“Se il tempo fosse un cerchio, chi sei ora potresti esserlo da sempre… e per sempre”.
È con questa frase che, in un giorno di temporale estivo, me ne sono uscita con un mio amico senza, fortunatamente, incappare nell’ansia egoica che porta a pensarci unici e rari.
Se per noi due, però, questo concetto è qualcosa di liberatorio, quasi poetico, per altri può dare un senso di vertigine: in che senso siamo sempre stati così? E che fine fa il cambiamento? O la nostra libertà? E il libero arbitrio?
Personalmente considero il libero arbitrio come la possibile scelta tra bene e male, e che quindi abbiamo solo un margine di libertà dipendente dalle conseguenze di quel bene o male scelto. Ma forse è meglio spiegarmi nell’articolo.
Se per noi due, però, questo concetto è qualcosa di liberatorio, quasi poetico, per altri può dare un senso di vertigine: in che senso siamo sempre stati così? E che fine fa il cambiamento? O la nostra libertà? E il libero arbitrio?
Personalmente considero il libero arbitrio come la possibile scelta tra bene e male, e che quindi abbiamo solo un margine di libertà dipendente dalle conseguenze di quel bene o male scelto. Ma forse è meglio spiegarmi nell’articolo.






