Con
la pandemia e due anni di chiusura forzata tra le mura di casa, sono
aumentati in maniera esponenziale i casi di violenza domestica: mariti, mogli,
compagni/e che hanno abusato psicologicamente e/o fisicamente della controparte.
Sulla violenza e la voglia di reagire, Netflix
ha trasmesso sulla sua piattaforma “Maid”
(colf), una mini-serie di dieci
puntate andate in onda nell’ottobre del 2021. La storia che vedremo a breve è
tratta dal memoir (che diversamente dall’autobiografia non racconta in maniera
oggettiva i fatti ma si focalizza sull’emotività percepita) di Stephanie Land “Domestica: Lavoro duro, paga bassa, e la voglia di sopravvivere di una
Madre”. Ma di cosa parla Maid? Per raccontarvelo, verranno fatti degli spoiler.
È
la storia di Alexandra Russell (Margaret Qualley) che, dopo un
episodio di violenza domestica,
carica sua figlia sulla propria auto nel pieno della notte e fugge dal
compagno, Sean Boyd (Nick Robinson), trovando rifugio in una
sistemazione d’emergenza. Non avendo soldi per sfamare la piccola Maddy di
appena due anni, la protagonista comincia a lavorare per la “Value Maids”, facendo pulizie nelle
abitazioni. Si ritroverà a dormire nella stazione dei traghetti, nelle
strutture per donne abusate e altre varie abitazioni provvisorie e lottare per
dare un futuro degno a Maddy, affrontando perfino una battaglia legale contro Sean per l’affidamento della piccola.