mercoledì 12 giugno 2024

#TheBeatles: Good Morning Good Morning


Nel 1967 i Beatles se ne escono con l’album capolavoro Sgt. Pepper’s Lonely Hearts Club Band, con brani iconici e altri più dimenticati, come quello che andremo ad analizzare oggi: “Good Morning Good Morning”.


Scritto completamente da John Lennon – con ispirazione avvenuta guardando uno spot dei corn flakes della Kellogg – ha comunque i crediti Lennon-McCartney.

P.s. ho scritto questo articolo prima che i social si caricassero di video sulla relazione tra John, Cynthia e Yoko. Questo post scriptum è necessario non tanto perché non ho voglia di modificare l
’articolo, ma perché credo che un po’ tutti noi dovremmo imparare a giudicare di meno e ascoltare di più. Come dico sempre, poi, la figura di John Lennon è troppo complessa per poter essere definitva in video o post da due minuti.

Good Morning, Good Morning
(Buongiorno, buongiorno)

Good Morning, Good Morning
(Buongiorno, buongiorno)
Good Morning ah
(Buongiorno, ah)


Con la sua pungente satira, John descrive la vita di un uomo comune, imprigionato nel matrimonio e nella famiglia che prova a comportarsi bene, ad andare a lavoro come tutti, ma qualcosa lo spinge a fare tardi la sera, a flirtare con altre donne per tornare a casa quando fuori comincia a fare l’alba.

Questo uomo è inconsciamente consapevole del suo turbamento, che c’è qualcosa che non va, ma non sa esprimerlo, così come gli altri attorno a lui, pur correndo, percepiscono qualcosa ma nessuno si ferma ad aiutarlo. E così, anche se sono le cinque di sera ed è l’ora del tè, rituale caro agli inglesi, lui non riesce a tornare a casa, a parlare col figlio per capire come sta, e come il sole lascia il posto alla luna, così la lucidità della mente si fa oscurare dalla voglia di evasione.

Nel momento in cui ha scritto il brano, John stava ancora con Cynthia, un amore nato da adolescenti, con i due che si sono sposati quando lei è rimasta incinta di Julian, seppur hanno tenuto il tutto segreto nei primi anni della band.   
John non era di certo pronto per il matrimonio, ma allo stesso tempo non avrebbe mai abbandonato il figlio, perché sapeva bene, essendo cresciuto con gli zii proprio perché i suoi genitori se ne sono fregati, cosa questo avrebbe significato per il bambino e futuro uomo.    

Ma è davvero giusto sposarsi solo per dovere?


Erano gli inizi degli anni Sessanta, forse in molti si ponevano quella domanda ma non tutti avevano il coraggio di rispondere ad alta voce. John era tra quelli che rimanevano muti, forse annuivano dicendosi che è così che si fa.    
Facile giudicare adesso, con una mente più aperta, con il divorzio a portata di mano, con psicologici e psichiatri che non sono più visti come i medici dei matti. Ma ai tempi era tutta un
’altra cosa e si doveva rimanere in silenzio. In silenzio con i propri demoni e le proprie ferite.


Nel 1965 John ha cantato a tutto il mondo
Help!” proprio per urlare il suo dolore, e già questa fu una scelta abbastanza coraggiosa, ma nessuno sapeva del padre andato via quando aveva tre anni e mai più tornato, della madre che non ha saputo crescerlo e che lo ha lasciato alla sorella, anche se lei nel frattempo metteva al mondo altre figlie. Nessuno sapeva che magari sì, si è pentito subito di aver sposato Cynthia, ma che non avrebbe mai voluto ferire Julian ed è per questo che è rimasto finché ha potuto.

La frase finale, poi è criptica: l’uomo va a uno spettacolo e spera che anche la ragazza con cui a flirtato vada. Ma dove? Con lui o via da lui? Lo stesso John si è sempre trovato in un punto scomodo della sua bilancia tra bene e male, e proprio questa mancanza di decisione ferma e decisa, lo ha spinto poi all’uso di sostanze stupefacenti e a quanto ora sappiamo.


“Good Morning Good Morning”, quindi, non è assolutamente un brano da skippare, ma anzi, uno di quelli da ascoltare attentamente per comprendere la natura interiore di John Lennon.

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