Per dove passa l’amore? Per le nostre emozioni, i nostri sentimenti, certamente ma anche per l’arte, soprattutto per la musica. Fin dall’antichità muoversi a passo di danza ha significato un primo passo verso il corteggiamento, per poi approfondire il tutto con le odi cantate dai lirici e dalla musica classica. Successivamente si è arrivato a sospirare per le opere liriche, con sguardi furtivi all’amato di turno quando un testo poteva sembrare parlasse proprio di lui.
Dalla seconda metà del Novecento in poi la musica è diventata sempre più popolare tra i giovani, che con la Beatlemania in primis hanno fatto dei brani passati in radio un vero e proprio manifesto d’amore, tralasciando i libri come manuali per scoprire questo sentimento.
Da un vinile, una musicassetta, un cd fino alle playlist dei nostri giorni: dedicare una canzone a qualcuno ha un significato profondo, che passa dalla colonna sonora della nostra vita al “non te lo so dire, quindi te lo canto”.
E arriviamo quindi alla domanda dell’articolo: nel corso dei decenni l’amore è cambiato per la musica, o è la musica che si è adattata al nuovo modo di esprimere l’amore? Vediamolo… (ovviamente ci basiamo maggiormente dal punto di vista italiano).
Dalla seconda metà del Novecento in poi la musica è diventata sempre più popolare tra i giovani, che con la Beatlemania in primis hanno fatto dei brani passati in radio un vero e proprio manifesto d’amore, tralasciando i libri come manuali per scoprire questo sentimento.
Da un vinile, una musicassetta, un cd fino alle playlist dei nostri giorni: dedicare una canzone a qualcuno ha un significato profondo, che passa dalla colonna sonora della nostra vita al “non te lo so dire, quindi te lo canto”.
E arriviamo quindi alla domanda dell’articolo: nel corso dei decenni l’amore è cambiato per la musica, o è la musica che si è adattata al nuovo modo di esprimere l’amore? Vediamolo… (ovviamente ci basiamo maggiormente dal punto di vista italiano).






