Da appassionate di famiglie reali europee, abbiamo amato Filippo incondizionatamente. Certo, molti si soffermano sulle battute pungenti, definite troppo superficialmente gaffe, ma basta sapere che stanno o hanno sempre indignato giusto quelle persone che non sono mai riuscite ad andare oltre. Nella realtà, il carattere è stato il punto di forza del Duca di Edimburgo, figlio di un secolo ormai ufficialmente andato.
“Se dovessi reincarnarmi vorrei essere un virus letale per eliminare la sovrappopolazione, la crescita dell’uomo è la più grave minaccia per il Pianeta”
Acuto, innovatore, severo e sempre divertente, Filippo è stato per la famiglia reale quel nonno un po’ burbero e sempre politicamente scorretto. Ma diciamolo chiaro e tondo: solo chi ha sofferto veramente tanto può ridere e scherzare su tutto.
Perché Filippo è riuscito in ogni situazione a elevarsi al di sopra di ogni cosa, ed è questo il segreto per vivere al meglio la vita. I giornali in questi giorni hanno riportato le innumerevoli “figuracce”, senza soffermarsi sul contesto o su come siano risultate nella realtà dei fatti estremamente divertenti.
“Non mi stupisco che tu sia divenuto sordo ascoltando questa roba”
I più sono convinti che con questa frase Filippo abbia insultato un gruppo di bambini sordomuti a un concerto pop nel Galles. Ora, considerando che la Treccani definisce insulto come: “grave offesa ai sentimenti e alla dignità, all’onore di una persona (per estens., anche a istituzioni, a cose astratte), arrecata con parole ingiuriose, con atti di spregio volgare”, vediamo bene che dalle parole del Duca di Edimburgo non ci sia alcun insulto.
Tanto che lui stesso in seguito dichiarò: “La storia è in gran parte un’invenzione. Mia madre stessa era parecchio sorda in vita e io sono stato per anni patrono del Royal National Institute for the Deaf, pertanto non posso pensare che si tratti di un insulto”. E non può trovarci più d’accordo. Tra l’altro, le “vittime” stesse delle sue uscite hanno sempre risposto con una risata, ribattendo ai giornalisti in caccia della notizia da prima pagina, che il Duca ha solo reso l’aria più leggera.
“Era se stesso, in modo genuino, con uno spirito tagliente, e riusciva a tenere l’attenzione in ogni stanza grazie a questo suo fascino -e anche perché tu non potevi mai sapere cosa avrebbe potuto dire”
-Principe Harry
Certo, nell’era del politicamente corretto, le frasi frizzanti vengono viste sempre come oltraggi, ma noi siamo convinte che chi nota la cattiveria in qualcosa, è perché ha malignità per primo.
Di errori ne ha commessi, come tutti, ma si riescono a perdonare facilmente ogni volta in cui ricordiamo che è stato una roccia per la Regina Elisabetta II.
Perché di certo non è facile essere Re o Regina, e meno facile è essere il consorte di un sovrano. Bisogna scendere a patti, ricordandosi sempre di avere un ruolo marginale. Il consorte deve mettersi l’anima in pace: qualsiasi cosa vorrà o non vorrà fare, dovrà avere il permesso di chi indossa la Corona. Così è stato per Elisabetta Bowes-Lyon, madre di Elisabetta II e moglie di Giorgio VI, così è stato per Filippo, così sarà per Catherine Middleton.
È fondamentale, quindi, che il matrimonio del sovrano sia basato più da una profonda amicizia, stima, rispetto e fedeltà (non inteso come fisica, sia chiaro) reciproci che dal puro sentimentalismo. Elisabetta e Filippo hanno da sempre incarnato ciò: sono rimasti saldi, fedeli a loro stessi, anche se ovviamente non saranno mancati i litigi.
Non staremo qui a dirvi come e quando si sono conosciuti i due, né a scrivervi di tutta la vita di Filippo. Sono informazioni che potete trovare ovunque, meglio che mai nelle biografie accreditate. Se vi interessa, saremo più che liete di darvi tutte le risposte che volete.
In realtà questo breve articolo può anche concludersi così. Vorremmo che Filippo venga ricordato anche come il perfetto consorte di un sovrano, dal carattere fresco e gioviale che ha sempre saputo tenere chiunque a proprio agio.
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