martedì 22 marzo 2022

#TheBeatles: The Word

Se avete ascoltato la puntata di Apollo Station del 14 Marzo o seguito la live di Twitch con i nostri fuorionda sapete di quanto ci siamo innervosite (quasi arrabbiate) parlando di determinati argomenti.
Come ormai sapete bene, quando possiamo parlare dei Beatles (che sia della loro musica o delle loro personalità) lo facciamo senza problemi, e le nostre puntate in radio non sono esenti in nessun modo da ciò.

Verba volant, scripta manent dicevano gli antichi romani, e noi ne siamo pienamente convinte; questo articolo potrebbe essere quindi una lieve ripetizione di ciò che è stato detto in puntata, ma non ce ne vogliate.

lunedì 21 marzo 2022

#Cinema&SerieTv: The Batman - Recensione

Vedere The Batman dopo aver incontrato, lo scorso ottobre, Frank Miller è decisamente intenso. Il famosissimo fumettista e sceneggiatore è l’autore (tra le altre cose) di Batman anno 1. Una storia nella quale iniziamo a osservare il rapporto che si instaura tra Batman e il commissario Gordon, fumetto pubblicato nella sua prima edizione nel 1987. Nella storyline del fumetto possiamo leggere di un altro dei personaggi che campeggia nella locandina di The Batman, stiamo ovviamente parlando di: Selina Kyle, nota anche come la Donna Gatta.

Un po’ come viene fatto capire all’interno del film, prima di addentrarci ulteriormente all’interno di ciò che è stato dato al pubblico su grande schermo, Selina Kyle è inserita all’interno del contesto mafioso. Lei, nei fumetti, è una ragazza della quale veniva sfruttato il corpo; la versione cinematografica di Matt Reeves, invece, la rende un po’ più soft intersecandola all’interno del mondo criminale come “ragazza immagine” o comunque “passa mano” del Drop.

Questa versione cinematografica, oltre ad aver ispirato Nolan e una miniserie del 2011, appare evidente che abbia anche ispirato Reeves per la sua personale formula.

In cosa, dunque, differisce questo Batman da tutti gli altri?
Cosa rende speciale l’interpretazione di Pattinson tanto da aver sbancato i botteghini?

#Disney: Red - Recensione

Dopo Encanto, il nuovo prodotto di casa Disney è “Red”, uscito sulla piattaforma di streaming dell’omonimo colosso il 10 marzo di quest’anno. Diretto da Domee Shi, che fa con quest’opera il proprio debutto alla regia, il film d’animazione racconta la storia di Meilin Lee e la transizione dall’infanzia all’adolescenza. Pronti a fare un tuffo nel passato? Attenzione però: l
articolo potrebbe contenere degli spoiler.

La storia è ambientata nel 2002 a Toronto, Canada. Mei Lee è una tredicenne modello: va benissimo a scuola, ha degli amici ed è devota completamente alla sua famiglia. Lavora nel tempio insieme ai genitori, cercando di compiacere sua madre, Mig, donna severa e iperprotettiva. La donna non si rende conto del passaggio di Mei dall’età infantile a una più adulta e cerca in ogni modo di scoraggiare i suoi interessi. Non si rende conto che la ragazza comincia a provare interesse per i ragazzi, arrivando a metterla a disagio nei modi peggiori. Una notte Mei non riesce più a gestire questra frustrazione ed esplode, trasformandosi in un gigantesco panda rosso. Dopo aver nascosto il cambiamento ai genitori, la giovane si rende conto che può tornare normale solo attraverso il rilassamento, calmando la sua mente, capendo che il suo cambiamento viene causato da uno sbalzo emotivo. Mei sembra in grado di gestirlo, fino a quando sua madre non la mette a disagio a scuola, davanti a tutta la classe. Tramutatasi nuovamente in panda, la ragazza scappa a casa e, parlando con Ming, capisce la storia della sua “maledizione”. C’è però un modo per evitare di diventare un panda rosso ed è attraverso un rituale da compiersi il giorno della luna rossa. Caso vuole, però, che la data coincida esattamente con il concerto dei 4 Town, una band che Mei adora. Tra l’oppressione della madre e il problema dell’adolescenza, riuscirà la protagonista a trovare la propria strada?

sabato 19 marzo 2022

#Anime: Il mese degli dei

La vetrina di Netflix è sempre una grande scoperta e non manca mai di suggerire prodotti adatti a noi - come dice Zerocalcare, infatti, se non trovi qualcosa che ti interessa, il problema è al tuo interno. Tra gli anime suggeriti, ci è balzato sotto lo sguardo “Il mese degli dei”, uscito nell’ottobre del 2021.

