Nel momento in cui questo articolo verrà pubblicato il festival romano “Come un’armonia”, prodotto dall’associazione Sperimentiamo arte musica teatro, Roma Capitale e Zètema Progetto Cultura, con direttore artistico Massimo Simonini è terminato, provocando già una grande nostalgia per chi sta scrivendo e sicuramente per il pubblico che ha partecipato almeno a una o a tutte le tappe che hanno attraversato l’arte e la cultura a 360°.
Crediamo che, per quanto si possa avere talento nella scrittura o nell’orazione, nessuna parola potrà mai essere all’altezza delle emozioni provate dall’11 febbraio al 20 aprile 2024, ma non sarebbe il nostro lavoro se non cercassimo almeno di passarvele un po’.
Crediamo che, per quanto si possa avere talento nella scrittura o nell’orazione, nessuna parola potrà mai essere all’altezza delle emozioni provate dall’11 febbraio al 20 aprile 2024, ma non sarebbe il nostro lavoro se non cercassimo almeno di passarvele un po’.
Sabato 13 aprile, alla sala Sisto V del Seraphicum abbiamo assistito al concerto de “Le Petit Orchestre” che con il loro immenso talento ci hanno trasportato in giro per il mondo, tra l’America Latina e l’Europa in un’esperienza non solo sonora, ma anche di divulgazione culturale.
Valentina Paiella (voce) e Monica Tenev (flauto e bandoneòn) si sono alternate nelle spiegazioni storiche e culturali che hanno dato all’ascolto dei grandi brani eseguiti quell’immersione maggiore che ha saputo emozionare l’intera sala. Assieme a Dah Ah Lee (violino), Paolo De Angelis (chitarra) e Piero Ranucci (contrabasso), difatti, Le Petit Orchestre trasforma un semplice concerto in un momento di meditazione e misticismo.
Chiudendo gli occhi ci siamo ritrovati negli ambienti fumosi di una romantica Parigi anni Quaranta, per poi sentire la sabbia sotto i piedi o il caldo degli Stati latini anch’essi romantici, ma più ricchi di colori e passionali. Infine abbiamo fatto ritorno nella nostra Italia, troppo spesso non considerata da noi italiani ma che ad arte e cultura è sicuramente la culla più ricca.
L’omaggio a Ennio Morricone ha emozionato e incantato, facendoci sperare che la serata potesse allungarsi anche per tutta la notte. Purtroppo anche il bello finisce, e i lunghi applausi scroscianti hanno dato conferma che non esistono tappe di “Come un’armonia” deludenti. È un crescendo di emozioni, un vortice che ti spinge a considerare la fortuna di avere Istituzioni che collaborano e fanno in modo che l’arte sia davvero alla portata di tutti.
Chiudendo gli occhi ci siamo ritrovati negli ambienti fumosi di una romantica Parigi anni Quaranta, per poi sentire la sabbia sotto i piedi o il caldo degli Stati latini anch’essi romantici, ma più ricchi di colori e passionali. Infine abbiamo fatto ritorno nella nostra Italia, troppo spesso non considerata da noi italiani ma che ad arte e cultura è sicuramente la culla più ricca.
L’omaggio a Ennio Morricone ha emozionato e incantato, facendoci sperare che la serata potesse allungarsi anche per tutta la notte. Purtroppo anche il bello finisce, e i lunghi applausi scroscianti hanno dato conferma che non esistono tappe di “Come un’armonia” deludenti. È un crescendo di emozioni, un vortice che ti spinge a considerare la fortuna di avere Istituzioni che collaborano e fanno in modo che l’arte sia davvero alla portata di tutti.
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