È il motivo per il quale abbiamo scelto di scrivere l’articolo a influenzare la nostra decisione e quando si tratta di testi profondi, che parlano direttamente della vita di chi ha composto il brano, non possiamo che optare per l’etichetta dedicata ai Fab4, The Beatles, appunto.
Attenzione: questo articolo sarà totalmente McLennon e poco ci interessa se credete che sia tutto nella nostra testa, o se certe parole di John e Paul possono essere facilmente fraintese. Crediamo che i brani siano proprio come i libri, le poesie, o nel nostro caso la categoria Pensieri: un continuo flusso di coscienza.
In questo flusso di coscienza a parlare è Paul McCartney, e ci è tornato molto utile possedere la raccolta: “Paul McCartney The Lyrics”, dove ci spiega i significati di ogni sua canzone.
P.S. può aiutare sapere che nel docu-film Get Back, c'è la testimonianza che questo brano è stato concepito e iniziato da Paul in adolescenza, quando era nella formazione dei Quarrymen, gruppo fondato da John Lennon.
(Noi due che andiamo senza una destionazione)”
spending someone’s hard earned pay.
(spendiamo una paga che qualcuno ha duramente guadagnato)
You and me Sunday driving
(Io e te guidiamo di domenica)
not arriving on our way back home.
(senza andare sulla strada di casa)
We’re on our way home
(siamo sulla strada di casa)
we’re on our way home
(siamo sulla strada di casa)
we’re going home.
(stiamo andando a casa.)”
Non bisogna essere dei geni, però, per accorgersi del verso – seppur sgrammaticato – “spending someone’s hard earned pay”. Immaginiamoci quindi la scena di due persone che guidano una macchina e vanno in giro senza una vera e propria destinazione. In tasca hanno dei soldi, ma non sono i loro. Paul e Linda si conoscono quando per entrambi la carriera è più che avviata, tutti i soldi che hanno, quindi, sono frutto del loro duro lavoro.
Quand’è che spendiamo i soldi di qualcun altro, se non in adolescenza? Quando a provvedere per noi sono i nostri genitori.
In effetti John e Paul si conoscono quando il primo ha sedici anni e mezzo e il secondo quindici da poche settimane.
Il senso di allontanarsi da una casa, rimanendo però sempre sulla via di casa, ci fa pensare a un rapporto dove non è importante dove ci si trovi, quanto con chi ci si trovi.
Per Paul stesso, invece, è riferito al voler tornare a essere quelli di una volta, ma effettivamente lui non ha conosciuto la Linda di una volta...
I primi giorni la freddezza la fa da padrona, ma lo sguardo di Paul è sempre rivolto verso John, così come John cerca sempre Paul. Via via cominciano a sciogliersi, ridono, scherzano, provano “Two of us” fino allo sfinimento, tanto che il docu-film per noi avrebbe potuto benissimo chiamarsi così. E quando la provano, sappiate che non fanno altro che guardarsi negli occhi. Fissi.
Grazie alle parole di Paul sappiamo che lui e Linda erano amanti delle cartoline e ne spedivano in grandi quantità. Ma, sempre dalle parole di Paul, anche John era un grandissimo amante delle cartoline, tanto da ricercare quelle più particolari, in pienissimo stile.
“Writing letters on my wall” ha bisogno di una grande spiegazione che va oltre il letterare. In inglese “writing on wall” è un’espressione che indica il portare alla superficie qualcosa di così assurdo, insensato da apparire negativo. È come quando la nostra pulce nell’orecchio poi diventa realtà. Avete presente quando: “Ho scoperto il mio fidanzato a letto con un’altra. Beh, effettivamente c’erano dei segnali, tipo messaggi che arrivavano e lui che copriva il telefono…” ecco, la seconda parte è il significato del modo di dire: “writing on wall”.
Cosa poteva esserci di così assurdo da apparire negativo negli anni Cinquanta? La storia ci insegna che John già a metà anni Sessanta aveva dichiarato – tra le persone a lui più strette, mai pubblicamente – la sua bisessualità, ma per Paul, ricordiamo essere l’autore di questa canzone, è ben diverso. Che ci sia quindi il “my” (trad. “mio”) prima di “wall” (trad. “muro”) non può che farci sorridere, perché nel 1969 chi poteva ancora trovare il tutto nella sua connotazione negativa, era appunto Paul.
Ammettere un sentimento così forte, anche se ci fa paura, è un’apertura non da poco. Ti fa male, lacera l’anima, sei così vulnerabile che riesci a piangere davanti a tutti quando senti l’altra persona lontana da te. Anche qui, su Get Back è presente il momento in cui Paul è visibilmente commosso quando parla di John.
Nota divertente che ci conferma quanto il testo sia un lontano ricordo di adolescenza: Paul e suo fratello Micheal amavano dare fuoco a qualsiasi cosa. Per Paul “burning matches”, è un ricordo dei tempi in cui i due rischiavano di dare fuoco alla casa, ma può anche essere ricollegato all’accendersi sigarette, in un decennio in cui gli accendini non erano di uso comune.
Ah, abbiamo già scritto che anche John e Paul, prima di diventare famosi in tutto il mondo, amavano andare da soli a Parigi, facendo l’autostop? Beh, “Two of us” comincia ad avere più senso, non trovate?
Non è difficile pensare che nella mente di Paul, John sia stata la persona che c’è sempre stata, in qualsiasi momento. Anche perché in quei dodici anni i due hanno davvero vissuto in simbiosi e sempre in Get Back, Paul lo dice esplicitamente:
“Ci siamo freddati perché non suoniamo più insieme. Perché prima, quando suonavamo insieme, vivevamo insieme. Eravamo allo stesso hotel, ci alzavamo tutte le mattine alla stessa ora, tutti i giorni. Quando sei così vicino tutto il giorno, qualcosa cresce. E quando non sei così vicino, anche solo fisicamente, qualcosa va via.
In realtà, musicalmente, possiamo suonare meglio di come abbiamo mai fatto. Sai, va tutto bene da quel punto di vista. È solo per la cosa dello stare insieme. È difficile ricominciare daccapo con Yoko qui.”
ed è inevitabile pensare che proprio per questa simbiosi i due abbiano vissuto insieme ogni sfumatura della vita, positiva o negativa che fosse. Anche quelle riguardanti la burocrazia.
Dividere i diritti d’autore, sciogliere la società, il tutto continuando con la lavorazione di due album (Abbey Road e Let it be). Quante carte hanno dovuto firmare in quel periodo? Abbastanza da essere un chiodo fisso tra i pensieri di Paul, tanto che ha avuto bisogno di immortalarlo in un verso di una canzone.
Tra l’altro bisogna ricordare anche che nessuno dei quattro ha mai suonato o cantato da solo, avendo cominciato la carriera poco più che adolescenti. L’andare verso una destinazione sconosciuta era più che un segnale dello scioglimento del gruppo, soprattutto se pensiamo che nella versione registrata su album, John alla fine dice: “Goodbye” (trad. “arrivederci”, “addio”).
Insomma, che crediate o meno nella McLennon, è un dato di fatto che il rapporto tra John e Paul era molto di più che una semplice amicizia.
P.s. date anche uno sguardo al profilo Instagram di John Lennon, scorrendo i post per il compleanno di Paul McCartney.
P.p.s. se amate le fan fiction, vi lasciamo qui il link per leggere quella scritta da Frè, ispirata proprio dalla canzone “Two of us” e dalla visione di “Get Back”. La lettura, però, è vietata ai minori di diciotto anni.
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