora grazie e alla prossima.
Vi ricordiamo le prossime tappe, a cui potete accedere con soli 10€ di abbonamento:
Giovedì 4 aprile, ore 20:30 – Noi, Tre Italiani, Teatro Marconi (via
Guglielmo Marconi 698/E) Spettacolo teatrale tratto dall’omonimo romando
sulla Grande Guerra. Regia di Mariagabriella Chinè
Sabato 13 aprile,
ore 20:30 –
Le Petit Orchestre, Sala Sisto V (via del Serafico, 1)
Cinque artisti in un mosaico sonoro tra musica da camera e jazz, gitana e
francese, classica e moderna.
Venerdì 19 aprile,
ore 15:00 –
Music Portraits, Cortile delle Arti (via Paolo Di Dono, 169)
Un intero pomeriggio di jam session musicali aperte al pubblico con dei
ritrattisti d’eccezione.
Sabato 20 aprile,
ore 16:00 –
Il Bellissimo Mondo, Cortile delle Arti (via Paolo Di Dono,
169) Ecosostenibilità e cultura della Natura in una sfilata di moda a cura
del brand Darling Grace.
Per maggiori info e
prenotazioni: 06 45435985 – 333 4080635 – info@sperimentiamo.it – www.sperimentiamo.it
Nessun commento:
Posta un commento