Sapete che scegliamo i libri da leggere in base alle sensazioni che riceviamo quando tocchiamo la copertina, o sfogliamo le pagine. Può apparire una forma di preferenza superficiale, ma la verità è che non abbiamo mai sbagliato: ogni romanzo è stato un nostro insegnante, tutti ci hanno fatto conoscere parti di noi stesse oscure, oppure hanno approfondito quel viaggio interiore che tanto amiamo compiere.
Non a caso passiamo le ore in libreria, dove poteste vederci camminare per gli scaffali a occhi chiusi, o letteralmente a parlare con i libri esposti.
Per “Violeta” di Isabel Allende, invece, è stato un po’ diverso. Conoscendo il nome della scrittrice siamo partite più sul sicuro, prendendo il libro appena uscito, ma lo abbiamo letto qualche mese dopo, quando la sua copertina ha cominciato a ossessionarci: la vedevamo praticamente ovunque.