Allegoria del trionfo di Venere, Agnolo Bronzino, 1540/1545. |
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mercoledì 30 settembre 2020
#Arte: Allegoria del Trionfo di Venere
martedì 29 settembre 2020
#Costume&Società: Un "mi piace" può aiutare?
lunedì 28 settembre 2020
#StorieRomane: Quartiere Eur
“L’Eur è un quartiere molto congeniale a chi fa di professione il rappresentante di immagini”
-Federico Fellini
Tra il fiume Tevere e la via Laurentina sorge l’Eur, acronimo di Esposizione Universale Roma. Un quartiere immenso, se si pensa che è più grande della città di Milano. Il progetto infatti, nasce proprio per questo: donare alla città di Roma una città al suo interno. Piena di verde, di natura, ma anche di monumenti, uffici e zone residenziali. Una città nella città, come viene sempre descritto.
sabato 26 settembre 2020
#Costume&Società: Viviamo nell'epoca dell'insulto
venerdì 25 settembre 2020
#StorieRomane: La Casina delle Civette
giovedì 24 settembre 2020
#Cinema&SerieTv: Il potere delle colonne sonore
mercoledì 23 settembre 2020
#Libri: Omicidio in rete
Così come qualsiasi cosa faccia parte della società, anche il web nasconde mille insidie. Non potremmo mai immaginare che il nostro vicino possa essere uno spietato serial killer, e a maggior ragione non riusciamo ancora a comprendere del tutto, o forse non vogliamo sapere, che il dark web è un luogo oscuro, dove si nascondono video pedopornografici, ma anche video di omicidi.
martedì 22 settembre 2020
#Cinema&SerieTv: The Social Dilemma - Ne siamo davvero consapevoli?
“The Social Dilemma” è un documentario disponibile su Netflix che porta alla luce le conseguenze delle tecnologie. Sappiamo già quello che state pensando, siamo tutti consapevoli che i social ci controllano, ma pensiamo anche che, una volta spento lo schermo del telefono, tutto finisca. Non è così.
lunedì 21 settembre 2020
#Libri: Jahrhundert - La trilogia
“Figlie di una nuova era”, “È tempo di ricominciare”, “Aria di novità”. La trilogia di Carmen Korn si divide in questi romanzi e descrive la vita di quattro donne per tutto il Novecento.
Si intrecciano relazioni, amicizie, passioni, facendo capire al lettore che la famiglia non è solo una questione di sangue e DNA, ma di affetti e condivisioni.
La Korn trasporta il lettore in un altro mondo. La scrittura è semplice e diretta, non si perde in descrizioni o scene inutili, tanto che sembra di vedere una serie tv. Non viene tralasciata la storia di nessuno dei tanti protagonisti, abbiamo così simpatie e antipatie profonde; ogni avvenimento sembra essersi imbattuto su di noi.
sabato 19 settembre 2020
#Costume&Società: Stupro maschile
La società ti insegna "non essere violentato" invece di "non violentare" |
venerdì 18 settembre 2020
#StorieRomane: La Porta Alchemica
Nei giardini di Piazza Vittorio, sul colle Esquilino, è presente un monumento che prende il nome di “Porta Alchemica” o “Porta Magica”. Non si trova nella sua posizione originaria: la Porta fu smontata nel 1873 e ricostruita nel 1888, con l'aggiunta di due statue del dio Bes, precedentemente situate nei giardini del Palazzo del Quirinale.
Non si sa bene quando venne edificata la Porta, si presuppone tra il 1655 e il 1680, ma si sa chi ne fu il proprietario: il marchese di Pietraforte Massimiliano Savelli Palombala nella sua residenza a Villa Palombala.
Abbiamo già parlato di Cristina di Svezia, se vi siete persi l’articolo potete ritrovarlo cliccando qui.
