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martedì 26 luglio 2022

#Personaggi: Banana Yoshimoto

Abbiamo recensito diversi libri di Banana Yoshimoto, eppure non ci siamo mai soffermate a parlare della sua vita. Abbiamo conosciuto una parte di lei attraverso i suoi romanzi, come “Kitchen”, “Sonno profondo”, “L’abito di piume” e “Su un letto di fiori”, ma dato che il 24 luglio è stato il suo compleanno, abbiamo deciso di parlare della sua vita.

Il suo vero nome è Mahoko Yoshimoto, ed è nata a Tokyo il 24 luglio 1964. Suo padre, Takaaki Yoshimoto (o con lo pseudonimo Ryūmei Yoshimoto) è uno dei più importanti poeti degli anni Sessanta, mentre sua sorella, Haruno Yoiko, è un disegnatrice di anime giapponesi. Dopo essersi laureata in Letteratura alla Nihon University, comincia a scrivere sotto lo pseudonimo di Banana Yoshimoto e la domanda sorge spontanea: perché “Banana”? La risposta dell’autrice fu che effettivamente era un nome che trovava carino, che risultava androgino e che aveva più o meno la stessa pronuncia in tutto il mondo. Secondo altre interviste, invece, la scelta ricadde sul fatto che la Yoshimoto adorasse i fiori variopinti del banano.

venerdì 31 luglio 2020

#Libri: Kitchen

Quando un autore pubblica il suo primo romanzo, spesso risultata – per ovvie ragioni – acerbo dal punto di vista stilistico. Capita anche, però, che il medesimo libro sia anche il giusto trampolino di lancio per un talento universalmente conosciuto. La recensione di oggi si occupa di un libro pubblicato nel 2001, scritto da Banana Yoshimoto: Kitchen.

Riconosciuto come caso letterario, in "Kitchen" ci troviamo in Giappone e seguiamo lo triste storia di Mikage Sakurai che all’improvviso perde l’unica persona che le era rimasta della sua famiglia: la nonna. Per un periodo si ritrova a vivere (meglio dire a “non vivere”) nell’unico luogo della casa che la fa sentire protetta, la cucina. Dopo il funerale della defunta, un compagno di scuola e sua madre la invitano a stare da loro e lei, per sdebitarsi, si dedica alla preparazione dei pasti. Trovandosi in un ambiente confortevole e potendo dar sfogo alla sua originalità culinaria, Mikage riprende a vivere.

mercoledì 6 luglio 2022

#Libri: L'abito di piume

Come avrete potuto intuire, noi di 4Muses siamo molto affascinate dalla letteratura orientale. Non esitiamo a conoscere autori “nuovi”, infatti abbiamo parlato dei libri di Kaho Nashiki (“Un’estate conla strega dell’Ovest”), Aki Shimazaki (“Il peso dei segreti) e Yu Hua (“Il settimo giorno”), anche se spesso non facciamo che tornare a scrittori di cui abbiamo già saggiato le abilità, come è successo per Murakami (“La fine del mondo e il paese delle meraviglie” e “L’uccello che girava le viti del mondo”) e per Banana Yoshimoto: abbiamo scritto le recensioni infatti di  “Kitchen”, “Sonno Profondo” e “Su un letto difiori”. Recentemente di suo ci è capitato tra le mani il romanzo “L’abito di piume”, pubblicato per la prima volta nel 2005.

La trama è abbastanza lineare, seppur dal forte impatto emotivo che la Yoshimoto riesce a imprimere nei suo testi. Siamo a Tokyo, la giovane Hotaru riceve una chiamata che le sconvolge completamente la sua idea di mondo: il fidanzato (di cui lei era l’amante) la lascia con una telefonata, adducendo come scusa che la relazione non può andare avanti, perché deve prendersi cura della moglie malata, che recentemente è venuta a conoscenza della relazione clandestina del marito. Non c’è il minimo turbamento: Hotaru viene mollata con poche e asettiche parole. La giovane fa quindi ritorno al suo paese natale, un piccolo borgo per cui passa un placido fiume. Lì la protagonista cerca di rimettere insieme i pezzi, ricucendo vecchi rapporti e creandone di nuovi: fa così la conoscenza di Mitsuru, un ragazzo che ha tutta l’aria di appartenere a un vecchio ricordo.

sabato 26 febbraio 2022

#Libri: Sonno Profondo

A tutti sarà capitato, almeno una volta nella vita, di incappare in un sonno talmente profondo e talmente “estraniante” da non sapere più quale fosse il sogno effettivo e quale la realtà. La scrittrice nipponica Banana Yoshimoto nel suo romanzo “Sonno profondo” prende in esame questo evento della vita come uno stallo, un tasto pausa della realtà che non permette ai suoi personaggi di andare avanti.

