Nella lista dei must to watch non poteva mancare uno degli anime più acclamati degli ultimi anni: “L’Attacco dei giganti” (Attack on Titan), giunto alla sua quarta e ultima stagione. Il genere è di stampo dark fantasy, un post-apocalittico splatter (non mancano infatti scene di sangue e corpi fatti a pezzi) proveniente dall’omonimo manga, scritto e disegnato da Hajime Isayama.
La trama è, nella sua semplicità, molto interessante. Ciò che rimane della razza umana si è rinchiusa in una parte della Terra protetta da tre mura: dalla più interna abbiamo il Wall Sina, quella di mezzo dal nome Wall Rose e quella che separa l’umanità dal pericolo, il Wall Maria. Il loro scopo è quello di proteggere gli umani dai giganti, bestie spietate altissime affamate di carne umana. Per cento anni, il Wall Maria ha sempre retto agli assalti dei Giganti che mai fino ad allora erano riusciti a superarlo in altezza, fino a quando un rombo sordo interrompe la vita tranquilla dell’umanità: oltre le mura del Wall Maria, alte cinquanta metri, si staglia una figura enorme, che con un poderoso calcio apre una breccia e centinaia di titani cominciano a fluire distruggendo la prima città che trovano.
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lunedì 11 gennaio 2021
#MustToWatch: 5 motivi per vedere L'Attacco dei Giganti
sabato 9 gennaio 2021
#MustToWatch: Soul
Nella semina del 2020 la Disney-Pixar ci ha regalato un nuovo capolavoro d’animazione: Soul. Scrivere in poche pagine il perché sia importantissimo vederlo, che voi siate adulti o bambini poco conta, sarà sicuramente un’impresa difficile. C’è così tanto da dire che sicuramente dimenticheremmo qualcosa. Perdonateci, quindi, e se volete potete lasciare le vostre impressioni, così da avere una visione più completa.
giovedì 7 gennaio 2021
#Cinema&SerieTv: Il fenomeno di Bridgerton, la serie tv del momento
ALLERTA SPOILER
La serie, prodotta da Shonda Rhymes esattamente come le altre precedentemente citate, prende un carattere più ironico rispetto al romantic drama che tutti eravamo abituati a conoscere. Siamo nei primi anni dell’Ottocento, in piena stagione di debutto delle ragazze pronte a prendere marito. Conosciamo subito due famiglie dirimpettaie che, per tutta la durata della serie, ci delizieranno con aneddoti e piccoli sipari di emotività: i Bridgerton, una brigata di visconti composta dalla Signora Violet Bridgerton, dalle sue quattro figlie Daphne, Eloise, Francesca e Hyacint e dai suoi altrettanti figli Anthony, Benedict, Colin e Gregory; i Featherington, di cui fanno parte la Signora Portia Featherington, il Barone Archibald Featherington e le tre figlie Philippa, Prudence e Penelope. Un altro personaggio ci viene subito presentato, che si fa chiamare Lady Whisledown. Nessuno sa chi sia, eppure è capace di sconvolgere l’intera società londinese, persino la Regina, con i suoi volantini scandalistici che distribuisce in ogni via e a ogni tenuta del circondario. E’ proprio lei la voce narrante che ci accompagna, che ci fornisce piccanti dettagli riguardo i pettegolezzi più succulenti.
mercoledì 6 gennaio 2021
#Pensieri: Quando l'anima è "in bolla"
martedì 5 gennaio 2021
#Libri: Styrbjorn - Il Grande Vichingo
sabato 2 gennaio 2021
#Costume&Società: Mystic Messenger (parte 1)
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| personaggi "principali" del gioco (da sinistra a destra: Zen, Yoosung, Jumin, 707 e Jaehee). |
Estremamente famosi in Giappone, inizialmente con una grafica tutta in stile anime e un'animazione limitata o addirittura assente, le visual novel sono considerate, dagli amanti dei videogiochi, dei giochi fasulli.
Il concept delle visual novel è molto semplice: tu sei il personaggio principale, e tu influenzi in tutto e per tutto la trama del gioco in questione e di conseguenza anche il finale di quest'ultimo.
venerdì 1 gennaio 2021
#SullaStrada: Siena
Siena è una città che comincia il suo cammino verso la fioritura sul finire dell’XI secolo. L’aumento del commercio e dei pellegrinaggi tra Nord e Sud ne rafforzano il potere economico e politico. Nel 1197, assieme ad altri comuni toscani, firma la Lega Tuscia: un patto dove le cittadine toscane si impegnano a difendersi vicendevolmente e assieme stabiliscono i propri confini territoriali.
Nonostante tutto, questo non è ancora il periodo che dà il via alla vera epoca d’oro senese, per la quale dobbiamo attendere altri due secoli. Arriviamo così nel XIII secolo, quando la Repubblica decide di investire il proprio patrimonio in opere di rinnovamento urbano. Sono di questo periodo, infatti, le basiliche di San Domenico (1226) e di San Francesco (1228).
Piazza del Campo
È una delle piazze più visitate al mondo, e in più ci offre una visione spettacolare su quella che è l’architettura medievale. Con i suoi 333 metri di circonferenza, vista dall’alto assomiglia a una vasta conchiglia. La sua rarità consiste anche nel fatto che non è perfettamente piatta, ma anzi, segue il dislivello del terreno che sorge nell’antico campo, da cui prende il nome. Qui sorge Palazzo Pubblico: la sede del governo della Repubblica di Siena. Se avete avuto la fortuna di visitarla, potete notare la divisione in nove spicchi, in onore del Governo dei Nove (1287-1355). In questo periodo, grazie al governo delle istituzioni repubblicane, che durerà fino alla metà del ‘500, Siena conosce la sua vera epoca d’oro.