La passione del Marchese per l’alchimia nasce nel 1656 circa, grazie all’amicizia con Cristina, la quale era appassionata di scienza e alchimia. Fu istruita da Cartesio stesso e nella sua dimora possedeva un laboratorio gestito dall’alchimista Pietro Antonio Bandiera.
Nel Seicento a Palazzo Riario, sede di un’accademia, si riunivano i personaggi più illustri del tempo, quali: il medico esoterista Giuseppe Francesco Borri, l’astronomo Giovanni Cassini, l’alchimista Francesco Maria Santinelli, e molti altri…
Borri fu accusato dalla Chiesa di eresia, e rinchiuso a Castel Sant’Angelo. Una volta scarcerato venne ospitato dal Marchese il quale voleva apprendere i segreti dell’alchimia.
La leggenda narra che una notte Borri si mise alla ricerca di una misteriosa erba, in grado di trasformarsi in oro. Al mattino l’uomo sparì, ma nei pressi della Porta erano state trovate delle pagliuzze dorate, segno che l’esperimento di trasmutazione alchemica era riuscito.
Nessuno sa ancora il significato reale dei simboli incisi sugli stipiti, l'architrave e il basamento. Si dice che siano stati lasciati dal Borri e che il Marchese li abbia resi pubblici nella speranza che qualcuno, un giorno, li comprendesse. Altri sostengono che siano stati fatti da Palombala stesso, per tenere lontani i curiosi da quello che era l’ingresso del suo laboratorio di alchimia.
I simboli incisi sulla porta si ritrovano in molti libri di alchimia e filosofia esoterica dello stesso periodo storico. Sugli stipiti della porta è rappresentata la sequenza dei pianeti associati ai rispettivi metalli: Saturno-piombo, Giove-stagno, Marte-ferro, Venere-rame, Luna-argento, Mercurio-mercurio.
A ogni pianeta viene associato un motto ermetico, seguendo la lettura dal basso in alto a destra, per scendere dall’alto in basso a sinistra.
Ancora adesso la Porta possiede molta energia esoterica, tanto che è presente nel film “L’anno mille” (2008), diretto da Diego Febbraro, dove viene utilizzata come portale tra Medioevo e la Roma contemporanea.
Nei primi livelli del videogioco “Tomb Raider: Chronicles-La leggenda di Lara Croft” (2000), la protagonista per trovare la pietra filosofale deve cercare di aprire la Porta Magica.
Nel film “Sono tornato” (2018) Mussolini viene fatto cadere dall’alto proprio davanti a questa Porta.
giovedì 17 settembre 2020
#Cinema&SerieTv: Mulan - Disastro annunciato?
La recensione contiene spoiler
mercoledì 16 settembre 2020
#MustToWatch: The Boys
Dimenticate tutto quello che sapete sugli eroi della Dc o della Marvel e abbracciate il lato oscuro dei superpoteri. In "The Boys" viene sdoganato il paradigma dell’eroe.
martedì 15 settembre 2020
#StorieRomane: Beatrice Cenci, il fantasma più famoso di Roma
lunedì 14 settembre 2020
#Costume&Società: Origini della pizza
Ma la storia della pizza ha origini ancora più antiche.
Alcuni archeologi italiani e francesi hanno trovato in Sardegna un tipo di pane schiacciato e tondo risalente a tremila anni fa. A quanto pare esso conteneva già tracce di lievito, il che vuol dire che quelle popolazioni già utilizzavano quel prodotto.
Greci e i Persiani lavoravano il pane dandogli una forma tonda e appiattita. Alcune ricette simili sono state trovate anche in Egitto.
Ovviamente in Italia sono stati i Romani, già a conoscenza della ricetta, a renderla un piatto popolare, cucinavano infatti dischi di farina direttamente nel focolare domestico.
Certo è che la prima ricetta della pizza la troviamo a cavallo tra il 1500 e il 1600 proprio nel Regno di Napoli, si tratta della Pizza Mastunicola. Il condimento prevedeva: lardo, cicoli, formaggio di pecora, pepe e basilico.
