L’estate del 2020 è stata ricca di romanzi che abbiamo letto e che abbiamo amato dalle prime pagine. Uno di questi è “I leoni di Sicilia”, di Stefania Auci. Da qui abbiamo cominciato ad appassionarci ai Florio, antica famiglia di origine calabrese che a Palermo ha trovato la sua fortuna più sfacciata. Così siamo state felicissime di iniziare, un anno dopo, anche il seguito del romanzo: “L’inverno dei Leoni”.
Le vicende di questi due romanzi seguono l’intera famiglia fin dalle sue origini a Bagnara Calabra. Dopo il terremoto che nel 1783 rase al suolo il paese, Paolo Florio decise di partire per la Sicilia in cerca di fortuna. Aprì un negozio di spezie e prodotti coloniali a via dei Materassai. Quando Paolo morì nel 1807, la gestione passò a suo fratello Ignazio, perché suo figlio Vincenzo era ancora troppo piccolo. Ignazio divenne come un padre per il ragazzino che lo crebbe dandogli tutte le opportunità possibili, persino un viaggio in Inghilterra per temprare il suo carattere e accrescere le sue abilità.
Il negozio si espanse in fretta e con la stessa rapidità, crebbero anche li picciriddi. Con lo sguardo puntato al futuro, senza mai dimenticare la propria provenienza, i Florio sono passati dal Regno dei Borboni a quello italiano sotto la corona Savoia, diventando sempre più potenti.
Dopo il negozio di spezie, avviarono il commercio dei vini Marsala, poi tabacco e cotone, per andare poi alle tonnare dell’Arenella. Vincenzo Florio nel 1840 fondò la “Società dei battelli a vapore” con tratte per l’America. Divenne senatore d’Italia e alla sua morte nel 1868, il figlio Ignazio prese le redini della famiglia.
È con Ignazio che il nome si amplia a livelli inimmaginabili per l’epoca. Essendosi sposato con Giovanna d’Ondes Trigona, i Florio non diventano solo la più ricca famiglia italiana, ma cominciano ad avere una discendenza nobile. I legami non si fermano ad avvocati e politici dell’epoca, ma passano dai Savoia alla corte della Regina Vittoria. L'attività imprenditoriale non si fermò mai: Ignazio acquistò la sua amata Favignana e l’isola Formica, cominciando per la prima volta nella storia la conservazione del tonno sott’olio. Le flotte Florio divennero, con Ignazio, la prima compagnia di navigazione italiana e anche lui, come il padre, divenne senatore d’Italia.
Alla sua morte, nel 1891, prende il posto il figlio Ignazio jr che assieme alla moglie Franca (Francesca Jacona della Motta di San Giuliano) stavano sempre sulla bocca di tutti, per la loro vita mondana e l’esempio tangibile di quella che poi la storia chiamerà la “Belle Époque”.
Nel loro Palazzo, infatti, i Florio ospiteranno l’élite europea: d’Annunzio, il Re Vittorio Emanuele III, il Re del Regno Unito e Imperatore delle Indie Edoardo VII (figlio della Regina Vittoria), e suo figlio Giorgio V, il Kaiser Guglielmo II, lo Zar Nicola I con la zarina Carlotta, tra tutti. Poi altri scrittori, pittori, artisti di ogni genere.
Ci teniamo a dirvi che siamo rimaste senza fiato sia durante la lettura dei due romanzi, sia adesso che vi stiamo solo presentando questa famiglia storica tutta italiana.
Ma perché abbiamo messo la saga dei Florio nei must to? Innanzitutto perché è bene capire le nostre origini. Per noi è inconcepibile come personaggi così illustri siano finiti nel dimenticatoio in poco più di mezzo secolo. Ammettiamo che non sapevamo della loro esistenza prima che l’Auci non mettesse nero su bianco le loro vicende.
Poi perché, come spesso vi ripetiamo qui e su Radio Sapienza: “volere è potere”, e nessuno più dei Florio può insegnarci a comprendere questo detto. Si può passare dall’essere poveri lavoratori calabri, a un punto di riferimento per le teste coronate d’Europa? Se è vero che historia magistra vitae, la risposta è: assolutamente sì.
La scrittura della Auci è emozionante, le sue parole prendono vita, tanto da immedesimarci totalmente nelle vicende famigliari. Gioie e dolori si mescolano, in un turbinio di emozioni contrastanti che incoraggiano a tenere il libro perennemente aperto.
Da amanti di d’Annunzio non possiamo non menzionare le pagine che lo vedono protagonista, e ringraziare immensamente la scrittrice per averlo reso così vero.
Se non siete amanti della letteratura ma siete comunque rimasti affascinati dalle vicende appena accennate dei Florio, non temete! Dal romanzo verrà tratta una fiction televisiva Rai.
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