Ci sono quei libri che ti
segnano, quelli che ti attraggono a prima vista, che ti tengono incollata dalla
prima all’ultima pagina e oggi parleremo proprio di uno di questi. Durante il
Festival del libro di Roma, “Insieme-lettori, autori, editori”, noi di 4Muses abbiamo avuto il
piacere di incontrare Giankarim De Caro e di fare la conoscenza
del suo ultimo lavoro, “Chianchieri”, pubblicato dalla
Navarra Editore.
È un romanzo
storico potente, disarmante, a tratti crudo, scritto con un linguaggio
ricercato, ma che tiene conto del dialetto siciliano. “Chianchieri” è l’antico
nome dei macellai, i protagonisti stessi di questo libro. Siamo nella Sicilia
di metà Ottocento, con protagonisti due fratelli, Cola e Totò, figli di un
macellaio che, per un delitto d’onore, viene incarcerato per anni. I due
ragazzi, quindi, vivono il dramma di un padre assente e di una madre che cade
vittima di depressione. Sfruttati sin dalla tenera età da uomini senza
scrupoli, si fa strada in loro il sogno di un cambiamento.