Così come qualsiasi cosa faccia parte della società, anche il web nasconde mille insidie. Non potremmo mai immaginare che il nostro vicino possa essere uno spietato serial killer, e a maggior ragione non riusciamo ancora a comprendere del tutto, o forse non vogliamo sapere, che il dark web è un luogo oscuro, dove si nascondono video pedopornografici, ma anche video di omicidi.
In questo thriller di Gianluigi Repetto ci troviamo ad Alessandria, dove il commissario Sara Sassi è alle prese con il suo primo caso di omicidio. È giovane, è donna ed è ostacolata dal fatto che gli unici indizi che la possono aiutare a trovare l’assassino siano nascosti nella parte più profonda e difficilmente penetrabile del web.
Se normalmente la persona più affidabile può nascondere mille orribili segreti, a maggior ragione succede quando si indaga via web. Non ci sono infatti dati reali: gli hacker più professionisti si celano dietro nickname, volti e profili falsi. Scoprirli è un’impresa più che ardua, tanto che molti casi restano irrisolti.
È un thriller che tiene incollati tra le sue pagine per intere ore. Come può la polizia indagare su un omicidio girato in un video e poi caricato su internet? Chi sono i colpevoli, oltre alla mano invisibile che tiene la telecamera? Anche chi ha pagato per pubblicarlo? Chi lo ha comprato per vederlo?
Sono tante le domande etiche che nascono capitolo dopo capitolo. E sono anche tante le questioni morali che tutti noi dovremmo porci quando accendiamo internet. Un nostro commento chi può ferire? Quali emozioni può suscitare in chi legge? Perché stiamo mettendo in rete – e quindi a disposizione di tutto il mondo - i nostri dati, i nostri sogni, le nostre passioni, i nostri affetti? Ma soprattutto: che danno può provocare in noi questa nostra scelta? Ci soffermiamo mai a pensare che qualcuno può ferirci facendo leva su un post condiviso?
Questo libro fa riflettere molto sulle potenzialità del mondo informatico. Attenzione: non è il mezzo a essere il problema, ma l’uso che se ne fa. Un coltello può aiutarci a mangiare, facendo a pezzetti il cibo, ma può essere anche un’arma letale.
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