L’11 ottobre 2024 è una data importante per Antonio Capolupo, che ha fatto uscire il suo ultimo singolo: “Un’altra volta”. Il brano è una ballata elettroacustica che segna un ulteriore passo nella ricerca musicale dell’artista dopo “Gioie e paranoie”, uscito lo scorso maggio.
L’incontro con Claudio Dentes, produttore di Elio e le Storie Tese, segna un importante passo avanti conducendoli a firmare il primo contratto discografico con la “Sugar Music” di Caterina Caselli. Questa collaborazione porta alla pubblicazione dell’album d’esordio, intitolato “Direzione Estranea”, di cui Antonio è autore di gran parte dei brani. Parallelamente al tour, si esibiscono in diverse manifestazioni tra cui il Concerto del Primo Maggio, in piazza San Giovanni a Roma.
Oltre ai successi con gli Estranea, forma il duo acustico Milagro, per cui scrive e produce “Dieci gocce di veleno”, un album raffinato caratterizzato da sonorità prevalentemente acustiche e intimiste. L’album esce per Emi Music e riceve notevoli apprezzamenti sia dal pubblico che dalla critica.
Partecipa con i Milagro al Festival di Sanremo nella categoria Giovani presentando il brano “Domani”, di cui è autore.
Scrive e produce il secondo album dei Milagro “Fino a toglierci la sete” caratterizzato da strumenti acustici della tradizione, interpretati in una chiave più moderna e affine al pop.
Dopo una parentesi in cui si appassiona al modern blues e ne approfondisce il linguaggio, realizza a nome Capolupo il suo primo album da solista dal titolo “Tra i miei disordini”, in uscita a novembre 2024.
Ciao Antonio! Grazie mille per la tua disponibilità a questa intervista. La prima domanda è sempre la più semplice, ma è anche quella a cui tengo particolarmente: come hai iniziato con la musica e come hai capito che questa sarebbe stata la tua strada?
Sono cresciuto in una famiglia di musicisti, mio padre fisarmonicista e mio fratello batterista, ma possedeva anche una vecchia chitarra con la quale ho iniziato a strimpellare i primi accordi. La suggestione nel sentire risuonare le prime canzoni mi ha folgorato e appassionato sin da subito, tanto da costruirci una vita attorno.
“Un’altra volta” è un brano con cui sono entrata in sintonia fin da subito, perché è dal 2013 che mi sono avventurata in questo viaggio all’interno di me stessa, parlando con i miei demoni, perdonandomi e trasformandomi da peggior nemica a migliore amica di me stessa. Com’è, quindi, arrivata nella tua vita questa consapevolezza di poter cambiare da te?
Dopo un periodo complicato, a seguito di una crisi personale profonda dalla quale ho compreso quanto la stabilità sia una conquista e una priorità che parte innanzi tutto da dentro, da tutelata in tutti modi, riconoscendo e intercettando tutte le azioni che portano all’auto sabotaggio.
“Ma lo sai meglio di me che hai bisogno di un nemico per combattere”. Ci sono stati dei nemici, parlando sempre di quelli che risiedono in te, che a volte si sono scontrati con il mondo della musica? Se sì, quali sono stati?
Sono sempre stato molto ambizioso e al contempo molto severo ed esigente con me stesso nel fare musica. Riconosco che in passato in alcuni momenti, la passione si sia trasformata in una vera ossessione, che giustificavo a me stesso come necessaria per il raggiungimento di determinati traguardi.
“Prova a essere tuo amico”. Quali sono stati i cambiamenti positivi che hai riscontrato dopo aver cambiato pelle ed essere diventato tuo amico?
Ho ricominciato a vivere, nel senso più ampio del termine, concedendomi la possibilità di compiere una piccola rivoluzione personale partendo dalle piccole cose, nel fare nuove esperienze e affrontare il quotidiano senza le rigidità limitanti cicatrizzate col tempo.