Nella storia seguiamo Kanna, una bambina sempre sorridente e piena di vita che si diverte a correre insieme alla madre. Dopo la tragica morte di quest’ultima, la giovane perde ogni interesse per la corsa. È assalita dagli attacchi di panico, dal dolore che la lacera dall’interno, fino a che, mentre si trova al cimitero, non compaiono davanti a lei Shiro, un coniglietto bianco e messaggero degli dei, e Yasha, un discendente demone. In quanto figlia di una divinità della corsa, Kanna dovrà correre di città in città per recuperare i doni dalle diverse divinità protettrici, il chiso, per portarle al banchetto divino, che garantirà la buona sorte per tutta l’umanità. Per farlo, avrà il braccialetto della madre che le permetterà di essere velocissima, tanto che il tempo intorno a lei sembrerà in una eterna pausa. Al traguardo potrà incontrare sua madre, ce la farà?

#MustToWatch: Non ci resta che il crimine

Quando nella sala cinematografica, il 10 gennaio del 2019 arrivò “Non ci resta che il crimine”, film di Massimiliano Bruno, il pubblico si divise a metà. Da una parte chi lo amò e dall’altra chi invece lo ritenette quasi un insulto alla cinematografia.

Chi ha ragione?
Ovviamente tutti e nessuno!

Una pellicola come questa, in genere, va capita e per tale ragione non sempre riesce a cogliere il gusto del pubblico in maniera eterogenea. Quando, infatti, si è davanti a una storia che intreccia in sé diversi generi, allora bisogna riuscire a riconoscerli tutti e a coglierne i differenti aspetti.

venerdì 18 marzo 2022

#Costume&Società: Indicatore Myers-Briggs

Probabilmente riconoscerete alcune delle diciture nella foto qui accanto; la maggior parte delle persone, però, se le riconoscono, le riconoscono semplicemente per aver fatto quel famoso test delle sedici personalità che anni fa ha iniziato ad andare di moda sul web e che di fondato ha poco o niente.
In realtà quando parliamo di qualsiasi tipo di archetipo, dall'astrologia all'indicatore Myers-Briggs, dai vari tipi di -dere presenti all'interno di anime e manga ai gruppi sanguigni, utilizzati in oriente per definire il carattere generale la persona, è importante ricordare che in quanto esseri umani con un carattere e un contesto sociale alle spalle, non potremo mai rientrare al 100% in un archetipo.
O meglio, non potremo mai rientrare in un solo archetipo.
Perché dire "sono X piuttosto che Y" è limitante per quello che è l'essere umano; la nostra persona è composta da tutti gli archetipi, c'è solo quello che utilizziamo di più e quello che utilizziamo di meno.

#Arte: Le opere più grandi

Quando parliamo di dipinti, di solito ci immaginiamo tele di grandezza normale, ad esempio l’altro giorno abbiamo analizzato “La Passeggiata” di Chagall, le cui dimensioni erano 170x163,2 cm. Pensando più in grande, di solito viene citata il “Guernica” di Picasso, che arriva a 3,39x7,77 m. Certo quest’ultima è di notevoli dimensioni, ma è la tela più grande mai realizzata? La risposta è no. Fino al periodo ormai definito “pre-pandemia”, l’opera più grande mai realizzata su tela era “Il martirio di San Pantalon” di ben 443 metri quadri di Gian Antonio Fumiani. Oggi, invece, questo record è stato battuto da “The Journey of humanity” (1600 metri quadri di tela) di Sacha Jafri. Vediamo meglio queste due opere.