Contenuta nell’album capolavoro che è Sgt. Pepper’s (1967), “Fixing a Hole” è una delle canzoni rock psichedeliche più controverse di sempre.
Scritta da Paul McCartney – ma al solito accreditata Lennon/McCartney – il brano ha avuto fin da subito le sue chiacchiere: ai tempi si pensava fosse dedicata all’uso dell’eroina, per la presa letterale del titolo che se guardiamo all’inglese, nella sua traduzione italiana viene: “Riparando un buco”, ma nello slang diventa “bucarsi”.
Paul ha sempre negato questa teoria, ricordando ancora oggi che se si doveva parlare di droga, per lui e per quei tempi era solo la marijuana, che al massimo gli toglieva qualche stress e lo aiutava a trascorrere del tempo quando stava nella sua nuova casa, in solitudine.
Così a lungo è stato intrepretato secondo la passione di Paul: quella di dedicarsi ai lavori domestici e aggiustare cose, appunto. Ma è davvero così? Vediamolo insieme.
Paul ha sempre negato questa teoria, ricordando ancora oggi che se si doveva parlare di droga, per lui e per quei tempi era solo la marijuana, che al massimo gli toglieva qualche stress e lo aiutava a trascorrere del tempo quando stava nella sua nuova casa, in solitudine.
Così a lungo è stato intrepretato secondo la passione di Paul: quella di dedicarsi ai lavori domestici e aggiustare cose, appunto. Ma è davvero così? Vediamolo insieme.





