lunedì 23 dicembre 2024

#Natale: I canti di Natale che hanno fatto la storia

Silent night, holy night, all is calm, all is bright round yon Virgin, Mother and Child… se non l’avete letta cantando è solo perché non conoscete “Astro del ciel” in inglese.
Chi, come me, ama le canzoni natalizie e le canta appena riposte le decorazioni di Halloween? Ecco, se sei del mio stesso team, di certo chiesto com’è possibile che ogni canzone di Natale sia bella. Che sia un miracolo?

Parlando seriamente, ho deciso di fare qualche ricerca e questo è quanto ho scoperto; iniziamo con delle piccole curiosità sui brani più famosi… 

 
Tra i canti più antichi e più conosciuti in Italia vi è di certo “Adeste fideles”, ancora oggi cantato in latino. Non si sa con certezza chi ne sia stato l’autore, né in quale anno fu scritto, tutto quello che conosciamo è che il compositore Sir John Francis Wade lo avrebbe trascritto nel 1743-1744 dopo aver ascoltato un canto popolare irlandese, per poi convertirlo in testo cattolico per farlo cantare a un coro di Douai, una cittadina a nord della Francia.

Dieci anni dopo, nel 1754, il vescovo napoletano – poi divenuto santo – Alfondo Maria de’ Liguori compone “Canzoncina a Gesù Bambino”, che oggi conosciamo con il titolo di “Tu scendi dalle stelle

Stille Nacht” è forse il canto più famoso in ogni lingua in cui è stato tradotto (più di 300 tra lingue e dialetti) e noi in Italia lo conosciamo come “Astro del ciel
Joseph Mohr, sacerdote di salisburgo, ne scrisse il testo nel 1816 ma solo due anni dopo ne venne aggiunta la melodia, composta dal maestro elementare e organista Franz Xaver Gruber. Anche se quest’ultimo era abile a suonare l’organo, Mohr gli chiese di scrivere una melodia adatta solo a coro e chitarra, probabilmente perché l’organo della chiesa non era funzionante per qualche guasto.

Siamo in America, nell’autunno del 1857 e tra gli statunitensi dell’epoca spopola un brano scritto e composto per il Giorno del Ringraziamento: “One Horse Open Sleigh”. Esatto, la celebre “Jingle Bells” inizialmente era un canto per il Ringraziamento. Curioso, no?

Nel 1942 viene pubblicato “White Christmas”, brano di Bing Crosby e tra le canzoni natalizie più vendute della storia. Ma è a inizio anni ’70 che le canzoni di Natale diventano un po’ più pop. “Happy Christmas (War is Over) ”, di John Lennon e Yoko Ono diventa l’ennesimo inno manifesto della pace nella rivoluzione hippie. Successivamente troviamoil brano natalizio (mi scuso) pop per eccellenza (scusatemi ancora) degli anni ’80: “Last Christmas”, degli Wham! (1984).

Con testi ricchi di speranza, pace, amore, perdono, conciliazione, viene facile capire perché cantandoli ci sentiamo subito meglio. Indipendentemente dalla lingua parlata, questi sono temi che toccano le corde più profonde di tutti noi, abitanti terrestri in eterno conflitto con noi stessi.
Fa bene ricordare, per esempio, che durante la tregua di Natale nella Prima Guerra Mondiale soldati nemici si unirono al fronte per intonare tutti insieme “Astro del ciel”, ognuno nella propria lingua.

Secondo la psicologia, poi, la musica attiva la memoria autobiografica, figuriamoci quindi le emozioni che possono scatenare in noi tutti questi brani! Insomma: inconsciamente ascoltandoli andiamo a ripescare i ricordi più felici, quando tutto andava bene e non eravamo sommersi nello stress del presente, non deve sorprenderci perciò se ci sentiamo più felici dopo.

Qual è il tuo brano natalizio del cuore? Fammelo sapere nei commenti!

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