sabato 3 dicembre 2022

#Pensieri: il triste destino degli stracci

La memoria, che concetto strano. Un contenitore di esperienze, un contenitore di fallimenti. Filamenti di esistenza racchiusi in un ricordo. Vicino o lontano che sia, è il passato che ha lasciato l'impronta. Proprio come i gabbiani che camminano sulla sabbia invernale. Un tempo pensavo fossero polli. Mi divertiva immaginare un pollo spaesato sul bagnasciuga.

venerdì 2 dicembre 2022

#RoFF17: Causeway - Recensione

Jennifer Lawrence, col suo più recente film, è stata tra le storie di punta della Festa del Cinema di Roma di quest’anno. È stata mostrata, in anteprima italiana, Causeway: una pellicola che ci riporta nel più caro dei temi dell’immaginario italiano ovvero il ritorno in patria del soldato. Dal 4 Novembre è disponibile su AppleTV+.

#SullaStrada: Poznan e Breslavia

Viaggiare vuol dire mettersi in gioco. Percorrere nuove strade e conoscere nuovi volti ci permette di venire in contatto con realtà distanti dai nostri usi e costumi. In questa sezione del blog ci divertiamo a raccontare i nostri spostamenti per poter cercare di portare, tra le nostre pagine virtuali, delle esperienze che possano essere un po’ dei diari di bordo. Oggi vi parleremo di due città della Polonia:
Poznan e Breslavia. Entrambe sono nella parte occidentale della nazione, più vicine alla capitale tedesca che a Varsavia.

giovedì 1 dicembre 2022

#RoFF17: La Cura - Recensione

Gli anni che abbiamo affrontato, sotto il punto di vista professionale e umano, non sono stati per niente facili da digerire. La reclusione all’interno delle mura domestiche ha dato modo all’immaginazione di poter esplodere. Cinematograficamente parlando, infatti, siamo in un periodo molto florido dal punto di vista produttivo. Film che sono stati fermi per anni, adesso, riescono a trovare il loro pubblico, ma molte narrazioni sono ancora ancorate a ciò che si è vissuto. “La Cura” è il film che non ci meritavamo sul Covid-19. Francesco Patierno torna alla Festa del Cinema di Roma e sceglie una chiave meta-cinematografica per rappresentare “La peste” di Camus.

Finzione e realtà, dunque, si mescolano all’interno della narrazione in una lenta discesa verso un limbo. Si resta sospesi in un mondo in cui Mandelli fa se stesso, ma gli altri attori intorno a lui recitano una parte. Un copione che si confonde, lentamente, per poter far fondere interpretazione e vita reale. Uno sguardo in camera, una richiesta di aiuto, ci ricorda che esiste una troupe dietro la macchina da presa. La quarta parete, in sostanza, viene abbattuta, ma ci lascia confusi e insipidi.

#Pensieri: Dietro le quinte

Più volte, qui sul blog o in radio, parliamo di come l’arte sia a tutti gli effetti una vocazione, una chiamata. Dentro ogni artista c’è una voce che ci spinge a creare, a mettere nel mondo materiale immagini e parole che abbiamo in testa e che non vanno via finché l’atto non raggiunge la sua perfezione nel compiersi.

Nella vita di tutti i giorni, tra una passeggiata, una chiacchierata ed eventi lavorativi, mi capita di osservare gesti e azioni che mi stringono il cuore e che nel corso delle ore, delle settimane, mi ritornano in mente, contornati da nuovi scenari, fatti da altre persone e so che mi daranno il tormento finché non le metterò per iscritto, in un racconto, in un articolo o anche in un disegno.
Quando sono andata dalla psicologa, lei è stata da subito chiara con me, chiedendomi se fossi brava a scrivere perché sono a tutti gli effetti un’artista. Mi ha spiegato come funziona la mente umana e come funziona poi quella delle persone ricche di creatività. Sono rimasta affascinata, ma non ho mai preso sul serio le sue parole, almeno finché non mi sono ritrovata nel mezzo di amicizie con artisti di ogni genere.

Non scrivo questo articolo per superbia, né per risultare indisponente. Vedete, in realtà lo scrivo rivolgendomi a coloro che amano l’arte e vorrebbero vivere per l’arte. A tutti quelli che si chiedono se ne sono degni o no, e anche a chi ha un artista tra le proprie amicizie e proprio non sa come prenderlo.

mercoledì 30 novembre 2022

#Racconti: Suona

Un giovane vaga confuso e senza ricordi. Intorno a lui non c'è niente. Spazio bianco, pagina vuota. Un carillon in mezzo al nulla. Il giovane, incuriosito, prima osserva l'oggetto, poi inizia a parlarci.

#Pensieri: It's my life

Da buona fan del rock, in ogni mia playlist non posso di certo far mancare i Bon Jovi.

Nel 2000 il gruppo fa uscire il singolo: “It’s my life”, che li fa tornare in auge anche per le nuove generazioni, per lo più europee. Il successo fu così popolare tanto che il ritornello ha risuonato su tutte le radio per i primissimi anni del Duemila.

A metà ottobre, mentre ero seduta su una panchina di un parco pubblico di Roma, mi sono imbattuta in molteplici stormi di rondini che migravano verso sud. Mi sono chiesta: “Loro sanno a cosa andranno incontro? Fame, stanchezza, pericoli… lo sanno? Ma davvero mi interessa saperlo? Lo sanno o non lo sanno, non cambia il fatto che attraversano metà del nostro Pianeta per continuare a vivere.” È come se avessero un sentore, una voce che dicesse loro: “Ecco, è il momento, parti”. Ed è lì che la mia mente mi ha riportata alla canzone.