vorrei morire ed io morir non so
anche per te
darei qualcosa che non ho.”
- Anche per te, Lucio Battisti
Non siamo solite iniziare in questa categoria con frasi di canzoni, ma per oggi facciamo un’eccezione. Dal momento in cui abbiamo preso tra le mani: “Quel che affidiamo al vento” di Laura Imai Messina, ha cominciato a suonarci nella testa “Anche per te” di Lucio Battisti. Questo, con l’aggiunta dei brividi provati al tocco della copertina, – sapete quanto amiamo sentire i libri da comprare, per captare ogni emozione inconscia – ci hanno fatto capire che dentro era racchiusa una storia che faceva per noi.
Come al solito, non abbiamo sbagliato.
Ricordiamo ancora le immagini alla televisione dello tsunami che colpì il Giappone l’11 marzo 2011. Per una di noi – chi sta scrivendo l’articolo – furono doppiamente scioccanti, perché aveva passato le notti precedenti in preda al terrore, in ansia, convinta che da lì a poco sarebbe successo qualcosa. Erano circa le sei di sera – ora italiana – era a letto, stanca dopo l’ennesima notte senza dormire. A un certo punto sentì il suo letto tremare forte, si alzò spaventata, e per riprendersi accese la tv e apparvero le immagini che ancora ricordiamo.
Non ci addentreremo nelle numerose volte che ci siamo “collegate” ai cambiamenti della Terra, o dell’Umanità in generale, ma quando abbiamo scoperto che il libro è dedicato proprio a tutte le vittime di quello tsunami, abbiamo capito che stava sul nostro cammino per un motivo.