La volta scorsa, per la rubrica "#Musttowatch", abbiamo parlato di qual è stata la rivoluzione culturale e sociale introdotta da Sex & The City. Questa volta è il turno di Scrubs - Medici ai primi ferri.
Serie tv dei primi anni 2000, non ha avuto difficoltà ad
imporsi sul panorama del piccolo schermo. Non è di certo la prima che parla di
medicina, inoltre avevamo già E.R., Grey’s Anatomy che parlavano di relazioni
d’amore tra un’operazione e l’altra. Avevamo già gli intrighi, le scene di uno
strazio imbarazzante (e non solo nelle serie TV d’oltreoceano) e le “piazzate”
tra le corsie. Avete presente queste scene? Bene, Scrubs non è nulla di simile.
Affronta sì i temi della medicina, ma con più realismo e in maniera meno
tragica. Non c’è l’intento di forzare lo spettatore a piangere, anzi, si predilige
uno stile di sit-com, qualcosa di fresco e meno demoralizzante. La prima
pubblicità della serie tv recitava infatti : “Più clinico di ER, più
cinico di Ally McBeal, più piccante di Sex & the City, più
frizzante di Friends.”
Realtà e fantasia si alternano continuamente attraverso gli
occhi del protagonista, JD, in cui vediamo sia i fatti che realmente accadono e
come sono, invece, nella sua immaginazione. È un nuovo modo di affrontare i
grandi temi della malattia senza sfociare mai nel ridicolo. Diversamente dai
medical-drama, Scrubs offre anche lo smascheramento degli stereotipi americani
con un pizzico di ironia che non guasta mai. I temi affrontati vengono sempre
visti in almeno due ottiche differenti, così da offrire sempre ottimi spunti di
riflessione – se lo si vuole. Altrimenti ci si gode una sit-com degna del suo
nome.
Il prossimo appuntamento è con Dawson's Creek, continua a seguirci!
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