giovedì 13 gennaio 2022

#Cinema&SerieTv: F Is For Family

Il 18 dicembre 2015, su Netflix, è andata in onda per la prima volta la serie animata “F is For Family”. Noi l’abbiamo scoperta solo qualche anno più tardi, e ce ne siamo completamente innamorate. Sarà che siamo fan delle famiglie più irriverenti e politicamente scorrette d’America (siamo cresciute con i Griffin, American Dad, i Simpson, Futurama…) sarà che amiamo notare i cambiamenti della società nel corso dei decenni, ma questa “nuova” serie ci ha tenute incollate per tutte e cinque le stagioni.

Nonostante sia ormai giunta al termine, cercheremo comunque di non fare troppi spoiler, presentandovi i personaggi per come li conosciamo all’inizio. Dopodiché vi diremo perché, secondo noi, è da vedere.

mercoledì 12 gennaio 2022

#Arte: El enigma sin fin

El enigma sin fin ( L'enigma senza fine), Salvador Dalí. 1938.
È passato quasi un anno dal nostro viaggio in Spagna e dalla nostra visita al Museo Nacional Centro de Arte Reina Sofía di Madrid; nell'articolo non abbiamo ovviamente avuto modo di parlare di ogni singola opera d'arte presente all'interno del museo (anche se l'abbiamo trovate tutte così magiche che avremmo sinceramente voluto farlo), ma nella nostra lista di articoli da scrivere vi assicuriamo che sono presenti eccome dipinti e artisti che abbiamo conosciuto camminando tra le stanze e i corridoi di uno dei musei più importanti del mondo.

#Cinema&SerieTv: Matrix Resurrection - Recensione

Parlare di un nuovo capitolo di una saga che fa parte della cultura popolare non è di certo facile. Commentare e recensire il nuovo Matrix è, di certo, una corsa a ostacoli perché ci si muove tra il gusto fanatico che ci ha cresciuti e quel “guizzo frizzo” che rappresenta la novità.
La storia dell'eletto la conosciamo più o meno tutti, se siete qui per leggere la recensione del quarto capitolo della saga avete sicuramente visto gli altri tre. Sappiamo che alcuni potranno avervi fatto storcere il naso, altri vi sono piaciuti di più, e che quindi abbiate il vostro personalissimo giudizio su questa saga e avete affrontato la sala cinematografica con qualche preconcetto e noi non siamo qui a dirvi quando ciò sia giusto o sbagliato. Al contrario, qui ci si muove sulle corde della consapevolezza; corde che la stessa Lana Wachowski tocca e usa per stimolare una risposta nel suo pubblico. Tutti hanno una propria idea su cosa sia The Matrix, in molti lo hanno studiato, lo hanno scomposto e lo hanno “sfruttato” facendolo proprio (come abbiamo voluto sottolineare in un altro articolo), ma ciò fa assumere a questo sequel una vena quasi ironica che si prende gioco del suo pubblico. A noi di 4Muses, questo nuovo capitolo è piaciuto, seppur esso sia ben lontano dalla perfezione, perché è stato un modo intelligente con il quale poter creare un continuo a una storia che molti credevano conclusa.
The Matrix Resurrection, così, non fa altro che muoversi tra il déjà-vu e la ridefinizione: vecchio e nuovo che si congiungono per poter definire nuovi confini che possono essere valicati.

Da questo punto in poi, siete avvisati, l'articolo conterrà spoiler sul film.

martedì 11 gennaio 2022

#Anime: Blue Period

Attenzione, questo articolo potrebbe contenere spoiler sulla serie.

Chiedete a un artista cos'è per lui l'arte e preparatevi per una delle conversazioni (o monologhi, perché quando attacchiamo a parlare non ce n'è per nessuno) più strane che possiate avere.

Sebbene quest'opera sia piuttosto famosa, noi ammettiamo senza problemi che ne siamo venute a conoscenza solo quando, aprendo Netflix prese da un moto di noia, la prima cosa che ci è apparsa sotto la sezione delle novità è stata è stata: "Blue Period: nuovi episodi".
Poi, nel giro di due giorni quattro persone sono venute a scriverci in privato e a dirci: "Potrebbe piacervi Blue Period, lo conoscete? Dovreste guardarlo" e per noi era fatta, dovevamo guardarlo.

#Cinema&SerieTv: Superstore

Che dire? Spulciando il catalogo Netflix si scoprono sempre nuove perle, l’ultima, in ordine di tempo, che abbiamo scovato è Superstore. Non pensavamo, sinceramente, che questa serie ci avrebbe preso così tanto. La vedevamo più come un passatempo, o la classica “serie da compagnia mentre si fa altro”. Bene, in realtà è diventata proprio la serie che vediamo attentamente e a lungo, tanto che Netflix stesso si preoccupa per la nostra salute. Oggi ve ne parliamo brevemente, per non fare spoiler, noi stesse non l’abbiamo ancora conclusa. (In realtà perché siamo impazienti di continuare la quarta stagione quindi vogliamo finire di scrivere e correggere).
Attenzione: questo articolo potrebbe essere scritto stile fangirl su Jonah

lunedì 10 gennaio 2022

#Musica: Non si nomina Bruno

La canzone che troviamo letteralmente ovunque è “Non si nomina Bruno”, direttamente dal nuovo cartone animato della Disney “Encanto”. Oggi non parliamo del film, lo abbiamo già fatto qui, ma proprio della canzone sopracitata e di quanto le voci che mettiamo in giro abbiano un negativo impatto sulla persona.

È immediato il collegamento a un altro film presente su Disney+, ovvero a “Luca”. Lì il riferimento a “Bruno” era un pensiero negativo, alla vocina interiore che ci scoraggia e butta giù, quindi cosa dicevano i due protagonisti della serie? “Silenzio, Bruno”. Zittire quei pensieri che non riescono a farci abbandonare le nostre zone comfort per aprirci al nuovo non è poi tanto diverso dallo scacciarle. Come se le nostre paure portino sfortuna alla vita che vogliamo.

Bruno, nel film “Encanto”, non è altro che il simbolo del male, la vittima del marchiare qualcuno perché diverso. Il suo potere sembra condizionare completamente la sua esistenza. Unico figlio maschio di Abuela, è anche quello che ha avuto il dono peggiore. Un po’ come una Cassandra moderna, il poveretto non può che ritirarsi a guardare da lontano la propria famiglia che lo rinnega in tutti i modi. La prima parte della canzone viene cantata da zia Pepa, la Madrigal in grado di controllare i fenomeni metereologici.

#Cinema&SerieTv: Two Weeks To Live - Recensione

Maisie Williams
sta sempre più prendendo parte a ruoli diversi che riescono a scardinarla dal ruolo di Arya Stark. Tra questi c'è Kim, una ragazzina di ventuno anni, protagonista della nuova serie tv di Sky Atlantic. 
Two Weeks To Live è arrivata su Sky Atlantic lo scorso 26 dicembre e con le sue sole sei puntate è pronta a potarvi all'interno del paradossale punto di vista della protagonista. Una serie che ha un po' del sapore di “The End of the f***ing world”, anche se comunque non reggerebbe un reale confronto con essa. In comune hanno il British Black Humor, quel senso della risata tipico delle dark comedy, ma che però non riesce ad appagare a pieno.