Abbiamo intervistato Vangio in occasione dell’uscita del suo ultimo singolo, “Van Gogh”, disponibile dal 18 ottobre 2024 in rotazione radiofonica e in tutte le piattaforme digitali di streaming.
Come potrebbe suggerire il titolo, la canzone nasce dopo aver trovato l’ispirazione dentro al museo che porta il nome del pittore olandese. Il brano parla di come sia possibile avere qualcuno che nella vita riesca a guardarti con occhi diversi nonostante tu possa essere in un momento di debolezza, proprio come fece van Gogh con i fiori più appassiti.
Come potrebbe suggerire il titolo, la canzone nasce dopo aver trovato l’ispirazione dentro al museo che porta il nome del pittore olandese. Il brano parla di come sia possibile avere qualcuno che nella vita riesca a guardarti con occhi diversi nonostante tu possa essere in un momento di debolezza, proprio come fece van Gogh con i fiori più appassiti.
“Ho scritto questo brano dopo aver visto i girasoli di Van Gogh. Uscito dal suo museo ad Amsterdam, mi sono seduto subito su una panchina e l’ho scritta di getto. La musica l’ho composta solo successivamente, quando sono tornato a casa e tra un testo e l’altro ho ripescato questo dalle mie note.”
- Vangio
Vangio studia pianoforte jazz al 2° anno di Triennio al Conservatorio “G. Verdi” di Milano e canto jazz al 1° anno di Triennio presso la medesima università.
Quest’anno ha partecipato al VociVere Festival classificandosi al 3° posto nella categoria inediti, ai casting di XFactor ed Amici e all’European Voice and Sound che gli ha dato la possibilità di cantare prima di Ariete e Mecna al Trentino Love Fest alla Trentino Music Arena a luglio.
Studia pianoforte dall’età di dodici anni e scrive le sue canzoni accompagnandosi al piano.
Ciao Vangio! Grazie mille per la tua disponibilità. Parlaci di come hai iniziato con la musica e come hai capito che questa sarebbe stata la tua strada…
È una storia un po’ particolare. Da piccolo, alle elementari, avevo provato inziato a prendere lezione di canto e di batteria, in seguito però a un incidente dove per sbaglio mio cugino mi ha tirato un sasso nell’occhio, ho dovuto smettere con tutto ciò che poteva creare pressione (quindi anche basket e break dance) perché la mia retina era in pericolo, l’unica cosa che ho potuto fare tornato a casa dall’ospedale in quel periodo, che non costituisse un pericolo per la mia retina era suonare il pianoforte, e da li è iniziato tutto.
L’ispirazione per il tuo brano “Van Gogh” ti è arrivata appena hai visto i suoi girasoli nel museo di Amsterdam, e hai scritto il testo appena uscito da lì. Sembra quasi ci sia un forte legame tra voi, te lo aspettavi perché magari è uno dei tuoi pittori preferiti, o è stato del tutto inaspettato?
È stato decisamente inaspettato, sia perché di solito scrivo musica e testo/melodia quasi insieme, forse la musica un po’ prima, sia perché non avevo mai preso ispirazione un quadra e scritto cosi di getto subito dopo.
Credo che la vita di van Gogh sia una fonte inesauribile di ispirazione, soprattutto per noi artisti (io sono scrittrice) perché anche quando vaghiamo nel buio e sembra non sappiamo cosa stiamo facendo, in realtà stiamo creando. Devo dire che a volte mi capitano giorni in cui non scrivo una parola e poi mi rendo conto che sto scrivendo nella mia testa… Ci sono anche per te giorni silenti dal punto di vista musicale? Se sì, come li affronti?
Certamente, io come esercizio di scrittura mi obbligo a scrivere tutti i giorni, però come dici tu apputno ci sono giorni in cui mi viene fuori una riga scarsa di testo magari, in quei momenti non mi faccio abbattere e non forzo più del dovuto la creatività, sapendo che ci saranno giorni migliori e coglierò i frutti del mio lavoro nel tempo.
Sei arrivato al terzo posto nella categoria inedita al VociVereFestival. Com’è stata questa esperienza e che emozioni hai provato sapendoti sul podio?
È stata decisamente una bella esperienza, ho avuto modo di confrontarmi con altri artisti emergenti e sicuramente è stata una bella soddisfazione per il lavoro svolto.
Hai partecipato
anche ai casting per Amici e XFactor. I due talent show sono spesso
oggetto di critiche dagli addetti ai lavori, quanto contano, per te,
programmi come questi nel mondo della musica?
A oggi, a mio parere, visto quanto è saturo il mercato musicale, sono di fondamentale importanza ma non sono sicuramente la cosa più necessaria, oltre a ciò possono essere una lama a doppio taglio, possono lanciarti come bruciarti.
Scrivi i tuoi testi da quando hai dodici anni, potendo tornare indietro, che consiglio ti senti di dare al te bambino?
Vorrei dirgli di scrivere ancora di più già a quell’età, in maniera da essere più bravo ora, ma probabilmente non avrebbe neanche senso, perché penso che sia una questione di maturità e la maturità non è una cosa che si può forzare...
A oggi, a mio parere, visto quanto è saturo il mercato musicale, sono di fondamentale importanza ma non sono sicuramente la cosa più necessaria, oltre a ciò possono essere una lama a doppio taglio, possono lanciarti come bruciarti.
Scrivi i tuoi testi da quando hai dodici anni, potendo tornare indietro, che consiglio ti senti di dare al te bambino?
Vorrei dirgli di scrivere ancora di più già a quell’età, in maniera da essere più bravo ora, ma probabilmente non avrebbe neanche senso, perché penso che sia una questione di maturità e la maturità non è una cosa che si può forzare...
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