Palazzo Pubblico
Come già detto, era la sede del Governo. Una delle sale più importanti al suo interno è quella del Mappamondo, che deve il nome a un disco piatto girevole su cui rappresentato c’era il mondo con Siena al suo centro. Questo oggetto è andato perduto circa sette secoli fa.
All’interno della sala vi si riuniva il Consiglio Generale, o Gran Consiglio della città. Venivano prese tutte le decisioni più importanti, e si discuteva di politica estera. Ricordiamoci che in quel periodo storico anche un comune a qualche chilometro di distanza era considerato “estero”. Per evitare di diventare una città sotto una Signoria, la classe nobiliare era volutamente esclusa dal Consiglio.
La sala è decorata con i ritratti dei personaggi più illustri di Siena, come Santa Caterina e San Bernardino. Ma ci sono anche affreschi di battaglie e guerre, come quello celebre di Simone Martini che ritrae Guidoruccio da Fogliano alla conquista di una città fortificata.
Nella sala della Pace, chiamata anche del Buongoverno, si riuniva il Governo di Siena, ossia i nove membri scelti tra i cittadini più illustri. Non a caso qui troviamo raffigurato un ciclo di affreschi: l’Allegoria del Buono e del Cattivo Governo di Ambrogio Lorenzetti.
Da una parte ci viene mostrato il Cattivo Governo: un uomo raffigurato come un personaggio mostruoso, metafora del tiranno. Sopra di lui volteggiano i tre Vizi capitali che spingono l’uomo a compiere le azioni più spregevoli: Avarizia, Superbia e Vanagloria. Dall’altra parte abbiamo la rappresentazione del Buon Governo: una donna che cerca l’ispirazione in Dio. Tra le mani ha una bilancia con due piatti, chiaro segnale che se c’è una giustizia equilibrata, armonia e pace prospereranno su ogni Regno. Sulla testa di un vecchio, che rappresenta il Governo stesso, il grande saggio, troviamo le tre virtù teologali: Fede, Speranza e Carità. Alla sua sinistra c’è la Pace, rappresentata come una bella signora vestita di bianco adagiata su cuscini che nascondono armi e corazze.
Siena e le Contrade
Siena è una città particolare, che fin dalla sua nascita ha vissuto in rivalità con il resto dei borghi e anche all’interno di se stessa. Siena fa la guerra alle città confinanti, ma i tumulti non cessano neanche nel suo interno. Ancora oggi è divisa in diciassette Contrade, ma nei secoli passati erano molte di più. Le contrade moderne risalgono al Cinquecento e si sfidano ogni anno nel celeberrimo Palio. Ci scusiamo se non riusciamo a parlarne nel modo giusto, ma non avendo provato sulla nostra pelle il reale significato di ciò che si prova, non riusciremmo mai a poterlo far arrivare a voi. Solo un senese può comprendere il valore della competività tra Contrade. Ma come si decide a quale Contrada appartenere? Oltre alla ovvia motivazione di dove si è nati, un peso enorme lo fa anche la discendenza di appartenenza. Possono esserci anche dei simpatizzanti, che pur non appartenendo a una per diritto di nascita o di discendenza, la sostengono per altre motivazioni personali.
Santa Caterina da Siena, Patrona italiana ed europea
Un personaggio senese di spicco è senza dubbio Caterina di Jacopo di Benincasa, conosciuta come Caterina da Siena. Nasce a Siena il 25 marzo del 1347 e muore a Roma il 29 aprile 1380. Forse dire “nasce a Siena” non rende particolarmente omaggio allo spirito della città, quindi sarebbe meglio dire che nasce nel rione Fontebranda, nella contrada dell’Oca.
All’età di dodici anni i genitori cominciarono le comuni trattative per un matrimonio vantaggioso. All’inizio lei ne fu entusiasta, ma ben presto se ne pentì, dicendo ai suoi che era votata al Signore ed era disposta a mantenere la parola data. All’epoca, per prendere i voti, bisognava versare una dote al monastero. La famiglia non poteva permetterselo, e questo creò molti ostacoli a Caterina. Ogni difficoltà, però, venne rimossa quando suo padre la sorprese in preghiera. Per il padre, in quel momento, la figlia non sembrava quasi umana, e diede l’ordine che nessuno le impedisse la realizzazione del suo desiderio.
Nonostante la giovane età e la castità che ne conseguiva, l’ordine delle Terziarie domenicane, conosciute come “Mantellate” rifiutò la giovane Caterina. All’epoca venivano ammesse solo vedove o donne di età matura e di buona fama. Dopo la negazione di entrare nell’Ordine, Caterina fu colpita da una grave febbre che le mutò i lineamenti del viso, facendola apparire più anziana di quanto non fosse. La madre andò quindi a chiamare le Sorelle, riferendo le parole sofferenti della figlia. Le suore, rimaste a bocca aperta per il dolore della giovane, la accolsero e poco dopo, lei guarì. Passò i primi tre anni completamente isolata dalle altre sorelle che le negarono ogni aiuto. Lei, infatti, non capiva il latino con cui erano solite pregare e ascoltare messa. Caterina passò la vita a curare gli ammalati e a dare aiuto ai bisognosi. Si sacrificò al prossimo, anche sotto le minacce di insulti e percosse.








