Quando fantasy e fantascienza si incontrano, il primo istinto di molti sarebbe quello di diffidare, perché è difficile creare e muovere dei personaggi all’interno di una storia con dei presupposti davvero agli antipodi. Eppure questo non ha scoraggiato né noi di 4Muses nella lettura, né l’autrice Seanan McGuire nel suo libro “Middlegame”.
In questo romanzo, ci vengono presentati due ragazzini, Roger e Dodger, entrambi geniali: Roger adora e padroneggia sin da piccolo le parole, mentre Dodger i numeri. Sono gemelli, divisi alla nascita e mandati ognuno al capo opposto degli Stati Uniti, eppure qualcosa li lega: uno strano legame mentale. Creati con l’alchimia, i due fratelli dovranno far di tutto per attivarsi come “divinità in Terra” senza che il loro malvagio creatore possa mettere le mani su quell’incredibile potere.
La particolarità di questo libro risiede negli scenari possibili che si aprono al lettore nelle diverse parti che lo compongono. A seconda delle scelte che prendono Roger e Dodger, perfino le parole che scelgono di usare, il risultato sarà sempre lo stesso, se non mutato nei dettagli, fatto di morte e distruzione. Per loro sembra non esserci un lieto fine, l’unica strada sarebbe quella di separarsi, non congiungersi mai e, infine, lasciare che il loro creatore possa far di loro ciò che aveva fatto con tutti i precedenti esperimenti falliti: distruggerli. Perché al mondo non c’è nulla di più dannoso di due ragazzi con il potere di “giocare” con il mondo, riassettarlo e cambiarlo per un loro capriccio, una volta appresa la virtù di essere come divinità che camminano sulla Terra, senza controllo e senza che qualcuno possa in qualche modo prevedere le loro mosse.
Nel romanzo vi è anche una storia parallela, indissolublmente legata a quella dei due gemelli: Over The Wall, un racconto – anzi, un metaracconto – scritto dalla più grande alchimista di tutti i tempi, Asphodel Deborah Baker. In questo racconto, che accompagna quasi ogni inizio capitolo della storia di Roger e Dodger, abbiamo due protagonisti identici a questi ultimi, ma dal nome Avery e Zib. La loro storia, come quella di Roger e Dodger, sembra un revival di Dorothy de “Il Mago di Oz”, con la differenza che lo scopo non sarà quello di un ritorno a casa, quanto un percorso per difendere se stessi da chi vuole tenerli prigionieri in quel mondo parallelo.
È un romanzo molto dark, in cui aleggia un continuo senso di tensione e di mistero, mentre seguiamo le vicende dei due bambini dall’infanzia all’età adulta, in cui dovranno fare i conti con ciò che sono e con le finzioni che li circondano. Sono due esperimenti e chi si avvicina troppo a loro, esclusi i ricercatori e le sentinelle del loro creatore, è destinato a fare una macabra fine.
Possiamo ritenere Middlegame come un progetto eccentrico dell’autrice, volutamente discontinuo e visionario, dove i piani del racconto si mescolano con quelli delle realtà possibili, ma anche con quelli del metaracconto al suo interno. Certo, spesso i cambi di prospettiva e di narratore possono rendere la storia un po’ confusa, ma ogni nodo, ogni scivolone del lettore viene spiegato nel finale.
Ciò che lega Roger e Dodger, all’inizio, è un forte senso di solitudine. Soprattutto per la bambina che affida se stessa ai numeri, la vita sembra dura, al punto da prendere scelte davvero drastiche. La solitudine di chi viene additato come diverso, di chi viene allontanato e respinto ha delle conseguenze che pochi possono immaginare. Per fortuna, però, una voce si insinua nella sua testa, la voce di un bambino che le fa capire che essere diversi non è sempre un concetto negativo, quanto un essere speciale. Sarà questo legame mentale a farli avvicinare, a colmare l’uno le mancanze dell’altro, perché dopotutto, come loro, siamo tutti divinità, basta saper capire l’universo e comunicare per assettarlo.
In uno dei nostri articoli avevamo parlato di Mystic Messenger, di come alcuni giochi cambino la rotta della trama a seconda delle scelte compiute. Bene, questo romanzo ricalca molto quello stile ma, essendo un libro, la McGuire si è dovuta inventare un modo per presentare al lettore gli scenari possibili, con tanto di commenti personali annessi durante la narrazione, a seconda della route, o della strada intrapresa.
Se siete stanchi di romanzi dalla trama sempre uguale, delle solite storie d’amore, noi vi consigliamo senza remore Middlegame.
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