mercoledì 13 marzo 2024

#Europa: Elezioni Europee 6-9 Giugno 2024 Quale Futuro?

Quale Futuro?
Venerdì 1° Marzo si è svolta la seconda Assemblea Romana dei Cittadini sul futuro dell’Europa. Molte Associazioni hanno dato il loro contributo mettendo a confronto ciascuno la propria idea di Europa ma con un denominatore comune, la convinzione che l’Unione Europea c’è, esiste, è una certezza ma quella certezza, è il ragionamento degli intervenuti, va coltivata perché riesca a essere completamente usufruita dai cittadini degli Stati Membri; da qui l’idea di una Consulta Europa con sede a Roma e a tal fine la Consigliera Antonella Melito ha protocollato la proposta di deliberazione per l'istituzione della Consulta Europa e dello schema dei principi informatori del suo regolamento. 
 
Nella bella Sala Fregosi di Palazzo Valentini sotto le austere statue di Vittorio Emanuele II e Umberto I, era presente anche il Sindaco Roberto Gualtieri che ha ricordato come proprio qui, a Roma nella sede dei Musei Capitolini, fu firmato uno dei trattati costitutivi dell’Unione Europea il 25 Marzo 1957. Ma gli interventi a nostro avviso più interessanti sono venuti dai più giovani, soprattutto quelli delle associazioni universitarie che hanno dato una visione diremmo più pragmatica delle questioni Europee, per esempio la difficoltà ad avere l’equiparazione dei diplomi universitari e quella di usufruire pienamente degli scambi culturali tra gli Stati Membri a causa della mancanza, o almeno della ristrettezza, di risorse che vengono destinate alla formazione, delle differenze legislative tra Stato e Stato e quindi della mancata piena operatività comune in tutti i campi, scientifici, economici, culturali. 
Molto è stato proposto a livello di modifiche in forma Federalistica dell’Europa ma l’obiettivo più condiviso è stato quello che l’Unità Europea intesa come casa comune, come bene comune, come necessità economica territoriale e Politica deve essere rafforzata per rispondere alle sfide che vengono da molte parti. Un obiettivo ancora complicato da raggiungere e a noi è venuto da chiederci, guardando quelle statue dei Re Savoia che accettarono le sfide del loro tempo e il busto di Mazzini promotore del pensiero Unitario e Repubblicano cosa sarebbe accaduto se, ai tempi in cui i Savoia fecero l’Italia si fosse fatta una vera Unione Europea come auspicato da Mazzini e dagli altri visionari del Risorgimento, in fondo, con qualche più o meno piccola differenza di confini gli stati membri c’erano già tutti e uno scambio di idee pacifico si sarebbe anche potuto avere visto che i regnanti erano praticamente una sola grande famiglia, (ma ricordate Trilussa? So’ cuggini e tra parenti nun se fanno complimenti) e poi l’Europa dal punto di vista culturale c’era già, artisti viaggiavano in lungo e in largo scoprendo o riscoprendo le radici dell’Europa, (il Sacro Romano Impero erede dell’Impero Romano nato dall’espansione egemonizzante della Roma Repubblicana).

Purtroppo accadde allora come sta accadendo oggi, di nuovo, e come è accaduto per la prima e per la seconda guerra mondiale che forze nazionaliste sovraniste e protezioniste presero il sopravvento, e quegli Stati Nazionali che premevano per allargare i rispettivi confini, mandarono milioni di ragazzi a morire per qualche palmo di terra in più, mentre tagliavano le risorse destinate alla popolazione per investire in armi e per cosa? Distruzione, corpi dilaniati, sofferenza senza confini e senza senso perché un genitore che perde i figli o figli che restano senza più genitori piangono le stesse lacrime anche se hanno lingua cultura religione possibilità economiche diverse. Eppure non c’è stata una Nazione Europea, tranne ovviamente la Svizzera che non sia stata attaccata o attaccante dei propri vicini per quel palmo di terra in più. Solo con la caduta del muro di Berlino nel 1989, che ha segnato la fine dell’occupazione post bellica della Germania, si può dire che ci sia stata L’Europa pacificata. Eppure i venti di intolleranza soffiano sempre minacciosi, nuovi conflitti sono scoppiati o sono pronti a scoppiare, vediamo le repubbliche ex jugoslave e l’Ucraina, e le eterne scaramucce tra Grecia e Turchia eccetera purtroppo eccetera.

Ma noi invece che Europa vogliamo? Quale messaggio i giovani in ansia per il loro futuro e i meno giovani che hanno sperato in una nuova era di pace vogliono consegnare attraverso il voto all’Europa? Si vuole tornare alle sovranità nazionali, alle monete diverse, ai confini, ai dazi? Si vuole riprendere la strada dei confini che passano attraverso le strade, le case, i cortili, le chiese? Dobbiamo ancora vedere come accade in altre parti del mondo famiglie, amici che si stringono la mano attraverso il filo spinato ricacciati indietro dai calci dei fucili se non peggio? Vogliamo donne trattate come cittadini di serie b, persone con orientamenti sessuali non canonici trattate come criminali, persone di colore o religione diverse discriminate? Tutto questo non è Europa, l’Europa, pur con alcuni distinguo tra gli Stati membri ha e deve avere come valore assoluto la libertà dei cittadini e scusateci, in un momento così drammatico, pericoloso e instabile non ci sembra che sia cosa da poco.

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