Dopo “A Hard Day’s Night” e “Help!”, eccoci qui a parlare del film di Magical Mystery Tour.
Durante la visione di questo film aspettatevi di tutto, ma soprattutto un trip immenso e di non capire minimamente quel che sta accadendo.
Eppure, se dovessimo decidere quale pellicola preferiamo tra tutte quelle nella filmografia dei Beatles, diremmo proprio “Magical Mystery Tour”.
Durante la visione di questo film aspettatevi di tutto, ma soprattutto un trip immenso e di non capire minimamente quel che sta accadendo.
Eppure, se dovessimo decidere quale pellicola preferiamo tra tutte quelle nella filmografia dei Beatles, diremmo proprio “Magical Mystery Tour”.
Nato per essere trasmesso principalmente sui piccoli schermi, Magical Mystery Tour viene registrati tra l’11 e il 25 settembre 1967, proiettato per la prima vota in anteprima a Londra il 17 dicembre 1967 al Royal Lancaster Hotel e rilasciato in bianco e nero il giorno di Santo Stefano del 1967 su BBC1 e, il 5 gennaio 1968, a colori su BBC2.
Solo quattro anni dopo lo scioglimento dei Beatles – nel 1974 – la pellicola fu trasmessa negli States in sala da New Line Cinema e globalmente nel 2012, grazie ad Apple Films.
La pellicola è scritta, diretta, narrata e prodotta dai Beatles, e la colonna sonora è quasi interamente dei Fab Four (fatta eccezione per la canzone di Vivian Stanshall “Death Cab for Cutie” interpretata dai Bonzo Dog Doo-Dah Band).
Non bisogna essere necessariamente cinefili per notare che c’è qualcosa di strano in tutto ciò, che un film diretto, prodotto e scritto da dei musicisti, detto sinceramente, un po’ puzza e infatti il pubblico non accolse positivamente il film, né tantomeno lo fece la critica.
Ma cosa rende questo film così confusionario e “privo di trama”? Perché i quattro di Liverpool decisero di immolarsi in un progetto decisamente più grande di loro, floppando
Non bisogna essere necessariamente cinefili per notare che c’è qualcosa di strano in tutto ciò, che un film diretto, prodotto e scritto da dei musicisti, detto sinceramente, un po’ puzza e infatti il pubblico non accolse positivamente il film, né tantomeno lo fece la critica.
Ma cosa rende questo film così confusionario e “privo di trama”? Perché i quattro di Liverpool decisero di immolarsi in un progetto decisamente più grande di loro, floppando
miseramente? Chi conosce gli avvenimenti sa molto bene che il 27 agosto 1967 morì a soli trentadue anni Brian Epstein, lo storico manager di Paul, John, George e Ringo, lasciandoli completamente allo sbaraglio. La trama, in realtà, non esiste. Come abbiamo detto anche all’inizio dell’articolo, è tutto un grandissimo trip.
Se dovessimo dirlo in modo più professionale, la pellicola sarebbe una serie di sketch comici e sequenze più o meno grottesche. Inoltre, non esisteva un copione e tutto era più o meno improvvisato, e si nota.
Da apprezzare i colori psichedelici, che associati al caos strutturale della pellicola lo rendono a parer nostro spaventosamente coerente con sé stesso, come se fosse tutto fatto apposta.
Ci sentiamo comunque di consigliarlo, perché dopotutto nulla di quanto hanno fatto i Beatles andrebbe dimenticato.
Da apprezzare i colori psichedelici, che associati al caos strutturale della pellicola lo rendono a parer nostro spaventosamente coerente con sé stesso, come se fosse tutto fatto apposta.
Ci sentiamo comunque di consigliarlo, perché dopotutto nulla di quanto hanno fatto i Beatles andrebbe dimenticato.
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