Il tema della maschera viene utilizzato due volte dalla pittrice: sia nel 1938 con appunto l’opera di cui parliamo oggi e “La mascara” di sette anni più tardi. In entrambi i casi, questo oggetto sopra il volto serve a nascondere il dolore, a celarlo allo sguardo altrui. Frida è una donna dal temperamento forte e, malgrado le debolezze del corpo, nulla ha mai piegato del tutto il suo spirito. La niña in questione è molto probabilmente lei all’età di quattro anni e la maschera che le copre il volto è tipica dell’usanza messicana del “Dia de los muertos”. Avete presente il film d’animazione Disney “Coco”? Si tratta della stessa tradizione. Si tratta di una festa appunto messicana, ma che ha origini precolombiane, in cui la morte non viene vissuta come un lutto, ma come una celebrazione. Si festeggia di solito intorno alla fine di ottobre e i primi giorni di novembre. Durante la festa, si giunge al camposanto portando fiori o offerte di cibo per la commemorazione del defunto. Non c’è tristezza, anzi, è un’esplosione di colori e di vitalità.
Pagine
- Home page
- Chi siamo?
- Collabora con noi!
- Anime
- Arte
- Cinema & Serie Tv
- Comicità
- Costume & Società
- Disney
- Divina Commedia
- Harry Potter
- Intervista
- Libri
- Marvel
- Metafisica
- Mitologia
- Musica
- Must to...
- PennyLane
- Pensieri
- Personaggi
- Racconti
- Royal Family
- Spettacolo
- Star Wars
- Storie Romane
- Sulla Strada
- The Beatles
- Venezia80
- Videogiochi
sabato 7 maggio 2022
#Arte: la bambina con la maschera da teschio
Dopo
aver parlato di Frida Kahlo, ci
piace poter analizzare insieme una sua opera e oggi abbiamo deciso di
cominciare con “Niña con mascara de
calavera”, del 1938. La “bambina con
la maschera da teschio” ha come sotto testo una frase che, insieme all’opera,
serve a conferirle un messaggio ancora più angosciante: “Ella juega sola”, ovvero “Lei
gioca da sola”. Ma cosa rappresenta questo quadro?
#Personaggi: Frida Kahlo
Una delle
pittrici più famose della storia è sicuramente Frida Kahlo. Per molti, lei è
diventata simbolo di femminismo, di libertà, senza pensare a quanto dolore abbia
patito nella sua vita per riuscire a trascendere il corpo fisico ed elevarsi ad
artista. Oggi parliamo un po’ di lei, per fare un po’ di chiarezza nella sua
vita che l’ha portata una icona del Novecento.
venerdì 6 maggio 2022
#Cinema&SerieTv: The Gilded Age
Sebbene nel campo dell’arte non esistano vere e proprie ferie, nelle due settimane tra Pasqua e il 25 aprile, abbiamo avuto meno lavoro e quindi abbiamo potuto iniziare una serie tv che sapevamo già ci avrebbe appassionate: “The Gilded Age”.
Da amanti delle famiglie reali, e quindi da amanti di personaggi nobili, mecenati e nuovi ricchi – c’è chi ci dà delle classiste, la realtà è che ogni artista ha bisogno del suo mecenate per poter vivere – è stato solo il titolo a convincerci, ma dopo aver letto che il creatore è Julian Fellowes, (già produttore e sceneggiatore di Downton Abbey) abbiamo deciso di iniziarla e finirla subito, e difatti ci abbiamo messo solo tre giorni!
Da amanti delle famiglie reali, e quindi da amanti di personaggi nobili, mecenati e nuovi ricchi – c’è chi ci dà delle classiste, la realtà è che ogni artista ha bisogno del suo mecenate per poter vivere – è stato solo il titolo a convincerci, ma dopo aver letto che il creatore è Julian Fellowes, (già produttore e sceneggiatore di Downton Abbey) abbiamo deciso di iniziarla e finirla subito, e difatti ci abbiamo messo solo tre giorni!
#Spettacolo: Eurovision Song Contest
È quasi arrivato il momento, quello dell’Eurovision.
