martedì 10 novembre 2020

#Costume&Società: Paese senza cultura

Come ben sapete, noi di 4Muses siamo solite dare voce a chi non ne ha e a mostrarvi altri punti di vista. Oggi, però, vogliamo parlarvi di una categoria che sta già urlando le proprie idee, che fa sentire la propria voce come ha sempre fatto fin dall’alba dei tempi.

“Cultura significa creare una coscienza civile, fare in modo che chi studia sia consapevole della dignità. L’uomo di cultura deve reagire a tutto ciò che è offesa alla sua dignità, alla sua coscienza. Altrimenti la cultura non serve a nulla.” Oriana Fallaci

L’Arte e la Cultura non hanno certo bisogno di noi, ma hanno bisogno di persone come noi. Non è un mondo che va avanti da solo, per funzionare ha bisogno della collettività. È un mondo di orchestre, coristi, pubblico e colori. Dove ognuno è unico, ma è solo nell’insieme che vibra e risplende la sua unicità.

Sabato pomeriggio siamo uscite, - rispettando tutte le norme: distanze, mascherine e nessun contatto fisico se non la gomitata che ormai è diventata un saluto educato - con Joyce Conte, ragazzo di ventidue anni, nato in un paesino della Valsesia di nome Quarona, che però ha scelto di vivere a Roma.

Ho scelto Roma sia per le energie che emana, sia per il suo fascino, in quanto traspira decadenza e gloria (passata), sia perché è il centro nevralgico per quanto riguarda Teatro e Cinema.

Joyce ha scelto Roma, quindi, perché punto migliore per realizzare i suoi sogni. Sogni che riguardano la poesia, la recitazione e la scrittura di opere teatrali. La sua energia creativa ha fatto in modo di poter accrescere la nostra; lui, come noi, vede l’arte in ogni sua forma, e non è stato difficile per nessuno dei presenti immaginare un’opera artistica guardando un pezzo di muro di fronte Palazzo Chigi.

Perché è stato proprio davanti quel Palazzo ora più che mai irraggiungibile, che abbiamo parlato dell’importanza dell’Arte, della Cultura e di come queste categorie debbano fare parte del nostro quotidiano. Sono la luce nel buio, il faro che da sempre ha guidato la mente degli uomini.

Che sarebbe stato dell’Italia senza Dante, Manzoni, Leonardo Da Vinci, Michelangelo, Raffaello e tantissimi altri? Proviamo a fare un esperimento: guardate l’orologio, chiudete gli occhi e pensate a tutti i nomi dei grandi artisti e inventori italiani dalla nascita di Roma ai giorni nostri. Quanto tempo è passato da quando avete iniziato? Scommettiamo anche che non siete riusciti a elencarli tutti, altri nomi vi stanno venendo in mente ora.

L’Arte è la più alta forma di rivoluzione pacifica, con l’Arte ognuno è davvero libero. Libero di esprimersi, libero di comunicare il proprio pensiero senza offendere il prossimo. “Si ha paura solo di ciò che non si conosce”, con l’Arte e la Cultura noi scopriamo il mondo a 360°, lo spogliamo delle sue molteplici dualità e lo facciamo divenire un intero.

Un mondo senza paura è un mondo dove Arte e Cultura dominano. Da bambini abbiamo paura del buio, dei mostri e di tutto ciò a cui non sappiamo dare un perché. Crescendo sappiamo che il buio non deve intimorirci, che i mostri non esistono, se non nella nostra mente. Ma lo sappiamo solo perché lo abbiamo appreso.

E ci viene da chiedere: come mai il Governo ha deciso di chiudere teatri, cinema e musei? Cosa c’è di tanto pericoloso in luoghi dove la distanza è sempre stata garantita? Dove le pochissime persone sono sempre entrate con la mascherina, dopo essersi sottoposte al rilevamento della temperatura?

Il Governo ha lanciato un messaggio grave, orribile: l’Arte e la Cultura non sono necessari. Fermo restando che per noi di 4Muses tutto è necessario, (bar, ristoranti, parrucchieri, centri estetici, palestre… quando un lavoro è onesto è sempre necessario), come si può dire a un popolo che teatri, cinema e musei non sono essenziali? In un paese come l’Italia, dove la gente viene da tutto il mondo proprio per la sua Storia, per la sua Arte e la sua Cultura, come può lo stesso Stato italiano mettere un lucchetto a questi posti?


 

Che messaggio ha deciso di lanciare lo Stato alle generazioni future? Il messaggio che luoghi -che hanno sempre rispettato le norme, lo ribadiamo- fondamentali per il nostro futuro, non servono a nulla?

“Sin dai tempi di dividi et impera, il cannibalismo politico non è solo feticismo religioso, ma un vero genocidio culturale.” Cosmo Gandi

Riguardando la Storia, i latini dicevano: “Historia magistra vitae” (la Storia è maestra di vita) quali tipi di Governo hanno interferito con la Cultura? Abolendola, o censurandola?

Dividi et impera” (dividi e comanda) è una locuzione latina per definire una strategia di governo su un territorio e il suo popolo. Lo scopo, in sintesi, è quello di creare divisioni e fomentare il più possibile panico, paura e discordie.

L’esempio più vivido lo troviamo nel 168 a.C.,quando Roma invase la Macedonia. Quello stato venne diviso in quattro repubbliche dipendenti da Roma. Vennero pesantemente limitati i rapporti tra le varie repubbliche e gli altri stati. In più ci fu una spietata persecuzione nei confronti di tutti i cittadini definiti anti-romani. Erano gli stessi compatrioti a denunciarli alle autorità. Così Roma riuscì a governare per altri secoli, nonostante il numero scarso di uomini rispetto ai territori che possedeva.

In epoca più moderna questa strategia fu utilizzata anche dall’Impero Britannico, in India. Gli inglesi creavano dissapori tra le varie tribù, facendole combattere l’una contro l’altra. Quest’ultime erano del tutto inconsapevoli di favorire così il Governo da parte degli inglesi.

Con questa visione, è forse più semplice capire il reale motivo della chiusura di certi luoghi, che, lo ricordiamo, hanno sempre rispettato le norme e che non hanno mai dato inizio a focolai.

Distruggere la scuola, l’Arte e la Cultura è distruggere il futuro di un popolo, ma anche un modo –e i Romani, grandi combattenti, lo avevano capito da subito- di comandare più facilmente.

 “Non so quando, ma so che in tanti siamo venuti in questo secolo per sviluppare arti e scienze, porre i semi della nuova cultura che fiorirà, inattesa, improvvisa, proprio quando il potere si illuderà di avere vinto” Giordano Bruno

Di positivo e sicuro, però, c’è che l’Arte e la Cultura non si fermeranno solo perché chiudono certi luoghi. Esse sono ovunque: nella musica che ascoltate, nel film che decidete di vedere su Netflix, nella storia che vi è venuta in mente e che volete raccontare, nell’architettura del palazzo di fronte casa...

Scopritela e fatela vivere creando e condividendola.

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