Come ogni Romics che si rispetti, mi sono accampata ore prima per il Cosplay Award e nell’edizione di aprile 2024 a vincere il premio come migliore interpretazione sono stati Aurora Fatano e Andrea Tassini che hanno portato sul palco del padiglione 8 rispettivamente Anastasia Romanov e suo padre lo zar Nicola II.
Se ci seguite da un po’ di tempo, sapete quanto io sia ossessionata dalla famiglia reale russa, tanto di decidere deliberatamente di non guardare il cartone appena uscito, nonostante fosse una bambina di soli nove anni, ma appunto, già abbastanza patita di famiglie reali.
Eppure l’interpretazione dei due è stata davvero da brividi, ecco perché li ho fermati appena scesi per organizzare questa intervista.Aurora Fatano, che potete seguire su Instagram seguendola su Louise_cosplay, ha trentun’anni e vive a Roma. È un’amante dell’arte, della natura e degli animali. Ha studiato lingue e turismo, lavorando nel settore fino al 2020 per poi iniziare a dedicarsi a tempo pieno nel creare costumi Cosplay. Partire da zero non è mai facile, ma con costanza, tanto lavoro e sacrifici si può riuscire, così questo è divenuto un lavoro vero e nel 2023 è riuscita ad aprire un’associazione culturale in zona Pigneto (Roma) dal nome Henergon Club, di cui è vicepresidente. L’associazione svolge attività ludiche con corsi di formazione, eventi a tema, serate, giochi ed è attiva nelle diverse fiere ed eventi.
Non solo cosplay, però, perché Aurora lavora anche con gruppi teatrali, musicali e da poco ha iniziato la realizzazione di abiti di Rievocazione Storica, perché assieme ad Andrea balla le danze del 1800. La loro sede è a Roma, in zona Piazza Bologna.
Aurora si ritiene una persona creativa, determinata e testarda. La sua storia appena descritta lo dimostra.
Andrea Tassini, che potete trovare sui social con il nome Tidus2386, ha trentotto anni ed è originario di San Felice Circeo. Dopo gli studi da geometra si è diplomato al conservatorio in tromba; quello che iniziò come un gioco da bambino, per la banda del paese, è divenuto poi la sua professione ufficiale da adulto.
Nel mondo cosplay realizza armature e accessori anche in stampa 3D; anche se un hobby, questo lo aiuta molto a confrontarsi con gli altri.
La passione per la musica e per i film/serie tv del periodo Romantico lo hanno portato a seguire corsi di danze ottocentesche così da condividere le stesse passioni con molti altri danzatori di tutta Italia.
Iniziamo con una domanda forse scontata, ma doverosa: come avete cominciato a fare cosplay e come vi è venuta l’idea di farlo insieme?
Aurora: Ho iniziato a fare cosplay nel 2010 circa perché una mia compagna di scuola mi portò per la prima volta al Romics. Avevo diciassette anni e mi appassionai subito a questo mondo. Il mio primo cosplay fu dedicato al mio cartone animato Disney per eccellenza, Alice nel Paese delle Meraviglie. Col passare degli anni ho messo da parte la mia timidezza e ho iniziato a stringere molte amicizie, una di queste è Andrea, che venne da me in laboratorio per commissionarmi un Cosplay in quanto sono artigiana Cosmaker. Successivamente abbiamo portato in fiera il Trio Storico di Toy Story insieme a un altro nostro amico. E da quel momento abbiamo deciso di riproporci con gli abiti di Anastasia.
Andrea: Andai al mio primo Romics in “borghese” nel 2003 e rimasi estasiato nel vedere i cosplayers e decisi di portare il mio primo cosplay l’anno successivo, fu Tidus da Final Fantasy X. Lì trovai un hobby che univa tutte insieme le mie passioni per i videogiochi, film, cartoni animati, anima e manga con il disegno artistico, tecnico e il fai da te. Col tempo sono riuscito a perfezionare le mie abilità di realizzazione di armature e accessori cosplay, ma purtroppo non so cucire perché non ho pazienza coi tessuti. Grazie al cosplay ho stretto molte amicizie in tutta Italia, tra cui quella con Aurora. Dopo esser stati insieme in un trio di Toy Story abbiamo deciso di portare insieme la coppia Anastasia e Zar Nicola II.
