venerdì 3 gennaio 2025

#Racconti: Siamo qui

Inizia un nuovo anno, con delle nuove possibilità per chi ha ancora il tempo. Quando si vive nell’illusione della sua presenza, quando lo sentiamo scorrere nel ticchettio degli orologi, nelle ossa che si fanno più fragili, nei capelli che ingrigiscono, nell’essere solo testimoni visivi dei figli e dei nipoti che vanno via sempre di fretta… ci fermiamo a riflettere come questo incidere sia circolare.

Da bambini un mese equivale a un’eternità, poi si cresce e improvvisamente un mese diventa un attimo, poi ancora torna di nuovo a sembrare eterno: uguale a quello prima. Ma quando arriva davvero questa eternità, ecco che tutto è confinato in un istante.

Lo vediamo. Vi vediamo. E continuiamo a chiederci dove state realmente.  

Ci portate fiori, ci ricordate tra una risata e un pianto, pensate a noi, a quello che avremmo fatto se fossimo ancora qui e non vi accorgete che ogni vostro rimpianto o nostalgia qui non ha motivo di esistere. Se solo capiste che non ci interessa di quella lite, che non ce ne siamo andati credendo che ci odiate, anzi, non ce ne siamo andati proprio…
Se solo la smettesse di cercarci nei segni, in quella canzone, proprio quella tra tutte passata alla radio, nella frase sentita a caso in una pubblicità e vi concentraste nell’unico momento che davvero conta, quello presente, capireste che è tutto solo un’illusione.

Non siamo andati da nessun’altra parte, siamo nell’Ovunque vi circondi, siamo dentro di voi, accanto a voi, fuori di voi. Siamo nel vento che vi sfiora, nella pioggia che vi bagna, nel sole che vi scalda.
Ogni anno in questo periodo vi siete affannati per trovare il regalo giusto, e le cene con i parenti, e quelle di lavoro, e sgridare i vostri bambini per un bicchiere rotto… ma non vi accorgete che vi state perdendo la vita.     
Se solo ci sentiste, dall’alto della saggezza acquisita con la morte, se solo vi fermaste, se solo capiste che nulla conta più del vostro essere, della domanda: “Perché sono qui?” se solo cominciaste a rallentare  questa corsa frenetica verso il nulla, verso l’abisso, verso lo strapiombo che non volete vedere… allora capireste che nulla finisce.
Allora capireste che non vale la pena affannarsi per qualcuno, perché l’amore è semplice presenza, non ha bisogno di altro.
E se vivete di rimpianti perché non ci siete stati, ebbene, ricordatevi che non siamo distanti, tra le stelle nel cielo o ancora altrove. Siamo proprio dove state voi. Raggiungibili, tangibili. Ancora vivi.

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