Era il 6 aprile del 2009 quando il centro Italia si svegliò di soprassalto per una scossa di terremoto. L’avvertimmo anche noi a Roma, in piena notte, ma la distruzione che portò nel luogo dell’epicentro, L’Aquila, è una ferita ancora aperta per il nostro paese. Sono passati tredici anni da quella fatidica notte, tredici anni in cui la città abruzzese ha provato a rialzarsi, nonostante i numerosi scandali, atti di sciacallaggio e quant’altro si è susseguito negli anni immediatamente prossimi al sisma. Però è una città che deve ripartire davvero e quale miglior modo se non portando della buona musica? Dal 27 agosto al 3 settembre torna l’evento: “Il Jazz italiano per le terre del sisma”, tra trekking e concerti che si terranno tra le regioni coinvolte di Marche, Umbria, Lazio e Abruzzo. Vediamo insieme di che cosa si tratta.
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lunedì 25 luglio 2022
#Eventi: Il Jazz Italiano per le Terre del Sisma
Era il 6 aprile del 2009 quando il centro Italia si svegliò di soprassalto per una scossa di terremoto. L’avvertimmo anche noi a Roma, in piena notte, ma la distruzione che portò nel luogo dell’epicentro, L’Aquila, è una ferita ancora aperta per il nostro paese. Sono passati tredici anni da quella fatidica notte, tredici anni in cui la città abruzzese ha provato a rialzarsi, nonostante i numerosi scandali, atti di sciacallaggio e quant’altro si è susseguito negli anni immediatamente prossimi al sisma. Però è una città che deve ripartire davvero e quale miglior modo se non portando della buona musica? Dal 27 agosto al 3 settembre torna l’evento: “Il Jazz italiano per le terre del sisma”, tra trekking e concerti che si terranno tra le regioni coinvolte di Marche, Umbria, Lazio e Abruzzo. Vediamo insieme di che cosa si tratta.
sabato 23 luglio 2022
#Costume&Società: Le Amazzoni del Dahomey
#Personaggi: One Direction
A sbloccare la situazione è stato, molto banalmente, l’algoritmo di TikTok che ha deciso di bombardarci di edit e video sulla band anglo-irlandese.
Anche se a noi sembra passato un attimo, oggi si festeggiano i dodici anni dalla loro formazione, e noi siamo qui dopo due anni di 4Muses a parlarvi di loro e della loro breve (ma intensa) carriera.
venerdì 22 luglio 2022
#Pensieri: Watching the wheels
Le parole sono come fotografie in grado di riportarci indietro nel tempo, in una sorta di viaggio temporale.
Ma ci sono altri artisti, almeno nel mio caso, che riusciamo a vedere e considerare come migliori amici. Quando penso a John Lennon, per esempio, lo vedo del tutto come migliore amico. Non tanto di quelli a cui puoi confidare tutto – in quel caso è Ringo Starr – , ma quel migliore amico che ti urla in faccia a piena voce tutto quello che pensa su di te. Il tuo specchio, insomma.
Astrologicamente parlando sono molto simile a John Lennon, difatti mi è sempre risultato difficile difenderlo, accusarlo o idolatrarlo. Quando vedo John, vedo me stessa, tanto che se in molti si rivolgono a Santi o famigliari defunti per aiutarli nel quotidiano, beh, io mi rivolgo a John e George Harrison.
Questa introduzione per me è fondamentale per due aspetti: il primo è che le persone più scettiche o superficiali hanno già smesso di leggere. Il secondo è che parlerò di “Watching the wheels” come l’ascolto sempre: pensando che sia John stesso a parlarmi, a dirmi che ciò che io ho passato, lui l’ha affrontato prima di me. In effetti il brano è presente in ogni mia playlist, ma sappiate che mi capita veramente raramente. O meglio: mi capita quando John ha un messaggio per me.
Questo articolo lo sto scrivendo nei giorni in cui sono in “ferie” da 4Muses. Ho molti articoli in magazzino e le altre quasi mi hanno imposto di non scrivere più, ebbene, non riesco a stare senza fare niente, e in queste due settimane mi ha sempre ronzato l’idea di scrivere di questa canzone. Perché? Non lo so, forse lo capirò a fine articolo.
Attenzione: “wheels” in inglese significa “ruote”, ma anche “ingranaggi”. Nella traduzione utilizzo quest’ultimo termine perché è più vicino al mio senso personale della canzone.
#Cinema&SerieTv: Terminal List - Recensione
giovedì 21 luglio 2022
#Arte: Lo squalo di Hirst
Così scriveva Shakespeare, facendo pronunciare queste parole al suo Romeo, che fissava il corpo apparentemente esanime della sua Giulietta nella celeberrima opera teatrale. La morte ha sempre avuto un certo fascino sugli artisti, il più delle volte concentrati sull’attimo stesso prima di esalare l’ultimo respiro o anche il momento dello stesso. Un momento cristallizzato, indipendente da ciò che può esserci dopo. Ed è proprio questa sorta di istantanea che costituisce uno dei significati dell’opera di Damien Hirst: “L’impossibilità fisica della morte nella mente di un essere vivente” (“The physical impossibility of death in the mind of someone living”).
#Libri: Il lato oscuro del cuore
Noi quattro tendiamo a esternare il più possibile quello che proviamo, ben consapevoli che la linea tra amore e odio, piacere e dolore, è estremamente sottile.
Ma fino a che punto amiamo una persona? E cosa vuol dire “amare troppo” qualcuno? Qual è il limite che ci deve far scattare un campanello d’allarme? Quand’è che l’aiutare il partner diventa sacrificarsi totalmente per il partner?
Vi assicuriamo che non abbiamo ancora una vera e propria risposta a queste domande, forse l’unica chiave a nostra disposizione per decifrare il mistero dell’amore è nelle nostre emozioni: quando non abbiamo tormenti, va tutto bene.