Il coraggioso documentario Netflix mette luce su tutte quelle ombre che il consumismo cerca di coprire assoggettando, tramite un vero e proprio lavaggio del cervello, l’ignaro compratore. Non importa che sia online o dal vivo, tutti noi dal momento in cui compriamo veniamo ingannati da marchi e aziende.
Personalmente non sono una grandissima fan del consumismo, come dico sempre: compro il nuovo solo quando questo è strettamente necessario, ma non per questo mi sento estranea e meno colpevole. Il documentario, invece, in un certo senso mi ha fatto tirare un sospiro di sollievo.
Quante volte ci siamo sentiti in colpa per aver comprato online a prezzi stracciati? Quante volte tentenniamo nel comprarci uno sfizio mettendo al primo posto l’ambiente? Ebbene, tutto ciò è lodevole, ma dopo aver finito con la visione di “Buy Now – L’inganno del consumismo” mi è chiara una cosa: non spetta a noi compratori pensare agli scarti, ma ai venditori stessi.
Personalmente non sono una grandissima fan del consumismo, come dico sempre: compro il nuovo solo quando questo è strettamente necessario, ma non per questo mi sento estranea e meno colpevole. Il documentario, invece, in un certo senso mi ha fatto tirare un sospiro di sollievo.
Quante volte ci siamo sentiti in colpa per aver comprato online a prezzi stracciati? Quante volte tentenniamo nel comprarci uno sfizio mettendo al primo posto l’ambiente? Ebbene, tutto ciò è lodevole, ma dopo aver finito con la visione di “Buy Now – L’inganno del consumismo” mi è chiara una cosa: non spetta a noi compratori pensare agli scarti, ma ai venditori stessi.