Al Romics di aprile 2024 avete vinto il Cosplay Award come miglior interpretazione, come vi siete sentiti?
Aurora: Sinceramente non ho voluto partecipare con l’intenzione di vincere. Io e Andrea facciamo Rievocazione Storica e volevamo andare contro tutta la modernità del nostro tempo, ripercorrendo con i passi di valzer la storia e la fantasia di un cartone animato. Così abbiamo studiato la coreografia e quando siamo saliti sul palco abbiamo semplicemente ballato con lo scopo di fare una sola cosa: emozionare. La vittoria è arrivata dopo, inaspettata e sicuramente accolta dentro di noi con una grande gioia. Per me è la seconda vittoria al Romics Cosplay Award, conoscevo già la sensazione di salire su quel palco magico e di vincere, ma per Andrea è stata la prima volta, e vederlo felice per me è stata quella una grande vittoria!
Andrea: Per me è stato un susseguirsi di emozioni immense. Era la prima volta che salivo sul palco del Romics e non mi aspettavo assolutamente di vincere. Il valzer che abbiamo scelto mi emoziona ogni volta che lo ascolto, volevo solo essere immerso in quelle magiche note, danzare col sorriso dei miei occhi lucidi sperando di donare agli spettatori almeno l’1% di ciò che provavo.
Ammetto di essere un tantino ossessionata dagli zar di Russia, quindi non posso non chiedervi: come mai avete scelto di personificare lo zar Nicola II e sua figlia Anastasia?
Aurora: Beh, la coppia Anastasia – Dimitri era troppo scontata! E poi l’abito di Dimitri… era troppo Semplice! Scherzi a parte, gli abiti che sono stati realizzati da me, verranno utilizzati anche per i nostri eventi di Rievocazione Storica. Eravamo indecisi su quale valzer portare al Romics (I classici Disney ne hanno parecchi) Ma quello di Anastasia è un evergreen, fa emozionare anche chi non ha mai visto il cartone, è un valzer regale e onirico. Abbiamo semplicemente fatto quello che ci piaceva.
Andrea: È stato tutto mosso dalle nostre passioni… il brano scelto è per me di una bellezza unica e siamo riusciti a unire il cosplay con le rievocazioni storiche, infatti gli abiti li riutilizzeremo per i prossimi gran balli.
Quali sono state le difficoltà maggiori che avete incontrato nel portare in scena questi due personaggi, e quali invece i momenti più divertenti?
Aurora: La parte più divertente è stata sicuramente la creazione della nostra coreografia. L’abbiamo scritta sulla base dei nostri studi di rievocazione, ogni volta che andavamo a lezione e vedevamo un passo nuovo ci dicevamo: “Questo lo inseriamo in coreografia”. Ciò che mi è rimasto personalmente più difficile è stato l’inizio. Non avevamo programmato di fare un “cambio d’abito” (se cosi lo vogliamo chiamare) per cui ho avuto l’idea di entrare in scena da sola (e già questo mi procurava ansia dato che davanti a me avevo un tappeto di gente) ma soprattutto dovevo ricordare alla perfezione i tempi, ricordare il video alle mie spalle per andare a tempo con le immagini e memorizzare le parole per il playback. In tutto questo ho avuto seri problemi col mio cappello in versione Ania, poiché sotto aveva la Corona di Anastasia. In una precedente gara la Corona mi è caduta mentre ballavo e questa volta avevo anche un cappello di Lana da rimuovere senza far cadere la Corona (in pochissimo tempo aggiungerei). Ho fatto tantissime prove, veramente tante, e in quel momento ero molto preoccupata. Infatti nel video del ballo si può notare con quanta liberazione lancio il cappello per terra. Sono riuscita a fissare la Corona con molte forcine, con un cerchietto e col cavallo di Battaglia: Dei magneti che erano attaccati alla parrucca. Insomma, impossibile da rimuovere!