Le ricette cominciano a comparire in altre varie città italiane (Roma, L’Aquila, Pesaro, Sulmona…), anche se l’alimento veniva chiamato “pinsa” o “pitta”. Solitamente era bianca, con olio d’oliva, formaggio, pomodori o pesce.
Dalla metà del Settecento le ricette si arricchiscono con l’ingrediente del pomodoro. Sono di questo periodo storico la pizza Marinara (nel 1734), e la pizza Margherita (1796-1810) sfatando così il mito del cuoco napoletano.
Fino al 1830 la pizza veniva venduta nelle bancarelle ambulanti fuori dai forni, ed era considerata il piatto dei poveri. Ma i Borboni per primi, e i Savoia poi, ne erano così ghiotti che con il passare del tempo divenne un piatto amato da tutti.
Contrariamente a quanto si possa pensare, la diffusione delle pizzerie non fu veloce. Bisogna attendere quasi un secolo (gli inizi del Novecento) per vedere la nascita delle prime pizzerie sul territorio italiano, per lo più al Sud. Solo dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale il Nord Italia comincia a riempirsi delle pizzerie.
Con l’emigrazione del secondo dopoguerra le pizzerie hanno cominciato a diffondersi anche nel resto del mondo.
L’Antica pizzeria Port’Alba a Napoli è considerata la più antica pizzeria italiana ancora esistente; la sua nascita, infatti, è datata 1738.
sabato 12 settembre 2020
#MustToWatch: Pose
Le prime due stagioni sono già disponibili per un rapido bingewatching sulla piattaforma di streaming di Netflix.
venerdì 11 settembre 2020
#StorieRomane: Il segno di Durlindana, la spada dell'Orlando Furioso
giovedì 10 settembre 2020
#CinemaeSerieTv: Il sapore dell’esperienza
mercoledì 9 settembre 2020
#Musica: Strawberry Shortcake
martedì 8 settembre 2020
#SullaStrada: Reggia di Caserta
lunedì 7 settembre 2020
#CostumeESocietà: Bodyshaming o paura del diverso?
sabato 5 settembre 2020
#StorieRomane: Garbatella
A differenza di molte altre città italiane, i quartieri di Roma sorgono come inno all’architettura e il primo costruito in chiave moderna è certamente Garbatella.
A piazza Benedetto Brin, il 18 febbraio 1920, Re Vittorio Emanuele III posò la prima pietra della Borgata Giardino “Concordia”, così venne chiamato originariamente il quartiere.
venerdì 4 settembre 2020
#Libri: Gente del Sud
Noi di 4Muses siamo molto legate alla storia e crediamo fermamente di essere il risultato di ciò che i nostri antenati sono stati. Come accade per gli alberi, i frutti sono più succosi e le chiome più lucenti se le nostre radici sono ben salde e sicure. Non possiamo dare il nostro Essere al mondo se non conosciamo il nostro Passato.
Per questo alla fine del libro possiamo conoscere un po’ anche dell’autore, perché abbiamo letto le sue vicende famigliari, -anche se a volte romanzate o inventate- come se fossimo stati degli spettatori silenziosi in casa Parlante.
giovedì 3 settembre 2020
#Pensieri: Cinema post-covid
mercoledì 2 settembre 2020
#StorieRomane: Il cuore di Nerone
La leggenda che tratteremo oggi riguarda il suo “cuore”.
martedì 1 settembre 2020
#Costume&Società: Calcio e arte
“Ci sono tifosi di calcio, e poi ci sono i tifosi della Roma” Agostino di Bartolomei
Viviamo nella Capitale e respiriamo la sua energia quotidianamente. Qui il calcio è tutto ed è proprio per la sua importanza che si sono formati calciatori come Francesco Totti e Daniele De Rossi che fin da bambini si sono allenati e sacrificati nel nome di Roma.
“Ho solo un unico rimpianto: quello di poter donare alla Roma una sola carriera” Daniele De Rossi