lunedì 19 aprile 2021

#Costume&Società: Principe Filippo

La morte del principe Filippo non ci ha certo sconvolti o presi alla sprovvista, vista la sua età. Certo che avremmo voluto festeggiare i suoi cento anni, ma anche se non ufficialmente, il numero a tre cifre, per noi, lo ha raggiunto comunque.

Da appassionate di famiglie reali europee, abbiamo amato Filippo incondizionatamente. Certo, molti si soffermano sulle battute pungenti, definite troppo superficialmente gaffe, ma basta sapere che stanno o hanno sempre indignato giusto quelle persone che non sono mai riuscite ad andare oltre. Nella realtà, il carattere è stato il punto di forza del Duca di Edimburgo, figlio di un secolo ormai ufficialmente andato. 

sabato 17 aprile 2021

#Musica: Il principe azzurro

Come ormai ben sapete, noi di 4Muses amiamo analizzare i testi delle canzoni andando oltre, scovando il significato più profondo nascosto dietro le parole. Ne abbiamo già analizzate molte, se anche voi amate l’argomento, potete recuperare gli articoli precedenti nella sessione musica.

Oggi parliamo di una canzone di Marco Masini: “Il principe azzurro” (Giuseppe Dati, Marco Masini). È contenuta nell’album “Niente d’importante” (2011), come traccia numero cinque. Non è la prima volta che abbiamo analizzato il testo del cantante fiorentino, se vi va potete andare a leggere l’analisi dell’amore inconscio dietro a Ci vorrebbe il mare.

Prima di iniziare vorremmo farvi due piccoli appunti: il primo è quello di non prendere per assoluta verità ciò che andremo a scrivere. Fatevi quante più domande possibili, perché è l’unico modo che avete per ottenere le risposte. Il secondo è quello di precisarvi che non abbiamo alcuna certezza del fatto che la canzone abbia sul serio il significato che vi stiamo mostrando. Ma se siete appassionati come noi di occultismo, questa canzone potrebbe piacervi sul serio. Ora possiamo iniziare.

venerdì 16 aprile 2021

#MustToWatch: The Wolf of Wall Street

Attenzione, questo articolo contiene spoiler sulla pellicola.

Conoscete Jordan Belfort? Sicuramente sì, anche se non avete mai visto The Wolf of Wall Street, capolavoro del 2013 diretto da Martin Scorsese, prodotto da Martin Scorsese, Leonardo DiCaprio, Riza Aziz, Joey McFarland ed Emma Tillinger Koskoff e ispirato dall'omonima biografia del 2007 di, appunto, Jordan Belfort.

Classe 1962, Jordan Belfort (nel film interpretato da Leonardo DiCaprio) nasce il 9 Luglio nel Bronx, quartiere a Nord di New York ed è uno scrittore, coach motivazionale e imprenditore, oltre che fondatore della Stratton Oakmont ed ex broker di Wall Street.
Uno dei più importanti e talentuosi del mondo, osiamo dire, dato che per guadagnare un milione di dollari alla settimana di sicuro non devi essere proprio scarso.
Ma come ci è arrivato a un milione alla settimana? Ebbene, la sua storia da dipendente della storica azienda di investimenti L.F. Rothschild fu molto, molto breve.
Durò un giorno, per la precisione.
Venne assunto il 19 Ottobre 1987, giorno conosciuto nella finanza come "Lunedì Nero", in cui il mercato mondiale subì un vertiginoso e improvviso crollo in borsa, il più grave della storia economica.
Come potrete immaginare, la L.F. Rothschild fallì e chiuse i battenti dopo quasi un secolo di vita.
Lì comunque conobbe Mark Hanna (Matthew McConaughey), che lo introdusse per la prima volta nel mondo del brokeraggio e allo stile di vita di sesso, droga, alcol e truffe che Belfort adotterà per buona parte della sua vita.
A due anni dal fallimento dell'L.F. Rothschild, Belfort fonda con Danny Porush (nel film chiamato Donnie Azoff e interpretato da Jonah Hill) la sopracitata Stratton Oakmont, azienda di vendita di penny stocks e azioni di piccole società di dubbia legalità e possibilità di crescita.
Questo è quanto: aggiungete delle ottime capacità oratorie e manipolative, la smania per i soldi, una bella dose di arrivismo e faccia tosta, et voilà.

"Jordan: Vendimi questa penna.
Brad: Ti devo vendere questa penna?
Jordan: Si, dai, fammi vedere.
Brad: Mi faresti un favore? Scrivi il tuo nome su quel tovagliolo.
Jordan: Non ho la penna.
Brad: Eccola! Basta che domandi.
Jordan: Avete visto? Ha creato un bisogno. Li portate a comprare le azioni, li convincete che ne hanno bisogno."

giovedì 15 aprile 2021

#Anime: Jujutsu Kaisen

Attenzione, questo articolo potrebbe contenere spoiler sul manga e sull'anime.

