Siviglia, 1927.
Un gruppo di intellettuali si raduna nell’Ateneo della città per commemorare il terzo centenario della morte di Luis de Góngora, uno dei maggiori esponenti del Barocco spagnolo. Il clima che si respira è di profonda ammirazione e amicizia fra tutti i membri, i quali vivono insieme nella Residencia de Estudiantes di Madrid, una struttura che oggi chiameremo “college”, fondata nel 1910.
"Tra l'intellettuale e il sentimentale. L'emozione tende ad essere frenata dall'intelletto. Preferiscono l'intelligenza, il sentimento e la sensibilità all'intellettualismo, al sentimentalismo e alla sensibilità."
Risulta complicato definire stilisticamente con precisione questo movimento a causa dell'ampia varietà di generi e stili coltivati dai suoi membri; si può tentare di parlare di una ricerca di equilibrio fra materia popolare e bellezza formale, ovvero una grande attenzione per la forma e per la poesia esteticamente bella.
Non sono solo poeti e scrittori, ma anche pittori, scultori, compositori e musicologi.
Tra i nomi più celebri figurano
Pedro Salinas,
Rafael Alberti,
Federico García Lorca,
Dámaso Alonso,
Gerardo Diego,
Luis Cernuda.
L’Antologia di Gerardo Diego del 1932 è considerato il documento di esordio, contenente le principali poesie degli artisti fino a quel momento.
“- Pero ¿por qué no llevas sombrero?
- Porque no me da la gana...
- Pues te tirarán piedras en la calle.
- Me mandaré construir un monumento con ellas.
(“- Ma perché non porti il cappello?
- Perché non ne ho voglia...
- Ma per strada ti tireranno le pietre.
- Le userò per costruire un monumento.”)
- Concha Méndez, "Memorias habladas, memorias armadas", p. 48.
Da esso tutte le donne sono escluse e solo recentemente la storiografia della generazione del 27’ ha
saputo dare spazio alle “Sinsombreros” (letteralmente “senza cappello”, erano un gruppo di donne intellettuali e artiste spagnole, nate tra il 1898 e il 1914) come
Josefina de la Torre, Maruja Mallo e Rosa Chacel.
Questo appellativo fa riferimento ad un episodio emblematico avvenuto durante una passeggiata a Madrid lungo la Puerta del Sol: Maruja Mallo, Margarita Manso, Salvador Dalí e Federico García Lorca si tolgono il cappello in pubblico suscitando sconcerto fra i passanti.
La trasgressione contenuta in questo gesto nei confronti dei costumi del tempo, vengono evidenziate dalla stessa Mallo in una videoregistrazione degli anni Novanta "Ci presero a sassate, insultandoci [...] e chiamandoci finocchi, pensando che restare senza cappello fosse una manifestazione del terzo sesso".
L’avvento della dittatura franchista disgregò la compagnia. Molti, come Alberti, furono costretti all’esilio per affiliazione al partito comunista, mentre Lorca viene assassinato.
L’unicità di questa fase culturale della penisola iberica prevede che il movimento sia presentato come l’età d’argento (Edad de plata) della letteratura spagnola.
Articolo scritto da Martina!