giovedì 7 marzo 2024

#Intervista: Stillpani

È giovedì, ragazzi, siamo a un passo dal weekend e continua la nostra neotradizione delle interviste.

Oggi è la volta di Stillpani, giovane cantautore che abbiamo avuto il piacere di intervistare in occasione dell’uscita del suo nuovo singolo “Ego”, disponibile sulle piattaforme digitali dal 19 gennaio e in rotazione radiofonica dal 26 gennaio.


Stillpani, all’anagrafe Alessandro Paniccia, nasce a L’Aquila il 12 aprile 1999. A soli vent’anni esce il suo primo singolo: “Immortale” e visto il buon successo fa seguire altri due singoli e l’anno seguente pubblica il primo EP: “4912”.
Nel 2021 escono ben quattro singoli: “Pagine Vuote”, “Schiaffi”, “Sto Bene/StoMale” e “Vertigine”. 
Il 2023 è la volta di “A Galla”, “Contromano” e la cover di “La descrizione diun attimo”.

Tutti i singoli sono stati prodotti da Etrusko e Phonez (Alti Records) e pubblicati da Kimura.

Arriviamo al 2024, con il rilascio di “Ego”, brano scritto a quattro mani con Lorenzo Di Pasquale (cantautore e autore, con tre dischi all’attivo sotto il nome d’arte Amelia).

Il testo descrive molto bene il disagio giovanile, tipico di chi a venticinque anni sente  il bisogno di continuare a prendere la vita alla leggera, pur cominciando a sentire bussare l’età adulta, quella delle temute responsabilità e ancora più temute routine quotidiane.  

Le sonorità sono aggressive, possono far male accompagnate dalle parole così veritiere ma è un male che vuol dire accettazione della propria maturità anche se non ci si crede tali, che dopotutto ha accompagnato e accompagnerà tutte le generazioni.

Classe 1999, quindi sei in quella fase della vita in cui i fatidici trenta ti osservano e forse già un ti stanno un po’ col fiato sul collo; eppure dalle parole dei tuoi brani c’è già quella consapevolezza di Sé tipica, forse, dei trentenni. Quanto ha influito sulla tua crescita emotiva l’arte che inevitabilmente porta all’introspezione? 

Tantissimo, fin da quando sono piccolo ho sempre portato questo ‘’peso’’ con me, sono cresciuto in parte anche con questa consapevolezza di avere una testa diversa dai miei coetanei il più delle volte. L’arte e in generale la musica hanno solo accelerato questo processo.


“Ego” è un brano disponibile su tutte le piattaforme dal 19 gennaio e dal 26 è in rotazione nelle radio. A me ha colpito la scelta del titolo, che filosoficamente parlando intende le proprie identificazioni. Dalle parole del brano ho visto, in un certo senso, quanto detto prima: l’essere a metà tra un’età dove conta lo svago e quella in cui bisogna diventare seri perché è così che ci dicono di fare. Qual è, invece, il senso che tu dai alla parola Ego? e se in un certo modo è in linea con il brano.      

La scelta del titolo deriva in realtà da una critica sociale che faccio nel brano sul finale della seconda strofa. Per me era importante arrivare dritto al punto sia con le parole del brano, sia con un titolo che portasse a riflettere l’ascoltatore. Scavarsi dentro, arrivare a una risposta su se stessi è quello che auguro a chi ascolta il brano.

“Ego” è un brano così veritiero che può far male, almeno alcune coltellate sul disagio giovanile le ho avvertite anch’io che ho quasi trentacinque anni. Per questo vorrei fare i complimenti a te e Lorenzo Di Pasquale (cantante e autore, in arte Amelia) per averci donato questa canzone. Partiamo proprio dal lato pratico del lavoro, per poi andare sulle domande un po’ più intime. Com’è stato ritrovarsi a lavorare assieme a Lorenzo? Siete stati sempre d’accordo su quello che volevate esprimere?

Non è la prima volta che lavoro con Lorenzo ed è sempre un grande onore, è un artista fortissimo che rispetto e in cui credo molto, ha una penna sensibilissima che arriva dritta al cuore di chi ascolta. Siamo sempre stati d’accordo sul pensiero generale espresso nella canzone e questo mashup’’ di stili, di pensieri e di esperienze che abbiamo creato ci è piaciuto fin da subito.

 In “Ego” ci sono tantissime immagini che mi hanno colpita, quindi andrò in ordine di come mi sono apparse. Nella seconda parte del brano si parla di gara, una sorta di corsa verso una meta non definita, forse perché proprio non si ha ancora chiaro cosa si voglia. Credi sia un problema solo della vostra generazione, o è un qualcosa che ha riguardato tutti e di conseguenza riguarderà chi ora è bambino?

Il problema che volevamo portare a galla in Ego’’ probabilmente ha sempre abbracciato le varie generazioni. Penso che le nuove siano più delicate da questo punto di vista anche grazie a tutti i modelli che ci vengono proposti in continuazione, questa gara a essere sempre qualcosa in più di quello che effettivamente siamo.

Un’altra immagine che mi è arrivata, non so bene perché, è l’ostentazione da social. Forse per quando nel brano si dice che a tutti nella realtà va di merda, ma va tutto bene finché si continua a evadere. Quanto questo fuggire dal proprio dolore può essere deleterio, secondo te?

Scappare dai problemi non ha mai portato a nulla per me, è giusto guardarsi dentro, analizzare e poi agire di conseguenza per lenire il dolore che portiamo dentro tutti noi.

Ecco, come accennato prima ho quasi trentacinque anni e – non so se nel bene o nel male – no, non sono riuscita ad accettare che la vita è passeggino e cane. Fermo restando che ognuno ha i propri obiettivi e tutti sono giusti, anche il passeggino e il cane, quali sono, invece i tuoi?

Il mio obiettivo è sempre stato quello di battermi fino in fondo per quello che mi piace fare, in questo caso la musica, ho sempre avuto questo sogno e fino a quando non porterà da qualche parte non smetterò mai di continuare per questa strada. Se dovesse andare male, probabilmente accetterò quel noi’’ con il passeggino e il cane [ride]. Grazie per la splendida intervista e dell’opportunità.

E noi ringraziamo te, augurandoti tutto il meglio sia nel campo personale che lavorativo.

 

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