Dopo la prima e la seconda parte, è tempo di vedere Anna Shirley abbandonare il periodo dell’adolescenza per avventurarsi verso l’età adulta.
Il terzo romanzo, sempre di Lucy Maud Montgomery, viene pubblicato nel 1915 con il titolo di “Anna dell’isola”, ma è conosciuto anche come “Il baule dei sogni”.
“«Oh Gilbert, spero davvero che la Redomon e Kingsport mi piacciano, ma in cuor mio so che non sarà così!
«Che fine ha fatto tutta la tua filosofia positiva, Anna?»
«È sommersa sotto una gigantesca ondata di solitudine e nostalgia di casa. Ho desiderato per tre anni interi di andare alla Redmond, e adesso che sta succedendo non voglio più andarci! Ma non preoccuparti. Tornerò a essere allegra e filosofica dopo averci fatto un bel pianto su. Devo farlo per forza, ma dovrò aspettare stasera, quando sarò a letto nella mia nuova casa, ovunque essa sia. Dopodiché tornerò a essere Anna».”
«Che fine ha fatto tutta la tua filosofia positiva, Anna?»
«È sommersa sotto una gigantesca ondata di solitudine e nostalgia di casa. Ho desiderato per tre anni interi di andare alla Redmond, e adesso che sta succedendo non voglio più andarci! Ma non preoccuparti. Tornerò a essere allegra e filosofica dopo averci fatto un bel pianto su. Devo farlo per forza, ma dovrò aspettare stasera, quando sarò a letto nella mia nuova casa, ovunque essa sia. Dopodiché tornerò a essere Anna».”
Anche in questo libro vediamo lo scorrere dei tre anni di Anna e Gilbert all’Università di Redmond, la prima per studiare lettere, il secondo medicina.
Anna divide una pensione insieme a Priscilla Grant, conosciuta ai tempi della Queen’s Academy e diventata sua grande amica, e la nuova conoscenza Philippa Gordon.
L’amicizia con Gilbert è più stretta che mai, tanto che i due vengono considerati una coppia, anche se il ragazzo non osa avvicinarsi troppo per non turbarla. In effetti Anna, anche se del tutto interessata a vincere la borsa di studio in lettere per sollevare Marilla dall’enorme peso di pagare la retta universitaria, è piuttosto risentita dalle voci che circolano su lei e Gilbert.
“«Credo che forse abbiamo delle idee un po’ fuorvianti sul Paradiso, su com’è e su cosa ha in serbo per noi. Io non credo che sia molto diverso da questa vita, come pensano tutti. Credo che di fatto continueremo a vivere proprio come facciamo qui, e saremo sempre noi stessi, solo che sarà più facile essere buoni e… puntare in alto. Tutti gli ostacoli e le perplessità scompariranno e finalmente ci vedremo chiaramente. Non aver paura Ruby».”
L’estate in cui torna ad Avonlea è segnata da un evento tragico: Ruby Gillis, amica d’infanzia di Anna, dal carattere peperino e smorfioso, si ammala gravemente di tisi. Anna quasi non riconosce più la rosea Ruby, dai discorsi sui ragazzi e sul suo futuro marito. La trova seriamente provata e a poco valgono le parole positive e benauguranti che tutte le rivolgono. Solo con Anna Ruby si sente in grado di aprirsi e le confida che ha una paura tremenda di morire. Anna, toltasi i panni della ragazzina sognatrice, indossa quelli dell’adulta sincera e generosa, quindi accompagna l’amica nell’arduo percorso di accettazione della sua condizione. Dovrà morire, ma questo non vuol dire che dovrà essere qualcosa di triste e malinconico.
Ruby si sente rassicurata e la notte stessa rende la sua anima a Dio.
“«C’è una cosa che voglio dirti»
«Oh, non dirla» lo supplicò Anna. «Non dirla Gilbert, ti prego»
«Ma devo. Non possiamo andare avanti così, Anna, io sono innamorato di te. Lo sai che è così. E… non so neanche dirti quanto. Puoi promettermi che un giorno diventerai mia moglie?»
«Io… non posso» disse Anna disperata. «Oh Gilbert, hai… hai rovinato tutto».”
«Oh, non dirla» lo supplicò Anna. «Non dirla Gilbert, ti prego»
«Ma devo. Non possiamo andare avanti così, Anna, io sono innamorato di te. Lo sai che è così. E… non so neanche dirti quanto. Puoi promettermi che un giorno diventerai mia moglie?»