Con i Milagro hai partecipato al Festival di Sanremo nella categoria “Giovani”, presentando il brano “Domani”, di cui sei autore. Com’è stato esibirti in questo importantissimo Festival italiano?
È stato il riconoscimento di un percorso fatto di sfide e di lavoro quotidiano, che mi ha permesso di raccontare attraverso quel brano la mia storia. Ti cito una frase significativa di quel testo “Mi chiedi se ho avuto abbastanza per ciò che ho strappato a fatica”.
Dal Festival di Sanremo con “Domani” ne è passato di tempo, e tanto ancora ne passerà con la musica. Quali sono i tuoi progetti futuri?
Me lo auguro, a novembre esce il mio nuovo album dal titolo “Tra i miei disordini”, il primo da solista. Un disco assolutamente attuale ma che parte da molto molto lontano.
“Un’altra volta” affronta il complesso dilemma del cambiamento, esplorando le scelte personali che influenzano il proprio destino. Attraverso un dialogo interiore che si configura come una confessione emotiva, il brano svela la complessità dell’animo umano, rivelando indecisioni, tentennamenti e dubbi, ma anche le illusioni e le aspettative verso nuove traiettorie da intraprendere.
Il videoclip, diretto e montato da Davide Spano, è un viaggio visivo che riflette l’atmosfera malinconica del brano. Girato in una nebbiosa laguna tra villaggi di pescatori e barche abbandonate, il video alterna scene di playback con inquadrature parziali del volto dell’artista, quasi a velarne l’identità. La narrazione visiva prosegue con una camminata sul pontile e un tuffo purificatore, per culminare in una spiaggia al tramonto, dove la luce solare evoca una sensazione di rinascita.
La visione artistica è completata dall’assistenza di Lisa Querzoli e dalla color correction di Giacomo Galuzzi, rendendo questo progetto un’esperienza intensa e coinvolgente che invita gli ascoltatori a esplorare le sfumature del cambiamento e della crescita personale.
Il videoclip, diretto e montato da Davide Spano, è un viaggio visivo che riflette l’atmosfera malinconica del brano. Girato in una nebbiosa laguna tra villaggi di pescatori e barche abbandonate, il video alterna scene di playback con inquadrature parziali del volto dell’artista, quasi a velarne l’identità. La narrazione visiva prosegue con una camminata sul pontile e un tuffo purificatore, per culminare in una spiaggia al tramonto, dove la luce solare evoca una sensazione di rinascita.
La visione artistica è completata dall’assistenza di Lisa Querzoli e dalla color correction di Giacomo Galuzzi, rendendo questo progetto un’esperienza intensa e coinvolgente che invita gli ascoltatori a esplorare le sfumature del cambiamento e della crescita personale.
“Un’altra volta è una canzone arrivata in pochi istanti, ma per essere scritta ha richiesto un“intera vita. È il risultato di un bilancio quotidiano, un percorso da affrontare e un’amara consapevolezza: il giudice più severo e capace di minare la nostra realizzazione e il nostro riscatto risiede in noi. Solo attraverso il perdono del passato e di noi stessi possiamo favorire una rinascita e un autentico cambiamento.”
- Capolupo
Antonio Capolupo inizia il suo percorso musicale fondando gli Estranea, una band pop/rock con cui vince il prestigioso trofeo Roxy Bar, concorso televisivo condotto da Red Ronnie su TMC2. L’incontro con Claudio Dentes, produttore di Elio e le Storie Tese, segna un importante passo avanti conducendoli a firmare il primo contratto discografico con la “Sugar Music” di Caterina Caselli. Questa collaborazione porta alla pubblicazione dell’album d’esordio, intitolato “Direzione Estranea”, di cui Antonio è autore di gran parte dei brani. Parallelamente al tour, si esibiscono in diverse manifestazioni tra cui il Concerto del Primo Maggio, in piazza San Giovanni a Roma.
