Nella lista dei must to watch non poteva mancare uno degli anime più acclamati degli ultimi anni: “L’Attacco dei giganti” (Attack on Titan), giunto alla sua quarta e ultima stagione. Il genere è di stampo dark fantasy, un post-apocalittico splatter (non mancano infatti scene di sangue e corpi fatti a pezzi) proveniente dall’omonimo manga, scritto e disegnato da Hajime Isayama.
La trama è, nella sua semplicità, molto interessante. Ciò che rimane della razza umana si è rinchiusa in una parte della Terra protetta da tre mura: dalla più interna abbiamo il Wall Sina, quella di mezzo dal nome Wall Rose e quella che separa l’umanità dal pericolo, il Wall Maria. Il loro scopo è quello di proteggere gli umani dai giganti, bestie spietate altissime affamate di carne umana. Per cento anni, il Wall Maria ha sempre retto agli assalti dei Giganti che mai fino ad allora erano riusciti a superarlo in altezza, fino a quando un rombo sordo interrompe la vita tranquilla dell’umanità: oltre le mura del Wall Maria, alte cinquanta metri, si staglia una figura enorme, che con un poderoso calcio apre una breccia e centinaia di titani cominciano a fluire distruggendo la prima città che trovano.
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lunedì 11 gennaio 2021
#MustToWatch: 5 motivi per vedere L'Attacco dei Giganti
sabato 9 gennaio 2021
#MustToWatch: Soul
Nella semina del 2020 la Disney-Pixar ci ha regalato un nuovo capolavoro d’animazione: Soul. Scrivere in poche pagine il perché sia importantissimo vederlo, che voi siate adulti o bambini poco conta, sarà sicuramente un’impresa difficile. C’è così tanto da dire che sicuramente dimenticheremmo qualcosa. Perdonateci, quindi, e se volete potete lasciare le vostre impressioni, così da avere una visione più completa.
venerdì 8 gennaio 2021
#Costume&Società: Metafisica ne "La bella addormentata nel bosco"
"So chi sei, vicino al mio cuor, ogn’or sei tu…" l’avete letto cantando, vero? Bene, allora fate parte, come noi, della schiera che è cresciuta a pane e classici Disney.
Il classico Disney prende spunto dalla fiaba dell’italiano Gianbattista Basile: “Sole, Luna, e Talia” (1636). Ripresa poi da Perrault, (1697) dove c’è un continuo nel corso degli anni per la principessa, e rimodernizzata dai fratelli Grimm (1812). Nell’adattamento Disney la fiaba è molto più dolce nei modi e nelle scene. Non affronta il tema dello stupro, né del tradimento. Ma non per questo il significato è meno importante.
giovedì 7 gennaio 2021
#Cinema&SerieTv: Il fenomeno di Bridgerton, la serie tv del momento
ALLERTA SPOILER
La serie, prodotta da Shonda Rhymes esattamente come le altre precedentemente citate, prende un carattere più ironico rispetto al romantic drama che tutti eravamo abituati a conoscere. Siamo nei primi anni dell’Ottocento, in piena stagione di debutto delle ragazze pronte a prendere marito. Conosciamo subito due famiglie dirimpettaie che, per tutta la durata della serie, ci delizieranno con aneddoti e piccoli sipari di emotività: i Bridgerton, una brigata di visconti composta dalla Signora Violet Bridgerton, dalle sue quattro figlie Daphne, Eloise, Francesca e Hyacint e dai suoi altrettanti figli Anthony, Benedict, Colin e Gregory; i Featherington, di cui fanno parte la Signora Portia Featherington, il Barone Archibald Featherington e le tre figlie Philippa, Prudence e Penelope. Un altro personaggio ci viene subito presentato, che si fa chiamare Lady Whisledown. Nessuno sa chi sia, eppure è capace di sconvolgere l’intera società londinese, persino la Regina, con i suoi volantini scandalistici che distribuisce in ogni via e a ogni tenuta del circondario. E’ proprio lei la voce narrante che ci accompagna, che ci fornisce piccanti dettagli riguardo i pettegolezzi più succulenti.
mercoledì 6 gennaio 2021
#Pensieri: Quando l'anima è "in bolla"
martedì 5 gennaio 2021
#Libri: Styrbjorn - Il Grande Vichingo
lunedì 4 gennaio 2021
#Musica: Let it be
Insomma, che si sia credenti o no, la musica ha un impatto notevole. Vi abbiamo già parlato di molte canzoni, ma oggi siamo qui a parlarvi di Let it be, uno dei più grandi successi dei Beatles.