«Io… non posso» disse Anna disperata. «Oh Gilbert, hai… hai rovinato tutto».”
Durante il secondo anno, Anna inizia la sua vita indipendente: prende un appartamento con Philippa, Priscilla e la vecchia compagna Stella, alle quali seguirà Jamesina, zia dell’ultima, incaricata di prendersi cura della casa.
Anche il secondo anno è pieno di studio, finché all’avvicinarsi dell’estate, Gilbert prende coraggio: ammette di amare Anna e le chiede di sposarlo. Lei non se la sente di acconsentire, rispondendogli che potrà accontentarsi solo di un’amicizia.
Anna continua a sognare quell’amore improvviso e travolgente, incarnato da un uomo misterioso d’altri tempi, possibilmente che venga da lontano.
Gilbert non prende proprio bene la notizia e si allontana in maniera definitiva da Anna. Il rapporto tra i due cambia nuovamente e ritorna a essere quello di una semplice conoscenza.
La ragazza sembra cominciare a nutrire dubbi, o forse sono solo paranoie per il fatto che la vita stia cambiando, anche perché la sua migliore amica Diana si sposa con Fred Wright e questo la riempie sia di gioia che di tristezza: consapevole che la prossima volta che la vedrà non sarà più la sua Diana.
“Tutto a un tratto la profezia di zia Jamesina sulla pioggia si realizzò, in un unico rapido scroscio. Anna aprì l’ombrello e si affrettò lungo il pendio. Quando imboccò la strada del porto, fu investita da una violenta raffica di vento e l’ombrello si rovesciò. Anna lo afferrò disperatamente con entrambe le mani. Poi sentì una voce alle sue spalle: «Mi scusi, posso offrirle il riparo del mio ombrello?».”
Ma come sappiamo la tristezza in Anna dura poco e all’inizio dell’estate, durante un travolgente e improvviso temporale, incontra l’affascinante e misterioso Royal Gardner.
L’infatuazione è ricambiata e in breve tempo i due cominciano a fare coppia fissa. Agli occhi di tutti sono affiatati, tant’è che sono in molti ad aspettarsi una proposta entro l’anno.
Nel frattempo anche Gilbert si fa vedere in coppia fissa con Christine Stuart e, neanche a dirlo, Anna ne è gelosa, cercando paragoni nella sua testa dove la povera Christine ne esce sempre sconfitta.
A fine anno Royal le chiede di sposarla, ma Anna – che nel frattempo aveva persino conosciuto la sua famiglia, divenendo grande amica della sorella Dorothy – sente dentro di sé che neanche lui è l’uomo dei suoi sogni. Non avverte amore, forse solo una grande simpatia.
Dopo la laurea torna ad Avonlea, ma non è l’unica a essere cambiata: Diana ha ora un figlio e molte delle sue vecchie compagne di scuola sono fidanzate o sposate. Lei è sola, e molto probabilmente rimarrà a lungo così. Non ha neanche più il suo amato amico ciliegio (da lei chiamato Regina delle Nevi) a cui poter confidare i suoi turbamenti, insomma: la sua infanzia è ufficialmente finita. Nel suo futuro ora c’è solo il lavoro, che inizierà in autunno preso la Scuola Superiore Summerside, col ruolo di preside e insegnante.
“Dopo essersi ripreso era venuto spesso a Green Gables e qualcosa del loro vecchio rapporto aveva cominciato a riaffiorare. Ma ad Anna non bastava più. Una volta fiorita, la rosa dell’amore aveva fatto impallidire il bocciolo dell’amicizia, che non aveva più alcun profumo.”
Mentre è intenta nelle sue elucubrazioni, le viene notizia che Gilbert si è ammalato gravemente di febbre tifoide, tanto che sembrerebbe stia per morire. La notizia le giunge come una coltellata al petto: trascorre l’intera notte in preda all’ansia, all’agitazione, al pianto e al dolore di essersi resa conto troppo tardi di amarlo. Dopo lunghissime e interminabili ore buie, la mattina reca con sé la notizia che il peggio per lui sembra essere passato, e si riprenderà in modo graduale.
Anna e Gilbert tornano a frequentarsi e a essere ottimi amici quando lui è abbastanza in forze e, chiarendosi su quanto accaduto alla Redmont con i loro due pretendenti, Gilbert le chiede nuovamente di sposarla, ottenendo questa volta un sì.
Il bello è che la storia non finisce qui…
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