"Nulla è più pericoloso di ciò che non ha un nome."
È da questa vertigine concettuale che parte La canzone dei nomi, romanzo poetico, simbolico e profondamente originale di Jedediah Berry. Un'opera che scava nelle fondamenta del linguaggio per parlare di identità, memoria e speranza.
In un mondo in cui le parole sono scomparse, il caos regna. Senza nomi, le cose perdono significato e diventano minacce: i mostri fuoriescono dai sogni, i fantasmi vagano senza meta, e l’umanità tenta faticosamente di rimettere ordine grazie ai Comitati, istituzioni create per ridare nome, confine e senso al reale. Tra questi c’è il Comitato dei Nomi, al cui servizio lavora l’Aralda, portatrice delle nuove parole.
Ma c’è un paradosso: l’Aralda stessa non ha mai ricevuto un nome. È un’anomalia vivente in un mondo dove tutto viene definito per contenere il terrore. Quando le minacce si fanno più insistenti e misteriose entità iniziano a sabotare l’opera dei Comitati, la protagonista viene costretta alla fuga.
Il suo viaggio la condurrà ai confini del conosciuto, accompagnata da un fantasma malinconico, un mostro impacciato e un animale enigmatico. Incontrerà il Quadrato Nero, una compagnia teatrale fatta di artisti e creature surreali, custodi delle antiche storie, quelle che, prima delle parole, raccontavano il mondo.
E forse, proprio lì, tra spettacoli, simboli e memorie, si cela la chiave per ridefinire l’ignoto, non più come nemico, ma come possibilità.
È da questa vertigine concettuale che parte La canzone dei nomi, romanzo poetico, simbolico e profondamente originale di Jedediah Berry. Un'opera che scava nelle fondamenta del linguaggio per parlare di identità, memoria e speranza.
In un mondo in cui le parole sono scomparse, il caos regna. Senza nomi, le cose perdono significato e diventano minacce: i mostri fuoriescono dai sogni, i fantasmi vagano senza meta, e l’umanità tenta faticosamente di rimettere ordine grazie ai Comitati, istituzioni create per ridare nome, confine e senso al reale. Tra questi c’è il Comitato dei Nomi, al cui servizio lavora l’Aralda, portatrice delle nuove parole.
Ma c’è un paradosso: l’Aralda stessa non ha mai ricevuto un nome. È un’anomalia vivente in un mondo dove tutto viene definito per contenere il terrore. Quando le minacce si fanno più insistenti e misteriose entità iniziano a sabotare l’opera dei Comitati, la protagonista viene costretta alla fuga.
Il suo viaggio la condurrà ai confini del conosciuto, accompagnata da un fantasma malinconico, un mostro impacciato e un animale enigmatico. Incontrerà il Quadrato Nero, una compagnia teatrale fatta di artisti e creature surreali, custodi delle antiche storie, quelle che, prima delle parole, raccontavano il mondo.
E forse, proprio lì, tra spettacoli, simboli e memorie, si cela la chiave per ridefinire l’ignoto, non più come nemico, ma come possibilità.