mercoledì 16 giugno 2021

#MustToWatch: Naruto

Attenzione, questo articolo potrebbe contenere spoiler sulla serie.

Ovviamente, dopo aver parlato di alcuni degli shōnen più famosi e apprezzati nel magico mondo dell'animazione giapponese, non potevamo non parlare di Naruto.

Nato dal genio di Masashi Kishimoto e pubblicato per la prima volta nell'Ottobre 1999 sulla rivista Weekly Shōnen Jump, Naruto, conclusasi nel Novembre 2014, conta settecento capitoli raccolti in settantadue volumi.
Dall'opera scritta sono poi successivamente state tratte due serie: Naruto, - per i primi ventisette capitoli del manga - composta da duecentoventi episodi e cinque stagioni e andata in onda dal 2002 al 2007 e Naruto: Shippuden (letteralmente: Naruto: Le cronache dell'uragano), composta da cinquecento episodi e ventidue stagioni.

Insomma, questo è un MustToWatch, sì, ma mettendoci una mano sulla coscienza pensiamo sia doveroso (prima di elencarvi i motivi per cui dovreste guardare Naruto) avvertirvi del fatto che le due serie contano complessivamente duecentonovantanove episodi filler.
Ah, sì, rimboccatevi anche le maniche e trovate un divano comodo, perché vi aspettano 17.280 minuti di serie da guardare.

Ma dopo avervi parlato del tasto dolente, andiamo a capire insieme perché non solo viene considerato uno dei "papà degli shōnen", ma è anche il quarto manga più venduto al mondo - dopo One Piece, Dragonball e Golgo13 - con più di 250 mila copie vendute in tutto il mondo, e una delle serie anime più famose e amate.
"Io sono Naruto Uzumaki. Mi piace il ramen istantaneo, e mi piace molto il ramen che Iruka sensei mi offre all'Ichiraku Noodle Shop, ma odio i tre minuti che devi aspettare dopo aver versato l'acqua nella tazza del ramen e il mio sogno per il futuro è superare in abilità tutti gli Hokage e far capire a tutta la gente del villaggio quanto sono forte!"

Naruto Uzumaki ha dodici anni, e il suo sogno è quello di diventare Hokage (così è chiamato il capovillaggio del Villaggio della Foglia).
Al suo interno ha sigillato dalla nascita la Volpe a Nove Code (in giapponese Kyūbi no Kitsune, 九尾の狐, creatura del folclore giapponese di origine demoniaca) a sua insaputa, ed è considerato un reietto odiato da tutti; i suoi concittadini non conoscono la sua vera natura e si sa, chi ha paura e non conosce qualcosa, solitamente non conosce soluzioni migliori dell'astio e dell'emarginazione.
È impulsivo, irruente, estremamente immaturo e inizialmente anche incapace nelle abilità ninja, e pur di attirare l'attenzione su di sé combina sempre qualche guaio. Comunque, a prima vista non è proprio un personaggio apprezzabile, e per moltissimi continua a non esserlo per tutto il proseguimento della serie.
Nonostante la sua incapacità, in seguito ad alcune vicende, riuscirà a diplomarsi all'Accademia Ninja e verrà inserito insieme Sasuke Uchiha e Sakura Haruno in una squadra di allenamento: il Team 7, capitanato da Kakashi Hatake.

In Naruto, ciò che differenzia un essere umano comune da un ninja è l'utilizzo da parte di quest'ultimi del chakra: l'unione tra l'energia fisica e mentale che viene incanalata attraverso un particolare sistema circolatorio. Il chakra può essere alterato in cinque tipi elementali in base a come viene impostata l'energia e alla natura di chi la utilizza: fuoco (火), vento (風), fulmine (雷), terra (土) e acqua (水), e viene utilizzato con diverse tecniche che si dividono in Taijutsu, o Jujutsu (le arti marziali), Ninjutsu (le arti magiche) e Genjutsu (le arti illusorie).
Esiste una quarta categoria, chiamata Kekkei Genkai (l'abilità innata), ma è impossibile da apprendere attraverso qualsiasi tipo di allenamento, in quanto viene trasmessa solo geneticamente; in questa categoria rientrano i Dōjutsu (le arti oculari).
Nel sistema circolatorio del chakra sono presenti delle zone specifiche chiamate le otto porte difensive del corpo, e fanno sì che il ninja in questione non vada oltre alle proprie capacità. Queste porte possono essere aperte, e aprendole il ninja può superare le suddette capacità, ma con il rischio di sovraccaricare se stessi talvolta fino alla morte.
Le otto porte sono: la Porta dell'Apertura, del Riposo, della Vita, della Ferita, della Chiusura, della Visione, dello Stupore e della Morte.