Nello specifico, la Yoshimoto ci presenta la storia di tre personaggi, tutti e tre fermi in un limbo dal quale non possono muoversi. La prima è Terako, una giovane donna che vive una relazione con un uomo, sposato con un'altra in coma vegetativo. La sua migliore amica, Shihori, si è suicidata e lei è scivolata in una spirale di depressione che le ha tolto la forza di vivere. Non lavora, passa il tempo a dormire e quando sta con il suo fidanzato, non fa che pensare alla moglie di lui in un letto di ospedale. Poi qualcosa in lei cambia, un passo alla volta e riscopre la voglia di vivere, di chiudere con il passato e, non senza difficoltà, lascia il mondo dei sogni, in cui Shihori sembra attenderla.

venerdì 17 dicembre 2021

#Libri: Su un letto di fiori

[Larticolo contiene spoiler]
  
Leggere di uno scrittore giapponese è quasi sempre una forte esperienza interiore, per questo per molti questi libri possono non piacere. A volte mettersi a nudo, riconoscersi in alcune pagine non è per nulla semplice e per questo spesso meritano un’attenzione maggiore rispetto a qualsiasi altro romanzo. Lo abbiamo visto con i due libri di Murakami (“L'uccello che girava le viti del mondo” e “La fine del mondo e il Paese delle Meraviglie”) e con “Kitchen” di Banana Yoshimoto. Oggi vogliamo parlarvi di un altro libro di quest’ultima autrice, “Su un letto di fiori”, uscito nella collana “I narratori” della Feltrinelli nel settembre di quest’anno.

Il libro, di sole centoventotto pagine, segue la storia di Miki, che da neonata è stata trovata avvolta dalle alghe in riva al mare. Da quel momento la sua vita prende una strada fatta di amore incondizionato, dato da una famiglia allargata che, dopo averla trovata, le permette unesistenza spensierata, malgrado alcuni soggetti siano un po’ sopra le righe. Il nonno, infatti, era in grado di esercitare il potere dell’attrazione e di avere una gioia nella vita che riesce a trasmettere anche a sua nipote. Miki e la sua famiglia gestiscono un piccolo bed & breakfast, alle cui spalle sorge un casolare cupo e “stregato”.

sabato 24 settembre 2022

#Libri: Le bugie del mare

Ci sono alcuni titoli che vengono “spammati” (pubblicizzati in maniera eccessiva) praticamente ovunque, che anche quando esci di casa trovi qualcuno che tiene il libro sotto il braccio o sul treno trovi qualcuno che lo legge con evidente interesse. Incuriositi, ci siamo anche noi approcciati a “Le bugie del mare”, di Kaho Nashiki. Come sapete, noi siamo davvero affascinati dalla letteratura del Sol Levante con autori come la Yoshimoto, Murakami, Arikawa e Shimazaki, e avevamo già letto “Un’estate con la strega dell’Ovest” della Nashiki, quindi con un romanzo così tanto pubblicizzato ci sembrava una buona idea provare nuovamente. Beh, non è andata come speravamo.

sabato 3 ottobre 2020

#Libri: Un'estate con la strega dell'Ovest

Anche se ormai l’estate diventa pian piano un ricordo lontano, noi di 4Muses siamo qui per proporvi una piccola fiaba moderna da leggere sì sotto l’ombrellone, ma anche nelle frizzanti sere autunnali. Il libro di cui parleremo oggi è “Un’estate con la strega dell’Ovest”, scritto da Kaho Nashiki.

Il libro racconta uno spaccato della vita di Mai, una ragazza tredicenne che, schiacciata da un suo malessere interno, non se la sente più di andare a scuola e passa un periodo a casa della nonna, in una casetta tra le campagne giapponesi e le sue montagne. L’anziana signora, originaria di Londra, ma trasferitasi in Giappone decenni prima, viene definita scherzosamente da figlia e nipote come “la strega dell’Ovest”. Mai, però, scopre ben presto che la nonna è davvero una strega e accetta anche lei di affrontare l’addestramento come sua apprendista. Le settimane passano e la nostra giovane protagonista scopre quanto la natura ha da offrire, dal raccoglimento spirituale all’occuparsi dell’orto, dal conoscere delle erbe mediche alla cucina.

giovedì 3 marzo 2022

#Libri: Il peso dei segreti

Ogni anno la Feltrinelli porta avanti l’iniziativa che riesce ad attirare molti lettori, quella in cui, con due volumi dell’universale economica, regala la “coperta del lettore”. Si tratta di un plaid su cui è rappresentata la copertina di un romanzo. Noi abbiamo acquistato “Sonno profondo” di Banana Yoshimoto e “Il peso dei segreti” di Aki Shimazaki. Oltre alla prima che conoscevamo per un modo di scrivere molto spirituale, abbiamo deciso di approcciarci ad un’altra scrittrice nipponica, la Shimazaki appunto, e ne siamo rimaste piacevolmente sorprese. Ma di cosa parla il suo libro?

