immagine presa di @wallie_illustrator |
Succede spesso che nella categoria “Pensieri” io inserisca dei pensieri, appunto, che sarebbero destinati a essere vere e proprie lettere.
Chi mi conosce sa che di lettere ne ho scritte tantissime, e ne ho ricominciate a scrivere da poco altrettante, ma inserire in “pensieri” un concetto e renderlo pubblico è tutta un’altra cosa.
Ironia della sorte, non è nemmeno la prima volta che do a un articolo appartenente a questa categoria il nome di una frase dei Pinguini Tattici Nucleari; soprattutto le canzoni vecchie o non proprio nuove di questa band mi ispirano sempre quando penso di doverle dedicarle a qualcosa o qualcuno (anche pensando a una situazione ipotetica) e mi tranquillizzano come non mai.
Per la lettura di questo articolo consiglio l'ascolto del brano “Tetris” dei Pinguini Tattici Nucleari.
Chi mi conosce sa che di lettere ne ho scritte tantissime, e ne ho ricominciate a scrivere da poco altrettante, ma inserire in “pensieri” un concetto e renderlo pubblico è tutta un’altra cosa.
Ironia della sorte, non è nemmeno la prima volta che do a un articolo appartenente a questa categoria il nome di una frase dei Pinguini Tattici Nucleari; soprattutto le canzoni vecchie o non proprio nuove di questa band mi ispirano sempre quando penso di doverle dedicarle a qualcosa o qualcuno (anche pensando a una situazione ipotetica) e mi tranquillizzano come non mai.
Per la lettura di questo articolo consiglio l'ascolto del brano “Tetris” dei Pinguini Tattici Nucleari.
“Tu eri per me
il pezzo del Tetris longilineo
quello che lo aspetti una vita
ma finalmente quando arriva ti risolve tutto”
La melodia allegra di questa canzone e le simpatiche similitudini utilizzate non devono ingannarvi, è un brano da dedicare a qualcuno che non c’è più – per un motivo o per un altro – e questo è esattamente quello che sto facendo io. Preventivamente.
Sono sicura che qualcuno capirà, ma avete presente quando intrattenete una relazione per un lungo periodo di tempo, e improvvisamente vi rendete conto del fatto che forse forse non provate più quello che provavate prima? Per una serie di ragioni eh, che sia perché siete stanchi di alcune situazioni che non riuscite più a reggere o che sia perché qualcun altro vi da (anche solo apparentemente, forse) quella sicurezza che vi manca, ma, di fatto, non provate più quello che provavate prima. O almeno non con la stessa intensità e forza.
O, comunque, non ne siete poi così tanto sicuri.
Sono sicura che qualcuno capirà, ma avete presente quando intrattenete una relazione per un lungo periodo di tempo, e improvvisamente vi rendete conto del fatto che forse forse non provate più quello che provavate prima? Per una serie di ragioni eh, che sia perché siete stanchi di alcune situazioni che non riuscite più a reggere o che sia perché qualcun altro vi da (anche solo apparentemente, forse) quella sicurezza che vi manca, ma, di fatto, non provate più quello che provavate prima. O almeno non con la stessa intensità e forza.
O, comunque, non ne siete poi così tanto sicuri.
“Tu eri per me
la terza dell'accordo
la nota più importante che decideva la sorte
delle mie giornate vuote”
Lo so che parlo io, la stessa che nella recensione del libro della Fazi Editore “Monogamia” ha scritto che non concepiva l’idea di stare per una vita con qualcuno, ma che succede quando lo speri e lo vuoi con tutta te stessa, e poi tutto quello per cui avevi lavorato rischia di andare in frantumi?
Lo so che il quesito “come andare avanti nel caso questa cosa finisca?” è vecchio come il mondo, ma credo sia sempre valido.
Strano ma vero, anche se si pensa di non provare più niente per una persona, o molto poco.
A maggior ragione se, come mi ha detto Frè una volta, “Siete un po’ come Linda e Paul McCartney che sono stati separati solo due giorni per tutto il corso della loro intera relazione”.
Come si fa a vivere nel quotidiano, dopo tanto tempo insieme, senza una persona con cui hai condiviso il letto, i vestiti, gli amici, la casa? Credo sia difficile a prescindere da quello che si prova.
Lo so che il quesito “come andare avanti nel caso questa cosa finisca?” è vecchio come il mondo, ma credo sia sempre valido.
Strano ma vero, anche se si pensa di non provare più niente per una persona, o molto poco.
A maggior ragione se, come mi ha detto Frè una volta, “Siete un po’ come Linda e Paul McCartney che sono stati separati solo due giorni per tutto il corso della loro intera relazione”.
Come si fa a vivere nel quotidiano, dopo tanto tempo insieme, senza una persona con cui hai condiviso il letto, i vestiti, gli amici, la casa? Credo sia difficile a prescindere da quello che si prova.
“Hai seminato vento e raccolto energia eolica
i tuoi “piuttosto”, i tuoi “abbastanza” non fermeranno certo
il vulcano che erutta sopra il mio viso scoperto”
È ancora più difficile, poi, se qualcuno ti migliora a tal punto, e ti aiuta a superare molti dei tuoi problemi.
È ancora più difficile se quel qualcuno, appunto, semina vento e raccoglie energia eolica. Crea qualcosa di bello con te e talvolta solo ed esclusivamente per te.
Quello che è meno bello, però, è quando la relazione in cui vivi ti affossa allo stesso tempo e ti fa sentire –più spesso di quello che vorresti – minuscola, insignificante.
Ti fa reagire come non avresti mai voluto e ti fa diventare una persona che odi.
Cosa fare, allora?
È ancora più difficile se quel qualcuno, appunto, semina vento e raccoglie energia eolica. Crea qualcosa di bello con te e talvolta solo ed esclusivamente per te.
Quello che è meno bello, però, è quando la relazione in cui vivi ti affossa allo stesso tempo e ti fa sentire –più spesso di quello che vorresti – minuscola, insignificante.
Ti fa reagire come non avresti mai voluto e ti fa diventare una persona che odi.
Cosa fare, allora?
“Tu eri per me
ciò che l'effetto Dunning-Kruger è per Kanye West
tu eri per me
ciò che per gli anni Novanta è stato Friends”
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