sabato 16 luglio 2022

#Arte: Guernica

“Guernica”, Pablo Picasso, 1937.
Ottantasei anni fa oggi iniziava la Guerra Civile Spagnola.
Due anni e otto mesi, novecentottantotto giorni di spargimento di sangue proprio alle porte della Seconda Guerra Mondiale, novecentottantotto giorni che hanno avuto come risultato la vittoria del dittatore Francisco Franco e l’inizio di ben trentasei anni di dittatura.

Ora, noi non siamo professoresse di storia e, vi diremo la verità, se alle scuole medie o superiori abbiamo approfondito l’argomento “Guerra Civile Spagnola” non siamo state molto attente e ci siamo perse la lezione.
Quello che non ci siamo mai perse a scuola, però, come ormai deve essere ben chiaro, sono le lezioni di arte (le stesse che ci hanno sempre aiutato ad andare avanti anche in storia, alla fine).
La stessa arte che serve a decorare i luoghi di culto e le abitazioni, a tormentare gli animi, ma soprattutto a educare e a fare la rivoluzione.

venerdì 15 luglio 2022

#Anime: È quasi magia Johnny

Spinte dalla voglia di ricordare i vecchi anime con cui siamo cresciute, ci è tornato in mente “È quasi magia Johnny”. Lo seguivamo con entusiasmo, soprattutto perché nutrivamo un grande interesse per il protagonista maschile: Johnny, appunto. Ma anche per Sabrina, inutile nasconderlo, difatti entrambi rientrano tra le nostre primissime cotte. Certo, Johnny è tonto, forse troppo remissivo, poco coraggioso nell’esprimere i suoi sentimenti, ma noi eravamo pur sempre bambine e ci bastava la sua bontà d’animo.

L’anime è la trasposizione del manga di Izumi Matsumoto: “Kimagure Orenji Rōdo” (trad. “Capricciosa Orange Road”), semplicemente conosciuto come “Orange Road”. È stato pubblicato sulla rivista Weekly Shōnen Jump dal marzo 1984 all’ottobre 1987.
Anche se il manga rientra nella categoria shōnen (rivolto a un pubblico di adolescenti maschi) il successo si è allargato anche al pubblico femminile, così è stato facile farlo diventare un anime.
In Giappone è andato in onda per la prima volta dall’aprile 1987 al marzo 1988 sulla Nippon Television; in Italia è andato in onda su Italia 1 dal gennaio 1989, con molte censure. È composto da quarantotto episodi dalla durata di ventiquattro minuti ciascuno. 

#MustToWatch: Fleabag

Attenzione, questo articolo contiene spoiler sulla serie.

Non sappiamo bene come descrivere “Fleabag”.
L’abbiamo iniziata a guardare per un motivo ben preciso aspettandoci una serie tv comica e ne siamo uscite completamente devastate.

Per questo in realtà dobbiamo fare un grandissimo mea culpa: insomma, dopo “Inside” (e “The Inside Outtakes”) e “Make Happy” di Bo Burnham, “Nanette” di Hannah Gadsby e “Humanity” di Ricky Gervais avremmo dovuto imparare la lezione ormai e capire che gli anglofoni quando fanno comicità la fanno – passateci il termine – come Cristo comanda e sanno perfettamente come e quando bastonare lo spettatore. E bastonarlo sul serio.
Non sappiamo esattamente in quale oscuro momento della nostra esistenza abbiamo pensato che lo humor inglese di “Fleabag” (trad. Sacco di Pulci) sarebbe stato più soft dello humor americano, australiano e britannico degli speciali menzionati poco sopra, ma sappiamo il perché: è una serie televisiva, e sono veramente poche le serie televisive comiche che ci lasciano veramente qualcosa.

Attenzione: l’articolo contiene spoiler!

giovedì 14 luglio 2022

#Personaggi: Kentaro Miura

Questa è una storia da cui tutti dovremmo imparare.
Forse anche solo leggendo il nome, se siete appassionati di anime e manga, sapete chi è Kentaro Miura.
Forse, se non vi siete mai avvicinati al mondo dell’animazione e della fumettistica giapponese, non avete mai sentito il suo nome.

Su 4Muses non abbiamo mai parlato della sua opera più importante, quella per cui è conosciuto in tutto il mondo e in realtà non abbiamo mai parlato di manga in generale, ma non crediamo sia particolarmente importante: amiamo il mondo dell’animazione (e in realtà anche della fumettistica) nipponica, amiamo parlarne – tanto che gli abbiamo dedicato un’etichetta – e godere del risultato finale.
Ma quello che tutti non sanno, però, è che dietro al risultato finale molto spesso si nasconde una storia tragica. Purtroppo, soprattutto se ci si deve piegare ai ritmi lavorativi impossibili della società orientale e alla fanbase che richiede costantemente di più.

#Marvel: Natalie Portman ci parla della sua Mighty Thor

Essendo l’analisi di un personaggio questo articolo potrebbe contenere spoiler sul film e curiosità sui fumetti.

Love and Thunder è al cinema proprio in questi giorni e, nonostante la nostra recensione non sia del tutto positiva, vogliamo concentrarci sull’analisi del personaggio di Mighty Thor. Per chi non la conoscesse, Mighty Thor, in italiano: La Potente Thor, ha avuto la sua prima apparizione in Journey into Mystery nel settembre del 1962, come archetipo della damigella da dover salvare. Abbiamo, infatti, avuto modo di vedere la sua reale forma, quella della dottoressa Jane Foster, proprio come interesse sentimentale negli stand alone di Thor (specie nei primi due).

mercoledì 13 luglio 2022

#Marvel: Thor, Love and Thunder - La parodia sul Dio del Tuono

Dobbiamo davvero parlare di questo film? Sì, dobbiamo. Il fronte recensioni si sta schierando e anche noi ci sentiamo in dovere di dire la nostra su “Thor Love and Thunder”. Arrivato nelle sale italiane lo scorso 6 luglio, sembra che in pochissimo tempo si sia preso pareri più che positivi dalla critica, ma per noi era forse era meglio se non avesse mai sfiorato uno schermo cinematografico.

Peccato.
Peccato come, ancora una volta, il potente Dio del Tuono si sia ritrovato a fare da macchietta comica all’interno del suo stesso stand alone!

L'ARTICOLO CONTIENE SPOILER SUL FILM

#Spettacolo: Xenoverso Tour di Rancore

Il mare è mosso
È come me, visto che cambio
Il cielo è rosso
Io so perché, visto che sanguino
È una tempesta
Davanti a noi, che sta arrivando
Io non ho altro, tendo il mio arco.


Il tramonto colora di rosa il cielo alle spalle del Castello di Santa Severa il 2 luglio di quest’anno. Su uno spianale c’è un palco, una batteria e una tastiera sono già in posizione. Il sole sparisce oltre l’orizzonte e alle ore ventidue tutte le luci del palco si spengono e tre figure salgono alle postazioni: sono Jano al basso, Mattia Crescini alla tastiera e Giorgio Gallo alla batteria. Cominciano a suonare e dal buio emerge Rancore, che inizia subito a cantare “Freccia”. È un brano contenuto nel suo ultimo album Xenoverso. Rancore, nome d’arte di Tarek Iurcich, è un rapper romano, classe 1989 che ha aperto l’estate degli eventi della regione Lazio “Sotto il cielo del Castello di Santa Severa”.