Cristina di Svezia (Stoccolma, 18 dicembre 1626-Roma, 19 aprile 1689) fu figlia di re Gustavo II Adolfo di Svezia e della regina Maria Eleonora del Brandeburgo.
Diventò regina a soli sei anni, nel 1632, ma abdicò nel 1654 convertendosi poi al cattolicesimo.
Dotata di estrema cultura, amava intrattenersi con gli artisti dell’epoca ed era così interessata alle arti, da farne il suo principale interesse. Per questo, sotto il suo regno, Stoccolma venne definita l’Atene del Nord.
Fu anche una donna molto discussa ai suoi tempi, perché amava il piacere e non si vergognava di farlo sapere. Non voleva sposarsi, detestava l'idea del matrimonio.
"Il matrimonio implica delle soggezioni alle quali io non mi sento in grado di sottostare, e non posso prevedere quando sarò in grado di vincere questa ripugnanza."
Abbandonò molte città europee, dove non riusciva a sentirsi a suo agio. Solo Roma riuscì ad accoglierla come meritava: da vera regina. Il 20 dicembre del 1655 raggiunse il Vaticano a bordo di una lettiga disegnata per lei da Gian Lorenzo Bernini, il quale restaurò Porta del Popolo e ancora adesso si può leggere la scritta a lei dedicata: “Felici faustoque ingressui”. I due divennero molto amici.
Cristina visse a Palazzo Farnese, dove decise di aprire l’Accademia Reale con l’obbligo degli ospiti di aderire alla musica, al teatro, alla letteratura e alle lingue. Era solita dare anche moltissime feste sfarzose, trasformando così la sua residenza in una vera e propria reggia, diventando a tutti gli effetti la Regina di Roma.
Per l'enorme dedizione che Cristina ha avuto nei confronti della città di Roma, ora riposa nelle Grotte Vaticane. Nella Basilica di San Pietro è possibile ammirare il monumento a lei dedicato, supervisionato dall’architetto Carlo Fontana.
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