Andrea: Nel mio abito ci sono delle decorazioni disegnate e stampate da me in 3D. Nel cartone queste sono molto semplici e ho voluto complicarmi la vita cercando di realizzarle come erano nella vita reale… ho disegnato tutto basandomi su foto di dipinti dell’epoca. Durante l’esibizione Aurora doveva fare molte cose: cambiarsi d’abito, cantare in playback e danzare… io per venirle incontro dovevo essere il più chiaro possibile sui passi da fare assieme a lei e non essere sopraffatto dalla paura del pubblico… ho ripetuto la scenetta fino allo sfinimento e, una volta sul palco, la tensione era magicamente svanita, c'era solo la musica a guidarmi coi i passi che venivano da soli. E sorridevo libero di danzare. La vittoria al contest è stato qualcosa in più, io già ero super felice di come avevamo danzato mentre il pubblico cantava assieme alla nostra danza.
Anastasia e Nicola II non sono di certo gli unici personaggi di cui avete fatto i cosplay. Quale sentite più vicino al vostro carattere e quali vorreste portare un giorno?
Aurora: Esattamente, dispongo di un armadio di Cosplay in casa, sebbene non ne abbia fatti moltissimi per me in realtà, piuttosto ne ho realizzati veramente tanti per i miei clienti. A ogni modo, il Cosplay col quale mi sento meglio è un personaggio del film “Van Helsing, La Principessa della Transilvania” Anna Valerious interpretata dalla meravigliosa Kate Backinsale (la camicietta di quel costume l’acquistai in un viaggio in Transilvania, per cui devo dire che è molto accurato). Oltre a Lei, c’è la mia new entry realizzata circa un anno fa, ossia uno degli abiti di Rose in “Titanic”. Prossimo Cosplay? Probabilmente un’altra versione di Rose, e vorrei azzardare (anche se ci vorrà tempo) a realizzare qualche abito ispirato a Sissi.
Andrea: Sono pochi i cosplay che ho, ma ogni personaggio che interpreto ha delle qualità che mi rispechiano. Il valore per l’amicizia di Samwise Gamgee da “Il signore degli anelli” e di Buzz Lightyear da “Toy Story”. La passione nell’armeggiare e voglia di volersi sempre migliorare di Ironman. In preparazione ho un Jedi originale della stirpe dei Togruta e un Mandaloriano tratto anch’egli dall’universo di Star Wars.
Ho trentacinque anni, quindi so molto bene come la gente esterna all’arte o al mondo cosplay in generale, giudica chi invece non vuole mollare. Vorrei approfittare di questo spazio per chiedervi di dare un messaggio a chi, magari con l’avanzare dell’età, si sente un po’ in difetto, come se l’aumentare delle candeline sulla torta volesse dire anche interrompere una passione…
Aurora: Chi vive senza portare avanti la propria passione, semplicemente sopravvive. Mi sento di racchiudere il mio pensiero così. Ciò che ci circonda non deve essere solo un dovere come lavorare o portare avanti la propria famiglia. Qualunque sia la vostra passione (e spero che ognuno di voi ne abbia almeno una) tenetevela stretta. Pensate che per me sia stato facile quando dico alla gente che faccio lezione di ballo e data la mia età mi dicono: “Ah, fai salsa o bachata?” E rispondo: “No, ballo valzer e quadriglie con signori anche di settant’anni.” e che problema c’è? È una cosa che mi fa stare bene? La faccio per me stessa, perché la mia passione, che possa essere anche il Cosplay in questo caso (in primis per me è un lavoro, ma senza dubbio è una passione anche) mi rende viva. Le passioni e le attività personali aumentano la gioia, la creatività, stimolano a socializzare. E soprattutto sappiate che nel mondo Cosplay non esiste il limite di età!
Andrea: Io penso che le nostre passioni sono le espressioni della nostra anima. Sono queste che ci tengono vivi e giovani dentro perché sono senza età. Parlo da bambino che per gioco iniziò a suonare con la banda del mio paesino e crescendo quel gioco è diventato il mio lavoro a tempo pieno. Quando si disegna o si dipinge, o si suona o si fa cosplay, noi siamo davvero noi stessi! Siamo liberi di donare emozioni, strappare sorrisi e magari una lacrimuccia… non c'è cosa più bella! Le nostre passioni sono anche unione tra le persone e non c'è cosa più bella che condividere il nostro mondo interiore con altri che parlano la nostra stessa lingua.
Ringrazio davvero tanto sia Aurora che Andrea. Parlare con loro mi ha fatto capire che abbiamo molto in comune e non mancherò ad andarli a trovare nelle loro sedi, ogni tanto. Però solo per guardare, sono un pezzo di legno peggiore di Pinocchio nei movimenti.
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