La storia si apre con la morte di Yukiko, che prima di esalare l’ultimo respiro, dona alla figlia Namiko il proprio diario, in cui conserva un tremendo segreto che l’ha tormentata per tutta la vita. Partendo dal tormento di Yukiko, si intrecciano le storie di cinque personaggi che con il loro passato si trovano coinvolti nella storia principale. Vediamo Yukio, fratellastro di Yukiko, sua figlia Tsubaki, la madre Mariko e suo marito Takahashi. Ogni personaggi porta dentro di sé un segreto che ha segnato in maniera indelebile la sua anima, un peso enorme, inostenibile quasi da spalle fragili e che ne hanno quindi condizionato l’esistenza. Sullo sfondo, nel mentre, si delinea il passato di un Giappone ricco di contraddizioni, dal terremoto che sconvolse il paese nel 1923 e le persecuzioni verso i coreani, passando per la Seconda Guerra Mondiale, per le bombe atomiche, soprattutto quella su Nagasaki.

giovedì 13 ottobre 2022

#Libri: Appartamento 401

Avete presente quella strana sensazione di chiudere un libro e non capire se vi è piaciuto o meno il finale? Che è risultato talmente imprevedibile e talmente “strano” da rimanere con la confusione più totale in testa mentre ancora lo tieni stretto tra le mani? È quello che è successo a chi sta scrivendo l’articolo dopo aver letto “Appartamento 401” di Yoshida Shuichi. Si tratta di un romanzo noir, anche se fino alle ultime pagine, tutto sembra tranne che qualcosa che si avvicina a un thriller. Uscito per la prima volta nel 2002, quando all’autore valse il premio Yamamoto hu¯goro¯, in Italia è arrivato solo nel 2019 e inserito nella collana dell’Universale Economica Feltrinelli. Ma vediamo di parlare della storia, cercando di non fare spoiler.

La storia è ambientata a Tokyo, nel quartiere di Setagaya. Nell’appartamento 401 vivono illegalmente quattro ragazzi: Sugimoto Ryosuke (i 21 anni, iscritto alla facoltà di Economia dell’Università H.), Okouchi Kotomi (di 23 anni, chiamata affettuosamente da tutti Koto-chan), Soma Mirai (pittrice di 24 anni) e Ihara Naoki (28 anni, che lavora in una casa di distribuzione cinematografica). Questi quattro, insieme, hanno formato una sola grande famiglia, dovendo affrontare dei problemi comuni del quotidiano. A mettere una nota di mistero nella narrazione, c’è l’appartamento di fronte, il 402, dove sembrano nascondersi segreti loschi o strani giri di prostituzione. Mentre cercano di svelare lo strano mistero, improvvisamente i quattro ragazzi si trovano sul divano un ragazzo bizzarro, Satoru, che dormicchia. Di chi è amico? Nessuno sembra conoscerlo o ricordarsi di lui, nessuno sembra averlo invitato. Nel frattempo, nel quartiere si susseguono strane aggressioni nei confronti delle donne. Che il nuovo arrivato c’entri qualcosa?

mercoledì 3 marzo 2021

#MustToRead: Il Settimo Giorno

I libri degli autori asiatici hanno un carattere molto più spirituale rispetto a quelli dell’occidente. Lo abbiamo visto con “Un’estate con la strega dell’Ovest” di Kaho Nashiki e con “Kitchen” di Banana Yoshimoto. Oggi vogliamo parlarvi dell’opera di quello che viene considerato uno degli autori più influenti della Cina contemporanea, Yu Hua, del suo libro “Il settimo giorno”, edito da Feltrinelli.

È una nebbiosa mattina quando Yang Fei riceve una misteriosa chiamata: è in ritardo per la sua cremazione. Ma il nostro protagonista non ha l’abito adatto per il suo primo giorno da morto, né tantomeno una tomba per il riposo eterno perché nessuno gli è rimasto al mondo in grado di comprargliela. Non potendo passare oltre, il giovane inizia il suo viaggio, cercando di ricordare quali sono stati i suoi ultimi pensieri da vivo e cosa l’abbia trascinato nel mondo dei più. Yang Fei,vagando per le strade dell’Aldilà che sembrano costruirsi al suo passaggio, incontra diverse persone che hanno avuto un qualche impatto sulla sua vita, persone care che in sette giorni racconteranno la loro storia e la loro dipartita, senza rancore e senza più ansie, perché ormai l’Inferno – che loro indicano come l’Aldiquà – l’hanno già superato.