Ma dopo aver spiegato gli argomenti principali e le basi del mondo ninja, torniamo al fulcro dell'articolo: perché dovreste guardare Naruto.
Come abbiamo detto, è una delle serie da cui poi moltissime altre hanno preso ispirazione, e a oggi parlarne può essere anche quasi scontato, ma prendiamo sempre in considerazione una cosa importantissima: a fine ventesimo secolo erano pochissime le opere che mettevano sotto ai riflettori alcune delle cose che a noi ad oggi sembrano viste e riviste.

Crescita e cambiamento:
C'è chi se la racconta e trova scuse costanti per non cambiare e non crescere - almeno finché queste scuse non vengono spazzate via una a una - e c'è chi invece non si stanca mai di migliorarsi e di superare i propri limiti.
Tra tutti gli esempi che potremmo fare, ci teniamo a parlare del personaggio di Rock Lee, un ninja senza alcuna capacità di utilizzo delle arti magiche e illusorie.
Soffrirà terribilmente e accuserà complessi di inferiorità senza eguali nei confronti di tutti gli altri suoi compagni che sembrano essere decisamente più bravi di lui in tutto, certo, ma poi si rialzerà e anche grazie al suo sensei, Might Guy, comprenderà che la sua forza più grande risiede proprio nell'unica cosa che sembra saper fare e forse, anche un po' nelle sue mancanze; infatti, saranno proprio le sue mancanze a spronarlo a sottoporsi a un allenamento intensivo nelle arti marziali, e saranno proprio i suoi allenamenti a renderlo un maestro quasi insuperabile in quest'ultime.

Pregiudizi:
Dopo il nostro protagonista, il personaggio che più verrà affossato dai pregiudizi delle persone attorno a lui è Gaara del Deserto, abitante del Villaggio della Sabbia e figlio del quarto Kazekage (capovillaggio del Villaggio della Sabbia).
Anche lui, come Naruto, ha sigillato al suo interno un cercoterio: il Tasso Monocoda.
Immaginatevi la sua vita come quella di Naruto, odiato da tutti e considerato un reietto.
Gaara è - al contrario del nostro protagonista - quel che è fin troppo facile diventare quando si cresce da emarginati e sopraffatti dai pregiudizi: più bullo dei bulli. O, come nel suo caso, un assassino a sangue freddo che nella sua vita ha come unico scopo quello di amare solo se stesso e obliterare chiunque incroci la sua strada.
Il suo personaggio e la sua vita ci intimano caldamente a pensare bene prima di puntare il dito contro qualcuno per un qualsiasi motivo, ma senza sapere niente di quel qualcuno. Non siamo tutti dei Naruto, non tutti riusciamo a essere proattivi e ottimisti nonostante le difficoltà.

Destino:
Ma quindi il destino è già scritto e non si può cambiare o è tutto nelle nostre mani?
Questo è il dilemma di Neji Hyuga, membro di uno dei clan più importanti del mondo ninja: il clan Hyuga, organizzato in una gerarchia che lo divide in Casata Principale e Casata Cadetta. A quest'ultimi viene applicato sulla fronte un tatuaggio, il Sigillo Maledetto, in grado di assicurare la loro completa obbedienza ai membri della Casata Principale.
Neji è considerato un genio naturale del suo clan, ma non potrà mai risaltare come tale ed essere il capofamiglia proprio perché appartenente alla Casata Cadetta, tutto quello che lui può fare è rispondere agli ordini senza fiatare.
È lui il personaggio che più di tutti si sentirà intrappolato in un destino che odia con tutto se stesso ma che sente di non poter cambiare.
Certo, Neji non potrà mai diventare quel che non è destinato a essere, e pensiamo che il concetto di "libero arbitrio" sia molto relativo, ma il destino non è né una trappola, né una costrizione, né tantomeno una giustificazione per lasciarsi andare.

Giusto peso:
In che senso, dite? Ve lo spieghiamo subito, e anche molto brevemente, per alcune cose non vanno spese troppe parole.
Principalmente due sono i personaggi che non sono assolutamente in grado di dare il giusto peso alle cose: Orochimaru e Sasuke Uchiha.
Entrambi sono la rappresentazione di quel che si diventa nell'inseguire ossessivamente una cosa; Orochimaru brama l'immortalità e la conoscenza suprema delle arti ninja, Sasuke la morte del fratello Itachi.
In questa prima serie vedremo i due divenire sempre meno umani - in un modo o nell'altro - nel tentativo di raggiungere un tanto agognato obbiettivo e non c'è da stupirsi se nel corso dei primi duecentoventi episodi i due falliranno miseramente, più di una volta.
Dopotutto, non a caso si dice che l'inseguire una cosa allontani quella determinata cosa da noi sempre di più.

"Un ninja non deve cercare una ragione di esistere, ma esistere come strumento al servizio del paese"

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