Non tutti forse sanno che la canzone Let it be, uscita nel 1969, viene concepita in sogno da Paul McCartney. In quel momento il gruppo stava vivendo un allontanamento, e Paul più di tutti viveva quei giorni con estrema tensione. Sappiamo dell’allontanamento da John, ed era perennemente nervoso anche con George.
Nel corso di una notte, gli comparve in sogno sua madre, di nome Mary, morta dieci anni prima. Lei gli pronunciò proprio le tre parole che danno poi il titolo alla canzone. In italiano significano: “lascia che sia”. Questo diede l’ispirazione per il brano storico, e che ci insegna a lasciare stare le cose così come sono. Proprio come ci hanno insegnato tutti i più grandi Maestri: lasciate che le cose siano così come sono.
"Quando mi ritrovo in momenti difficili/Madre Maria viene da me/dicendomi parole sagge/lascia che sia. E nella mia ora più oscura/lei mi sta davanti/dicendo parole sagge/lascia che sia". Troviamo sia molto poetico che Paul decida di scrivere il nome di sua madre, ottenendo così l’attenzione di tutte le persone con fede Cristiana. Quante volte abbiamo canticchiato questa prima strofa senza la conoscenza del vero significato delle parole? Tutti noi abbiamo vissuto e vivremo un periodo oscuro. A volte ci stupiamo nel realizzare che alcuni nostri ricordi hanno come sfondo un colore blu intenso. Quante energie abbiamo speso a lamentarci, piangere, urlare, disperarci nel passato? Ed è andato bene così, perché tutto ciò ci ha rafforzati. La canzone, però, vuole darci un insegnamento più maturo: quando tutto va male, lascia che sia così. Non fare nulla, stai fermo, osserva. Lascia che sia.
"E quando la gente col cuore spezzato/vive nel mondo con armonia, andando d’accordo/allora ci sarà una risposta/lascia che sia/perché anche se sono divise/vedranno che ci sarà ancora una possibilità/ci sarà una risposta/lascia che sia". Può sembrare banale, ma vi assicuriamo che nel momento in cui accettiamo il dolore, o una situazione spiacevole, essa svanisce da sé. Paul ha accettato i dissapori con i suoi amici, i Beatles si sono sciolti e ognuno ha proseguito con la propria carriera da solista. Si sono tutti ritrovati, e si ritrovano ancora oggi nonostante la morte di John e George. Paul stesso ha ammesso in più interviste che parla ancora con il suo amico John. Ma Paul non ha ostacolato nulla, anzi. La stessa persona che inizialmente ha voluto tenere uniti tutti, è stata anche la prima che ha dichiarato lo scioglimento dei Beatles. Ha lasciato che le cose accadessero.
"E quando la notte è piena di nuvole/c’è ancora una luce che splende in me/splendi fino a domani/lascia che sia/mi sveglio al suono della musica/madre Maria viene da me/parlando con parole di saggezza/ lascia che sia". Quante volte abbiamo sentito l’espressione: “la luce alla fine del tunnel”? O: “non può esserci l’alba senza la notte”. Forse possono sembrare frasi banali, ma guardiamo più alla profondità dei versi stessi: anche quando la notte è piena di nuvole, quindi non abbiamo nessuna stella che brilla in cielo, né la luna come riferimento, l’unica luce che continua a splendere è quella dentro di noi. Ed è quella che deve continuare a splendere anche il giorno dopo. Perché è l’Assoluto, ciò che ci guida e non ci abbandona mai nel corso di ogni vita. La Luce splende dentro di noi e la alimentiamo ogni volta che lasciamo che sia.
A volte il vento della vita soffia così forte che opporsi ci fa solo più male. Non accettare il cambiamento, o la nuova rotta, ci porta a reprimere una grande parte in noi che vuole esprimersi. In questi casi si deve solo lasciare che sia. Rilassarsi, vedere dove il vento ci conduce, o cosa ci porta. E allora, anche in mezzo alla tempesta, saremo sul serio sereni.