Oltre ai successi con gli Estranea, forma il duo acustico Milagro, per cui scrive e produce “Dieci gocce di veleno”, un album raffinato caratterizzato da sonorità prevalentemente acustiche e intimiste. L’album esce per Emi Music e riceve notevoli apprezzamenti sia dal pubblico che dalla critica.
Partecipa con i Milagro al Festival di Sanremo nella categoria Giovani presentando il brano “Domani”, di cui è autore.
Scrive e produce il secondo album dei Milagro “Fino a toglierci la sete” caratterizzato da strumenti acustici della tradizione, interpretati in una chiave più moderna e affine al pop.
Dopo una parentesi in cui si appassiona al modern blues e ne approfondisce il linguaggio, realizza a nome Capolupo il suo primo album da solista dal titolo “Tra i miei disordini”, in uscita a novembre 2024.
Ciao Antonio! Grazie mille per la tua disponibilità a questa intervista. La prima domanda è sempre la più semplice, ma è anche quella a cui tengo particolarmente: come hai iniziato con la musica e come hai capito che questa sarebbe stata la tua strada?
Sono cresciuto in una famiglia di musicisti, mio padre fisarmonicista e mio fratello batterista, ma possedeva anche una vecchia chitarra con la quale ho iniziato a strimpellare i primi accordi. La suggestione nel sentire risuonare le prime canzoni mi ha folgorato e appassionato sin da subito, tanto da costruirci una vita attorno.
“Un’altra volta” è un brano con cui sono entrata in sintonia fin da subito, perché è dal 2013 che mi sono avventurata in questo viaggio all’interno di me stessa, parlando con i miei demoni, perdonandomi e trasformandomi da peggior nemica a migliore amica di me stessa. Com’è, quindi, arrivata nella tua vita questa consapevolezza di poter cambiare da te?
Dopo un periodo complicato, a seguito di una crisi personale profonda dalla quale ho compreso quanto la stabilità sia una conquista e una priorità che parte innanzi tutto da dentro, da tutelata in tutti modi, riconoscendo e intercettando tutte le azioni che portano all’auto sabotaggio.
“Ma lo sai meglio di me che hai bisogno di un nemico per combattere”. Ci sono stati dei nemici, parlando sempre di quelli che risiedono in te, che a volte si sono scontrati con il mondo della musica? Se sì, quali sono stati?
Sono sempre stato molto ambizioso e al contempo molto severo ed esigente con me stesso nel fare musica. Riconosco che in passato in alcuni momenti, la passione si sia trasformata in una vera ossessione, che giustificavo a me stesso come necessaria per il raggiungimento di determinati traguardi.
“Prova a essere tuo amico”. Quali sono stati i cambiamenti positivi che hai riscontrato dopo aver cambiato pelle ed essere diventato tuo amico?
Ho ricominciato a vivere, nel senso più ampio del termine, concedendomi la possibilità di compiere una piccola rivoluzione personale partendo dalle piccole cose, nel fare nuove esperienze e affrontare il quotidiano senza le rigidità limitanti cicatrizzate col tempo.
Con i Milagro hai partecipato al Festival di Sanremo nella categoria “Giovani”, presentando il brano “Domani”, di cui sei autore. Com’è stato esibirti in questo importantissimo Festival italiano?
È stato il riconoscimento di un percorso fatto di sfide e di lavoro quotidiano, che mi ha permesso di raccontare attraverso quel brano la mia storia. Ti cito una frase significativa di quel testo “Mi chiedi se ho avuto abbastanza per ciò che ho strappato a fatica”.
Dal Festival di Sanremo con “Domani” ne è passato di tempo, e tanto ancora ne passerà con la musica. Quali sono i tuoi progetti futuri?
Me lo auguro, a novembre esce il mio nuovo album dal titolo “Tra i miei disordini”, il primo da solista. Un disco assolutamente attuale ma che parte da molto molto lontano.
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