lunedì 11 novembre 2024

#Anime: Il piano nella foresta

Mi sono ufficialmente sbloccata e ora posso guardare anime di questi tempi, seppur con un po’ di lentezza, visto il poco tempo a disposizione. Oggi voglio parlarvi de “Il piano nella foresta” (titolo originale: “Piano no mori – The perfect world of KAI”).


La prima versione del manga, scritto e disegnato da Makoto Isshiki, è uscito per la casa editrice giapponese Kōdasha nel 1998 per conludersi nel 2015. Già nel 2007, però, ne è uscito il film con lo stesso titolo in italiano, diretto da Masayuki Kojimae.
L’anime è prodotto dallo studio Gaina ed è stato trasmesso in Giappone per la NHK nella primavera del 2018, mentre nell’autunno dello stesso anno è approdato anche su Netflix.

Con sole due stagioni e ventiquattro episodi in totale, l’anime mi ha davvero commossa, facendomi empatizzare moltissimo con i personaggi e il loro amore per la musica.
 
Shûhei Amamiya si è trasferito da poco in una piccola realtà del Giappone. Proviene da una famiglia benestante, suo padre è il grandissimo musicista Amamiya e Shûhei è intenzionato a diventare come lui, forse più per compiacerlo che per vera passione. Passa tutto il giorno a studiare pianoforte, esercitandosi finché i brani non gli riescono alla perfezione, senza nessun errore e alzando sempre più l’asticella dei suoi obiettivi. Il primo in assoluto è quello di vincere il concorso pianistico nazionale per i bambini delle elementari. Per la sua forza di volontà e la giornata sempre piena per gli impegni musicali, può sembrare schivo, riservato e molto riflessivo, in realtà è molto di più: caparbio, competitivo e maniaco della perfezione.

Il primo bambino con cui fa amicizia è Kai Ichinose: solare, spensierato, allegro… è nato e cresciuto ai margini della foresta, in un bordello nel quartiere a luci rosse perché sua madre è una prostituta. Kai non dà peso alla sua condizione, né incolpa la madre o chissà quale destino: prende il meglio di ogni giorno e questo è suonare un misterioso piano, abbandonato nella foresta. Kai è l’unico essere umano che riesce a far uscire il suono dal pianoforte e per questo cattura l’attenzione del maestro di pianoforte della scuola Sosuke Ajino che lo prende sotto la sua protezione, insegnandoli la musica, dai suoi rudimenti ad affinare il grandissimo talento che ha.

Da questa partenza Kai e Shûhei sviluppano un rapporto di amicizia/inimicizia, dove la competizione è sempre ai massimi livelli. Sono tra i migliori al mondo, sanno di esserlo ed è per questo che non possono continuare a rimanere amici, perché ogni concorso – dal primo fino all’ultimo, quello che li vedrà adulti al Concorso pianistico internazionale Fryderyk Chopin di Varsavia – li spingerà oltre i loro limiti.


Non proseguo molto per evitare eventuali spoiler.

La colonna sonora, tra i brani più belli di Chopin, cattura lo spettatore e come se questo non bastasse all’ascolto di ogni nota si mescolano i pensieri dei personaggi, i loro ricordi, i loro dolori, le loro speranze e gioie. Quando si esibiscono la musica si impossessa della loro anima ed è la stessa cosa che accade agli spettatori sotto al palco, che riescono ad assorbire quello che il pianista ha da esprimere attraverso i brani.
Spero vivamente vi sia capitato, o vi capiti, di assistere a un concerto di musica classica di alto livello, perché è esattamente quello che accade.

L’anime insegna che chiunque può suonare, scrivere, cantare, dipingere, disegnare, ma solo gli artisti sanno far passare esattamente le emozioni che provano durante l’esibizione.
Il tema della competizione, poi, è così delicato da sfociare nell’ammirazione dell’altro, così che il nemico diventi una questione puramente personale. Il nemico è la parte di noi che ha paura di riuscire o di superare i limiti per non sbagliare. Una volta capito questo comprendiamo come nella nostra vita non ci sia nessuno da dover accontentare se non il nostro volere, il motivo per cui stiamo su questo Pianeta.

Kai, più maturo a livello mentale ed emotivo di Shûhei dovrà imparare a rispettare la musica, rimanendo nei suoi binari; mentre Shûhei, dalla tecnica impeccabile, dovrà imparare a lasciarsi andare perché è impossibile tenere tutto sotto controllo.

E altro ancora impareranno altri personaggi, tutti accomunati dall’amore per la meravigliosa musica di Chopin.

Questo è un anime importante, anche mistico, se vogliamo, che cattura tutti noi, pronti a sostenere tutti i musicisti presenti, anche se, diciamolo tranquillamente, abbiamo il nostro preferito…

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