sabato 19 settembre 2020

#Costume&Società: Stupro maschile

La società ti insegna "non essere violentato" invece di "non violentare"
Noi di 4Muses sappiamo molto bene quanto, purtroppo, la società tenda a sminuire il problema della violenza sugli uomini ed è proprio per questo che, nel nostro piccolo, vogliamo far sentire la nostra voce e parlare di stupro in un modo tristemente ancora molto sconosciuto ai più.
La violenza non ha genere, e qui non vengono fatte (e mai verranno fatte) differenze di nessun tipo.

venerdì 18 settembre 2020

#StorieRomane: La Porta Alchemica

 

Nei giardini di Piazza Vittorio, sul colle Esquilino, è presente un monumento che prende il nome di “Porta Alchemica” o “Porta Magica”. Non si trova nella sua posizione originaria: la Porta fu smontata nel 1873 e ricostruita nel 1888, con l'aggiunta di due statue del dio Bes, precedentemente situate nei giardini del Palazzo del Quirinale.

Non si sa bene quando venne edificata la Porta, si presuppone tra il 1655 e il 1680, ma si sa chi ne fu il proprietario: il marchese di Pietraforte Massimiliano Savelli Palombala nella sua residenza a Villa Palombala.

Abbiamo già parlato di Cristina di Svezia, se vi siete persi l’articolo potete ritrovarlo cliccando qui.           

La passione del Marchese per l’alchimia nasce nel 1656 circa, grazie all’amicizia con Cristina, la quale era appassionata di scienza e alchimia. Fu istruita da Cartesio stesso e nella sua dimora possedeva un laboratorio gestito dall’alchimista Pietro Antonio Bandiera. 

Nel Seicento a Palazzo Riario, sede di un’accademia, si riunivano i personaggi più illustri del tempo, quali: il medico esoterista Giuseppe Francesco Borri, l’astronomo Giovanni Cassini, l’alchimista Francesco Maria Santinelli, e molti altri…

Borri fu accusato dalla Chiesa di eresia, e rinchiuso a Castel Sant’Angelo. Una volta scarcerato venne ospitato dal Marchese il quale voleva apprendere i segreti dell’alchimia.

La leggenda narra che una notte Borri si mise alla ricerca di una misteriosa erba, in grado di trasformarsi in oro. Al mattino l’uomo sparì, ma nei pressi della Porta erano state trovate delle pagliuzze dorate, segno che l’esperimento di trasmutazione alchemica era riuscito.

Nessuno sa ancora il significato reale dei simboli incisi sugli stipiti, l'architrave e il basamento. Si dice che siano stati lasciati dal Borri e che il Marchese li abbia resi pubblici nella speranza che qualcuno, un giorno, li comprendesse. Altri sostengono che siano stati fatti da Palombala stesso, per tenere lontani i curiosi da quello che era l’ingresso del suo laboratorio di alchimia.



I simboli incisi sulla porta si ritrovano in molti libri di alchimia e filosofia esoterica dello stesso periodo storico. Sugli stipiti della porta è rappresentata la sequenza dei pianeti associati ai rispettivi metalli: Saturno-piombo, Giove-stagno, Marte-ferro, Venere-rame, Luna-argento, Mercurio-mercurio.

 A ogni pianeta viene associato un motto ermetico, seguendo la lettura dal basso in alto a destra, per scendere dall’alto in basso a sinistra.

Ancora adesso la Porta possiede molta energia esoterica, tanto che è presente nel film “L’anno mille” (2008), diretto da Diego Febbraro, dove viene utilizzata come portale tra Medioevo e la Roma contemporanea.

Nei primi livelli del videogioco “Tomb Raider: Chronicles-La leggenda di Lara Croft” (2000), la protagonista per trovare la pietra filosofale deve cercare di aprire la Porta Magica.

Nel film “Sono tornato” (2018) Mussolini viene fatto cadere dall’alto proprio davanti a questa Porta.

giovedì 17 settembre 2020

#Cinema&SerieTv: Mulan - Disastro annunciato?

La recensione contiene spoiler


Sono passati davvero pochi giorni da quando l'attesissima live action della DisneyMulan” è sbarcata sulla piattaforma digitale e già il pubblico si trova diviso. A pesare sulla pellicola ha inciso (e non poco) il costo aggiuntivo ai 69 dell'abbonamento standard dei 22 per la premiere vip. Il prezzo per avere il film in anteprima nel catalogo è stato calibrato in base al numero medio di utenti che con uno stesso abbonamento usufruiscono del servizio. Non essendoci la possibilità di vedere “Mulan” al cinema, c’è chi ha scelto di vederlo, dividendo i soldi della premiere con gli altri utenti dell’abbonamento, chi ha boicottato, optando per l’attesa e chi, infine, ha scelto la “strada alternativa”. 

mercoledì 16 settembre 2020

#MustToWatch: The Boys


Per anni siamo stati abituati a dei supereroi dagli animi buoni, gentili, pronti ad immolarsi per il bene dell'umanità. Abbiamo avuto Clark Kent con il suo Superman, Peter Parker con il suo Spiderman e la lista sarebbe davvero troppo lunga e fuorviante. Supereroi forse troppo puri, troppo coraggiosi per gli standard della nostra vita quotidiana. Il MustToWatch di questa settimana ha tratti molto dark, molto più cupi e tratti splatter: noi di 4Muses vi proponiamo “The Boys”.  