I giorni dell’Eurovision sono giorni strani, perché se di solito durante la settimana del Festival di Sanremo bene o male si conoscono tutti (o quasi) gli artisti in gara, il loro stile e il loro personaggio, è molto probabile che per tutta la durata del festival europeo (e non solo) di cui oggi vi racconteremo la storia, le cose non vadano esattamente come vanno per il Festival della Canzone Italiana.
Eppure lo si guarda e lo si commenta, perché potremmo anche essere le persone meno tradizionaliste di questo mondo, ma quando si parla di determinate cose, non importa: le tradizioni sono tradizioni.
I giorni dell’Eurovision sono giorni strani, perché se di solito durante la settimana del Festival di Sanremo bene o male si conoscono tutti (o quasi) gli artisti in gara, il loro stile e il loro personaggio, è molto probabile che per tutta la durata del festival europeo (e non solo) di cui oggi vi racconteremo la storia, le cose non vadano esattamente come vanno per il Festival della Canzone Italiana.
Eppure lo si guarda e lo si commenta, perché potremmo anche essere le persone meno tradizionaliste di questo mondo, ma quando si parla di determinate cose, non importa: le tradizioni sono tradizioni.
giovedì 5 maggio 2022
#MustToWatch: This Is Måneskin
Abbiamo parlato dell’Eurovision Song Contest e alla fine dell’articolo abbiamo menzionato i vincitori dell’ultima edizione: i Måneskin.
Noi li vediamo così: con i loro sei dischi di diamante, centotrentatré dischi di platino e trentaquattro dischi d’oro, ad aprire i concerti dei Rolling Stones e alle vette del mondo, ma in realtà ci perdiamo un pezzo fondamentale.
Succede sempre con tutte le persone che diventano famose, ma quando si scalano le classifiche così velocemente tendiamo tutti a dimenticarci ancora di più la verità, verità che ci viene mostrata molto chiaramente in “This Is Måneskin”, documentario di appena un’ora e cinque uscito nell’Ottobre del 2018.
Quando scriviamo articoli “must to” stiamo sempre ben attente e non prendiamo mai alla leggera quello che andremo a scrivere, perché sappiamo bene che dopo gli articoli inseriti nella categoria “Pensieri”, questi sono quelli che dicono più di noi.
Se c’è una parola per descrivere questo docu-film è “liberatorio” o almeno, per noi lo è stato.
Noi li vediamo così: con i loro sei dischi di diamante, centotrentatré dischi di platino e trentaquattro dischi d’oro, ad aprire i concerti dei Rolling Stones e alle vette del mondo, ma in realtà ci perdiamo un pezzo fondamentale.
Succede sempre con tutte le persone che diventano famose, ma quando si scalano le classifiche così velocemente tendiamo tutti a dimenticarci ancora di più la verità, verità che ci viene mostrata molto chiaramente in “This Is Måneskin”, documentario di appena un’ora e cinque uscito nell’Ottobre del 2018.
Quando scriviamo articoli “must to” stiamo sempre ben attente e non prendiamo mai alla leggera quello che andremo a scrivere, perché sappiamo bene che dopo gli articoli inseriti nella categoria “Pensieri”, questi sono quelli che dicono più di noi.
Se c’è una parola per descrivere questo docu-film è “liberatorio” o almeno, per noi lo è stato.
#Musica: Billie Holiday
Il
5 maggio esce nelle sale italiane “Gli
Stati Uniti contro Billie Holiday” (The
United States vs Billie Holiday) del regista Lee Daniels con la
protagonista interpretata da Andra Day.
Donna afroamericana divisa tra genio e sregolatezza, aveva il jazz nelle vene,
ma le sue scelte di vita e il razzismo che permeava (e che permea tutt’ora) gli
Stati Uniti d’America stroncarono la sua fragile vita all’età di appena
quarantaquattro anni.
mercoledì 4 maggio 2022
#Arte: La Creazione di Adamo
Quante volte abbiamo sentito questo quesito? Quante volte ci siamo trovati davanti a dei dubbi che contenevano la loro stessa risposta, ma che allo stesso tempo rincorrevano la domanda? L’esistenza umana si computa e si forgia sui dubbi, abbiamo solo l’illusione della ragione e della certezza, ma tutti i più grandi artisti hanno sempre smentito ciò attraverso quelle che sono le loro opere.
Iscriviti a:
Post (Atom)