La facciamo la battuta di black humour? Iniziamo proprio alla grande questo articolo? Ma sì, dai. Chissà se John Lennon, quando ha scritto “Happiness is a warm gun” aveva un sentore che in un qualche modo questo brano avrebbe avuto a che fare con la sua morte.
Squallide burle a parte, “Happines is a warm gun” è uscita nel 1968 per l’album “The Beatles”, meglio conosciuto come: “The White Album”.
Anche se è una canzone scritta da John Lennon, alla sua firma si aggiunge quella di Paul McCartney.
Possiamo considerarla come la prima canzone antiguerra di John, che poi darà la luce la più iconica e meno ironica “Imagine”. C’è da dire che, come sempre quando si tratta della penna di John, una frase non ha un unico significato, ecco perché la traduzione sarà piuttosto difficoltosa.
She’s not a girl who misses much
(Non è una ragazza a cui serve qualcosa)
She’s well-acquainted with the touch of the velvet hand
(Conosce molto bene il tocco di una mano di velluto)
Like a lizard on a window pane
(Come una lucertola sul vetro di una finestra)
(Non è una ragazza a cui serve qualcosa)
She’s well-acquainted with the touch of the velvet hand
(Conosce molto bene il tocco di una mano di velluto)
Like a lizard on a window pane
(Come una lucertola sul vetro di una finestra)
Se dei passaggi non hanno avuto senso, beh, è perché effettivamente non hanno un senso letterale. Gli inglesi direbbero “insane”, e in effetti così definiscono questo brano, con un significato che va dal “folle”, all’“assurdo”, all’ancora “pazzesco”. Che poi sono tutti aggettivi che ben si addicono alla mente geniale di John Lennon.
Nel maggio del 1968 John legge un articolo dallo stesso titolo della canzone su una rivista a tema pistole e armi chiamata “American Rifleman”. George Martin, il produttore dei Beatles, era un grande appassionato e la leggeva assiduamente.
Per John era assurdo che la felicità fosse paragonata a una pistola calda, in quanto significava che quella avesse appena sparato un colpo, e ancora di più che l’articolo fosse dedicato al figlio adolescente del giornalista, da poco iniziato alle armi.
In quel tempo la sua relazione con Yoko Ono era agli inizi e leggendo l’articolo notò come la passione che traspariva dalle parole, fosse paragonabile alla stessa che lui nutriva per l’artista giapponese. Così prese carta e penna, decidendo di mettere per iscritto una canzone che fosse sensuale.
Molti hanno visto nei versi insensati anche un riferimento alle droghe, ma in un’intervista del 1980 a Playboy John ha smentito ogni riferimento a cocaina, eroina, acidi… Dopotutto è lo stesso John di Strawberry Fields Forever, Across the Universe and co, è nella sua natura spaziare tra vari livelli di realtà.
Per cercare di comprenderlo basta mettersi nel suo punto di vista: John leggeva molto, tant’è che i primi versi sono un insieme di articoli di giornali di quel periodo. La musica può fare riferimento a uno sfogliarli dapprima lento, apatico, svogliato, poi sempre più intenso finché non si arriva a una notizia davvero interessante, come nel caso di “Happiness is a warm gun”.
Così possiamo immaginare la vita di un uomo comune, sposato, che ha la sua solita ruotine di casa, lavoro, finché non incontra una donna seducente, lontana dal carattere casalingo e tradizionale di sua moglie e agisce d’istinto, andandoci a letto. Che poi è quanto accaduto a lui quando ha conosciuto Yoko Ono, visto che era sposato con Cynthia Powell.
La critica accolse bene il brano, nonostante la sua complessità. Tale difficoltà, però, è servita affinché tutti e quattro la considerino la canzone migliore dell’intero album e questo, per chi è altamente autocritico, è davvero un’ottima cosa.
Nel maggio del 1968 John legge un articolo dallo stesso titolo della canzone su una rivista a tema pistole e armi chiamata “American Rifleman”. George Martin, il produttore dei Beatles, era un grande appassionato e la leggeva assiduamente.
Per John era assurdo che la felicità fosse paragonata a una pistola calda, in quanto significava che quella avesse appena sparato un colpo, e ancora di più che l’articolo fosse dedicato al figlio adolescente del giornalista, da poco iniziato alle armi.
In quel tempo la sua relazione con Yoko Ono era agli inizi e leggendo l’articolo notò come la passione che traspariva dalle parole, fosse paragonabile alla stessa che lui nutriva per l’artista giapponese. Così prese carta e penna, decidendo di mettere per iscritto una canzone che fosse sensuale.
Molti hanno visto nei versi insensati anche un riferimento alle droghe, ma in un’intervista del 1980 a Playboy John ha smentito ogni riferimento a cocaina, eroina, acidi… Dopotutto è lo stesso John di Strawberry Fields Forever, Across the Universe and co, è nella sua natura spaziare tra vari livelli di realtà.
Per cercare di comprenderlo basta mettersi nel suo punto di vista: John leggeva molto, tant’è che i primi versi sono un insieme di articoli di giornali di quel periodo. La musica può fare riferimento a uno sfogliarli dapprima lento, apatico, svogliato, poi sempre più intenso finché non si arriva a una notizia davvero interessante, come nel caso di “Happiness is a warm gun”.
Così possiamo immaginare la vita di un uomo comune, sposato, che ha la sua solita ruotine di casa, lavoro, finché non incontra una donna seducente, lontana dal carattere casalingo e tradizionale di sua moglie e agisce d’istinto, andandoci a letto. Che poi è quanto accaduto a lui quando ha conosciuto Yoko Ono, visto che era sposato con Cynthia Powell.
La critica accolse bene il brano, nonostante la sua complessità. Tale difficoltà, però, è servita affinché tutti e quattro la considerino la canzone migliore dell’intero album e questo, per chi è altamente autocritico, è davvero un’ottima cosa.
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