Jujutsu Kaisen (呪術廻戦, letteralmente "combattimento di stregoneria"), scritto e disegnato da Gege Akutami è un manga pubblicato per la prima volta nel Marzo 2018, inizialmente sulla rivista giapponese Weekly Shōnen Jump.
Composto da quindici volumi, il manga, edito da Shūeisha, è stato pubblicato per la prima volta sotto forma cartacea il 31 Ottobre 2019.
Poco meno di un anno dopo, il 3 Ottobre 2020, sbarca su JNN (Japan News Network) il primo episodio di Jujutsu Kaisen, composta da ventiquattro episodi animati dallo studio MAPPA e disponibile in streaming su Crunchyroll.
Da subito la serie ha acquisito un enorme successo, tanto da coinvolgere una fetta di pubblico più ampia di My Hero Academia e Boruto: Naruto Next Generations uniti, due degli anime in corso più chiacchierati e popolari oggigiorno.

Noi di 4Muses lo abbiamo guardato e, ovviamente, abbiamo tratto le nostre conclusioni ma successivamente ci siamo chieste: perché è così tanto popolare?

mercoledì 14 aprile 2021

#Costume&Società: La Divina Commedia in chiave esoterica

Al liceo ci hanno insegnato che la Divina Commedia è un’opera che parla di Dio e di rimessione dai peccati. Ci hanno detto che Dante ha voluto denunciare la società dell’epoca, che ha mostrato uno spaccato di una realtà con le sue ombre, le sue luci e le sue incoerenze.
È sicuramente l’opera italiana per eccellenza, ma siamo sicuri che sia solo questo? Noi non siamo quattro ragazze che si fermano a ciò che gli altri ci dicono. Non abbiamo mai imparato a pappardella, a memoria, e meno che mai diamo per scontato che le cose raccontate siano la verità assoluta. I nostri caratteri ci hanno sempre spinto ad andare oltre ciò che si vede, e questa indole la utilizziamo in tutto: dalla musica alla letteratura, dai dipinti alle parole quotidiane che vengono dette da chi incontriamo. Ovviamente è sempre stato così anche per la Divina Commedia. 
 

martedì 13 aprile 2021

#Marvel: Wandavision e il lettore perfetto

Qui su 4Muses non siamo solite trattare di fumetti e supereroi, ma se ci va di farlo lo facciamo secondo le nostre regole. Ecco perché oggi vi vogliamo proporre un modo nuovo per poter leggere la serie tv evento, disponibile in streaming e andata in onda negli ultimi due mesi su Disney+.

Il sodalizio Marvel e Disney, infatti, non può che essere più proficuo grazie all’inserimento di serie tv che, in questo 2021, stanno aprendo le varie possibilità sul nuovo modo di poter narrare. La serialità è il futuro, non prendiamoci in giro, anche perché il Covid è stato in grado di accelerare qualcosa che sembrava essere stato già scritto.
Wandavision, così, si incastra in un momento ben preciso: quello dei rinnovi degli abbonamenti annuali e la nascita di una nuova fase in qualcosa di già consolidato e fidelizzato. I fan della Marvel sono un target che si autoprofila e seleziona i propri contenuti perché affezionato a quel tipo di prodotto. È un lettore che Eco avrebbe definito "perfetto" perché riesce a completare, grazie alle nozioni che possiede, ciò che gli viene mostrato. Questo permette ai creatori di una serie di giocare con le conoscenze del suo pubblico, così da creare una sovrastruttura narrativa che riesce a fare due cose quanto mai fondamentali: emozionare e far parlare di sé. Che, se vogliamo dirla tutta, sono i principali scopi che un’azienda cerca di perseguire per la vendibilità del proprio prodotto.

Wandavision è il perfetto mix di una consolidata formula che, al contrario di quanto sta provando a fare la Warner, Disney sa sfruttare a pieno.
Ma al di là delle lezioncine di marketing, cosa resta di una serie?
Cosa fa in modo che questa possa essere spendibile nel tempo tanto da poter creare una vera e propria filiazione?

lunedì 12 aprile 2021

#Costume&Società: La strumentalizzazione del dolore

Era il 1° settembre del 2004 quando, a Mazara del Vallo (Sicilia), la piccola Denise Pipitone di neanche quattro anni sparì misteriosamente, mentre stava giocando vicino a casa della nonna materna. Fu da subito un caso mediatico. All’inizio venne indagata la sorellastra e si montò tutta una storia sul rapimento, parlando di gelosia e che fosse stata affidata a un gruppo di persone rom. Dopo anni di processi e di shitstorming mediatica, la sorellastra di Denise venne assolta. Ma allora che fine ha fatto la bambina?
Le segnalazioni nel corso degli anni non sono mancate, ma da anni ormai la televisione aveva distolto l’attenzione sulla sorte della piccola Denise, entrata quindi a tutti gli effetti nella lunga lista di bambini scomparsi e di casi irrisolti della storia italiana, finendo quindi abbandonata nel dimenticatoio. Per diciassette lunghi anni, della bambina non si seppe più nulla, fino a che su tutte le reti italiane il marzo scorso non ci fu il colpo di scena: un’infermiera russa aveva segnalato a “Chi l’ha visto?” di aver notato una forte somiglianza tra Denise e Olesya Rostova, cittadina russa in cerca della mamma. Piera Maggio, la mamma di Denise, non ha mai perso le speranze di ritrovare sua figlia e questa nuova pista russa ha riacceso la sua speranza.