Dimenticate tutto quello che sapete sugli eroi della Dc o della Marvel e abbracciate il lato oscuro dei superpoteri. In "The Boys" viene sdoganato il paradigma dell’eroe. 

martedì 15 settembre 2020

#StorieRomane: Beatrice Cenci, il fantasma più famoso di Roma


Roma è la culla della storia, ciò che rimane di un impero che era sempre pronto all'accoglienza, ad integrare e ad abbracciare il nuovo. È stata la madre da cui sono nati papi, artisti, eroi e non solo. Sarà per questo che le leggende in questa città sono tante e le più disparate. Oggi noi di 4Muses vi parleremo del fantasma più famoso della città: Beatrice Cenci.

lunedì 14 settembre 2020

#Costume&Società: Origini della pizza

La pizza come la conosciamo oggi nasce nel 1889, quando –secondo la leggenda- il cuoco napoletano Raffaele Esposito creò la pizza Margherita, in onore della Regina Margherita di Savoia, ispirandosi ai colori della bandiera italiana con pomodoro, mozzarella e basilico.

Ma la storia della pizza ha origini ancora più antiche.

Alcuni archeologi italiani e francesi hanno trovato in Sardegna un tipo di pane schiacciato e tondo risalente a tremila anni fa. A quanto pare esso conteneva già tracce di lievito, il che vuol dire che quelle popolazioni già utilizzavano quel prodotto.

Greci e i Persiani lavoravano il pane dandogli una forma tonda e appiattita. Alcune ricette simili sono state trovate anche in Egitto.

Ovviamente in Italia sono stati i Romani, già a conoscenza della ricetta, a renderla un piatto popolare, cucinavano infatti dischi di farina direttamente nel focolare domestico.

Certo è che la prima ricetta della pizza la troviamo a cavallo tra il 1500 e il 1600 proprio nel Regno di Napoli, si tratta della Pizza Mastunicola. Il condimento prevedeva: lardo, cicoli, formaggio di pecora, pepe e basilico.

Le ricette cominciano a comparire in altre varie città italiane (Roma, L’Aquila, Pesaro, Sulmona…), anche se l’alimento veniva chiamato “pinsa” o “pitta”. Solitamente era bianca, con olio d’oliva, formaggio, pomodori o pesce.

Dalla metà del Settecento le ricette si arricchiscono con l’ingrediente del pomodoro. Sono di questo periodo storico la pizza Marinara (nel 1734), e la pizza Margherita (1796-1810) sfatando così il mito del cuoco napoletano.

Fino al 1830 la pizza veniva venduta nelle bancarelle ambulanti fuori dai forni, ed era considerata il piatto dei poveri. Ma i Borboni per primi, e i Savoia poi, ne erano così ghiotti che con il passare del tempo divenne un piatto amato da tutti.

Contrariamente a quanto si possa pensare, la diffusione delle pizzerie non fu veloce. Bisogna attendere quasi un secolo (gli inizi del Novecento) per vedere la nascita delle prime pizzerie sul territorio italiano, per lo più al Sud. Solo dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale il Nord Italia comincia a riempirsi delle pizzerie.

Con l’emigrazione del secondo dopoguerra le pizzerie hanno cominciato a diffondersi anche nel resto del mondo.

L’Antica pizzeria Port’Alba a Napoli è considerata la più antica pizzeria italiana ancora esistente; la sua nascita, infatti, è datata 1738.

sabato 12 settembre 2020

#MustToWatch: Pose

In questi giorni ho cercato di portare alla luce quanto profondo sia il mio legame con il cinema. 

Noi di #4Muses siamo connesse in modo quasi inscindibile con la cultura e con tutto ciò che ne deriva, ma per la sottoscritta il cinema è praticamente vita.
Le esperienze mediate sono quanto mai fondamentali per poterci permettere di entrare letteralmente, anche se per poche ore, nei panni degli altri. Il must to watch di oggi vuole parlare proprio di ciò: comprendere le difficoltà lontane da noi e farle un po’ nostre. Creata e diretta da Ryan Murphy vi parleremo di: Pose; una serie che racconta la New York suburbana nel periodo che va a cavallo tra gli anni ’80 e gli anni ’90, il periodo di Madonna con la sua Vogue per intenderci.
Le prime due stagioni sono già disponibili per un rapido bingewatching sulla piattaforma di streaming di Netflix.