In una società che ama mandare in onda problemi, mali, difetti e guerre, non poteva esserci nome più azzeccato de “Il bellissimo mondo” a ricordarci come tutto il negativo ha un suo aspetto positivo, che in molti casi sono le soluzioni.
Come diceva John Lennon in “Watching the Wheels”, infatti, non esistono problemi, solo soluzioni, ed è quello che ci è stato mostrato proprio nella sfilata avuta luogo alla Sala Cardinal Guarino (via degli Urali, 30 – Roma), curata da Consuelo Chiné, founder del brand Darling Grace.
I saluti istituzionali dell’On. Mariano Angelucci, Presidente della Commissione turismo, moda e relazioni internazionali di Roma Capitale sono stati la conferma che quando un Paese ha il supporto istituzionale nel promuovere l’arte e la cultura, è un Paese salvo. Non è questo il luogo per parlare di politica, ma la presenza dell’Onorevole ha fatto gioire gli animi dei presenti, perché certi che il proprio impegno nel fare e condividere l’arte non è sprecato.
La prima parte del pomeriggio è stata dedicata al talk, con la presenza di Massimo Simonini (direttore artistico), Consuelo Chiné (founder del brand Darling Grace), Laura Gasparini (project manager di Out of Fashion), Aurora Circelli (Founder brand Effei Clothing) e Laura Azzalini (founder brand Ellea Atelier) che hanno saputo spiegare anche ai meno avvezzi di moda l’importanza di scegliere prodotti ecosostenibili, non solo per il sostegno ambientale, ma anche per evitare di stressare la nostra pelle con prodotti chimici e nocivi per la salute, molto utilizzati dai marchi più popolari.
Abbassare la richiesta vuol dire ridurre la produzione e far respirare l’ambiente
Certo, il fattore prezzo è importante in una società così incerta come la nostra, ma prestiamoci a fare due calcoli e a mettere sui due piani della bilancia qualità e quantità: perché gli abiti e accessori che abbiamo potuto ammirare sono stati realizzati proprio per durare nel tempo e permettere alle persone di comprare il meno possibile.
La curiosità di vedere con i nostri occhi è cresciuta così tanto che al momento della sfilata, centinaia di occhi hanno prestato la massima attenzione. I brand esposti: Darling Grace (vestiti), Krocette (borse), WAO (scarpe) Fairyland Gioielli (gioielli) per gli adulti hanno superato molte delle nostre aspettative, così come lo ha fatto il brand per bambini Carolinda, con capi 100% alpaca, realizzati a mano da artigiane in Bolivia.
Una rivoluzione etica della moda, che per potersi ampliare ha bisogno del supporto e del cambiamento di tutti noi.
Ma come questi brand sostengono l’ambiente?
Krocette per le sue borse e accessori uomo-donna utilizza scarti della frutta, con materiali che prendono poi il nome di Pelle Uva o Pelle Mela. La resistenza è la stessa, così come l’impatto visivo e tattile. L’eleganza poi, è quel tocco in più.
WAO, oltre a non utilizzare prodotti animali, si occupa dello smaltimento corretto dei componenti con ritiro delle scarpe gratuito una volta usurate dal tempo. In più, per ogni acquisto effettuato sul sito web, donano il 4% a una delle loro aziende partner, tutte impegnate alla salvaguardia del pianeta. Ovviamente è il cliente che può decidere selezionando quale tra: Sea Shepherd, ACF, Leal, TAP e Vesti la natura.
Maggiori informazioni sono comunque presenti sui loro siti.
Che dire? Quando sentiremo qualcuno lamentarsi delle multinazionali e di come queste trattano l’ambiente, sapremo dove indirizzarli.
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