mercoledì 14 aprile 2021

#Costume&Società: La Divina Commedia in chiave esoterica

Al liceo ci hanno insegnato che la Divina Commedia è un’opera che parla di Dio e di rimessione dai peccati. Ci hanno detto che Dante ha voluto denunciare la società dell’epoca, che ha mostrato uno spaccato di una realtà con le sue ombre, le sue luci e le sue incoerenze.
È sicuramente l’opera italiana per eccellenza, ma siamo sicuri che sia solo questo? Noi non siamo quattro ragazze che si fermano a ciò che gli altri ci dicono. Non abbiamo mai imparato a pappardella, a memoria, e meno che mai diamo per scontato che le cose raccontate siano la verità assoluta. I nostri caratteri ci hanno sempre spinto ad andare oltre ciò che si vede, e questa indole la utilizziamo in tutto: dalla musica alla letteratura, dai dipinti alle parole quotidiane che vengono dette da chi incontriamo. Ovviamente è sempre stato così anche per la Divina Commedia. 
 Quando provavamo a dire ai nostri professori che secondo noi la Divina Commedia parlava di un’iniziazione spirituale, di un riscoprire il divino dentro di noi, ci siamo prese molte occhiatacce. Ringraziamo la Vita per averci supportato in questa teoria e averci fatto conoscere diversi studiosi di esoterismo, alchimia e filosofia che hanno poi confermato pieni di entusiasmo le nostre parole.

Dagli scritti di Dante stesso vediamo quanto lui premesse affinché la sua opera venisse interpretata anche –e soprattutto- in chiave esoterica. Ma quanti, quando la studiano dal liceo all’università, lo fanno veramente? Nei nostri lunghi dialoghi in gruppi spirituali (di cui non possiamo rivelare i nomi ma che ci leggono quotidianamente e che ringraziamo) abbiamo scoperto che ancora pochissimi professori svelano gli enormi segreti -neanche più di tanto- celati nei versi del sommo poeta.

“O voi ch’avete li ‘ntelletti sani,
mirate la dottrina che s’asconde

sotto ‘l velame de li versi strani”


Forse nel 1321 era un po’ difficile avere “gli intelletti sani”, ma settecento anni dopo abbiamo la fortuna di vivere in un’epoca dove ragione e intuizione non sono poi così distanti.

Con nostro enorme rammarico, ancora adesso, quando si parla di esoterismo, la gente continua a storcere il naso e rispondere con frasi prive di un senso logico. L’esoterismo viene interpretato in maniera negativa, con gli strascichi di un Medioevo non poi così lontano. Noi siamo convinte che la paura sia un sinonimo di non conoscenza, ignoranza; ed è ovviamente normale provarla quando ci addentriamo in una selva oscura, in un punto della nostra vita in cui tutto è incerto. Abbiamo paura i primi giorni di scuola o lavoro, quando dobbiamo conoscere una persona in un appuntamento al buio, all’alba di una situazione nuova. La paura ci salva la vita perché ci fa procedere in maniera cauta e per niente avventata.


Ma quando la paura ci fa rimanere immobili, fermi nelle nostre convinzioni, allora è un’arma che ci puntiamo addosso. Pensare all’esoterismo come un qualcosa di malvagio ci preclude il grande insegnamento che gli intellettuali del passato hanno voluto donarci attraverso le loro opere.

Esoterismo, infatti, trova la sua etimologia in esòteros (dal greco): segreto, oscuro, misterioso. Il motivo per cui questi insegnamenti sono rimasti sotto la superficie lo si può intuire facilmente. La Chiesa per secoli ha nascosto il vero significato delle opere, ha zittito persone ancora prima che potessero parlare, ha etichettato i culti pagani come demoniaci, in una corrente di pensiero che non ha mai creduto al diavolo o al male incarnato.

E se inculcare terrore ha aiutato (e aiuta ancora oggi) le Istituzioni ad aumentare il loro potere, facendo leva sulla grande ignoranza dell’epoca, con l’avvento dell’Illuminismo prima e dell’istruzione a portata di tutti poi, la luce rischiara sempre di più la Coscienza di molti.

Certi insegnamenti, ancora attivi in gruppi segreti, ci sono stati dati dai grandi classici del cinema, (Walt Disney in primis) dalle canzoni (vedete l’articolo su La luce dell’Est), e persino da qualche intervista a personaggi noti.

Chi sa cogliere, coglie. Chi non sa ancora cogliere si può sempre avvicinare, perché è finalmente arrivato il momento di portare in superficie tutto ciò. YouTube, Facebook, Instagram, persino TikTok, sono pieni di persone che dopo anni di studi esoterici e filosofici parlano di tutto ciò che prima era sotterrato.

È giunto il momento di cominciare a saper leggere tra le righe, non solo quando si parla di poesia, ma anche e soprattutto nella vita di tutti i giorni.

Nelle prossime pubblicazioni cominceremo a mostrarvi un Dante diverso, una sorta di insegnante per la nostra anima. E non importa se vi verrà da storcere il naso, l’importante è lasciare aperta la porta del: “E se fosse anche così?”

A noi personalmente la lettura in chiave esoterica della Divina Commedia ha cambiato la vita. Ci ha dato molta più forza nell’affrontare il nostro Inferno personale e ci ha rese consapevoli che il cammino verso il Paradiso avviene totalmente al nostro interno.

Speriamo che questo nuovo appuntamento dantesco possa fare altrettanto con tutti voi.

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