Questo è un breve resoconto dei fatti per farvi capire dove vogliamo arrivare: la censura.
L’azione, compiuta da Mark, davvero può essere ritenuta censura?
Partiamo da un concetto base: cos’è la censura?
In Italia la libertà di stampa è assicurata dall'Art. 21
della Costituzione. L’Art. 19 afferma: "Ogni individuo ha il diritto alla
libertà di opinione e di espressione, incluso il diritto di non essere molestato
per la propria opinione e quello di cercare, ricevere e diffondere informazioni
e idee attraverso ogni mezzo e senza riguardo a frontiere.”
In America è il primo emendamento a garantire la libertà di
parola e di stampa. Con queste premesse, sembra che Mark Zuckemberg abbia
commesso un illecito, ma è veramente così?
Nessuno, iscrivendosi a questo o a quel
sito o scaricando un’applicazione, legge mai i termini di utilizzo. Facebook
recita:
“Le persone creano community su Facebook solo se si sentono al sicuro.
Facebook impiega team dedicati in tutto il mondo e sviluppa sistemi tecnici
avanzati per rilevare usi impropri dei propri Prodotti, comportamenti dannosi
nei confronti di altri e situazioni in cui potrebbe essere in grado di aiutare
a supportare o proteggere la propria community. In caso di segnalazione di
contenuti o condotte di questo tipo, Facebook adotta misure idonee, ad esempio
offrendo aiuto, rimuovendo contenuti, bloccando l'accesso a determinate
funzioni, disabilitando un account o contattando le forze dell'ordine.”
In pratica, Facebook mette al bando gli illeciti e aggiunge:
“Facebook sviluppa sistemi automatizzati per migliorare la propria capacità di
individuare e rimuovere attività offensive e pericolose che potrebbero mettere
a rischio la community di Facebook.”
Se il social network liberamente sceglie che quel determinato account o prodotto è nocivo, si prodiga a bloccarlo o a rimuoverlo. Se scegliamo di mettere i nostri dati su una determinata piattaforma, dobbiamo attenerci alle leggi della medesima, esattamente come quando ci troviamo in uno Stato nostro o straniero.
Donald Trump ha per anni fomentato odio e diffuso fake news attraverso i social di Mark Zukerberg e di Jack Dorsey e più volte è stato silenziato per i medesimi motivi. Quante volte venivano cancellati suoi post in cui venivano incitati all’odio i suoi sostenitori? Certo, nessuno vieta a Trump di lanciare questi messaggi alla tv, per mezzo radio o per mezzo stampa – anche se fomentare l’odio per la sconfitta è combattere la democrazia di cui l’America si è sempre autoimposta il bisogno di esportarla. In questo modo l’ex presidente andrebbe incontro ad altri tipi di cause legali, ma non è questa la sede per parlarne e noi di 4Muses non abbiamo le competenze della giurisdizione americana per discuterne.
In conclusione, nessuno vieta a Trump di parlare liberamente e di esprimere le sue opinioni su presunti brogli elettorali, ma semplicemente non potrà farlo sui social network e quest’ultimi non hanno commesso alcun illecito di censura.
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