Situata nella città di
Caserta, la reggia di Caserta è il palazzo reale più grande al mondo per
volume. I suoi proprietari storici sono stati i Borbone di Napoli. L’inaugurazione
avvenne nel 1774, anche se i lavori sono durati quasi un secolo: dal 1752
al 1845. L’architetto iniziale fu Luigi Vanvitelli al quale nel 1773 successe
il figlio Carlo.
Si rimane a bocca aperta
davanti alla maestosità del palazzo, in stile barocco e neoclassico. Non è un
caso che la Reggia abbia questo aspetto imponente: voluta dal Re di Napoli
Carlo di Borbone per un desiderio di competizione contro i reali francesi, la
reggia aveva come obiettivo quello di superare in magnificenza e splendore
Versailles.
“La posizione è di eccezionale bellezza, nella
più lussureggiante piana del mondo, ma con estesi giardini che si prolungano
fin sulle colline; un acquedotto v’induce a un intero fiume, che abbevera il
palazzo e le sue adiacenze, e questa massa acquea si può trasformare,
riversandola su rocce artificiali, in una meravigliosa cascata. I giardini sono
belli e armonizzano assai con questa contrada che è solo un giardino.” –Goethe,
1787
Dopo l’eruzione del
Vesuvio, nel 1767, re Ferdinando IV di Napoli si convisse a fare della reggia
di Caserta la propria residenza di caccia, abbandonando Palazzo Reale di
Portici. Con le sue milleduecento stanze, il costo complessivo per la sua
costruzione e arredi ammontava intorno agli 8.711.000 ducati.
All’interno si trova il
superbo scalone reale a doppia rampa, di architettura tardo barocca. Ai margini
della scalinata si trovano due leoni di marco di Pietro Solari e Paolo Persico.
Il soffitto fu affrescato da Girolamo Storace-Franchis con Le quattro Stagioni
e La reggia di Apollo. L’interno della Reggia
meriterebbe un articolo tutto a parte, quindi è meglio fermarsi qui, per ora.
Il parco si estende per
tre chilometri di lunghezza, su centoventi ettari di superficie, dividendosi in
due aree: il giardino all’italiana e il giardino all’inglese. Ma anche di ciò
parleremo in un altro articolo.
Nel dicembre 1805
Napoleone conquistò il Regno di Napoli e suo fratello Giuseppe ne divenne il
re. La famiglia reale borbonica trovò rifugio in Sicilia, lasciando tutte le
proprietà al nuovo sovrano. Con la conquista napoleonica della Spagna nel 1808,
sul trono di Napoli si sedette Gioacchino Murat.
Fu dopo il Congresso di
Vienna del 1815, dove venne restaurata la monarchia borbonica nel nuovo Regno
delle Due Sicilie, che i Borboni tornarono ad appropriarsi della Reggia, anche
se entrò in uno stato di decadenza.
Quando nel 1861 il
Regno venne incorporato nel Regno d’Italia, il palazzo fu utilizzato
occasionalmente da alcuni membri di casa Savoia, fino al 1919, anno in cui
Vittorio Emanuele III lo cedette allo stato italiano.
Nel 1861 fu
deciso di censire il contenuto nella Reggia e negli appartamenti reali venne
trovato un bidet. Il sanitario venne così inventariato: “strano oggetto a forma
di chitarra”.
La Reggia si è sempre
prestata al cinema italiano e internazionale. Il primo e il secondo episodio di
Guerre stellari, rispettivamente: “La minaccia fantasma” e “L’attacco dei
cloni”, furono girati all’interno della Reggia di Caserta, spacciando gli
interni per la reggia del pianeta Naboo.
Altri film con
ambientazioni prese dalla Reggia di Caserta sono: “Donne e briganti”,
“Ferdinando I re di Napoli”, “Il pap’occhio”, “Sing Sing”, “Li chiamarono…
briganti!”, “Ferdinando e Carolina”, “Mission Impossible III” e “Io speriamo
che me la cavo”, “I 3 aquilotti”, "Angeli e Demoni".
Gli interni sono
presenti nella fiction RAI Giovanni Paolo II, anche se nella pellicola ricreano
gli interni dei Palazzi Vaticani.